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martedì 22 maggio 2012

Amministrative 2012 “vince” il movimento 5 stelle


Il punto sulle amministrative è che la lega nord floppa, ha floppato e continua la discesa dei consensi e su questo ne parlano tutti i tg, quotidiani e quindi non mi soffermo perché oramai la credibilità del carroccio va a scemare, come va in fallimento la vecchia proposta politica dello stesso ex leader Umberto Bossi. Sette sconfitte in sette comuni. Nonché lo stesso segretario in pectore Maroni, come lo stesso Alfano nel pdl, non si riprenderà molto facilmente. E il centro destra o si sveglia e incomincia a dimostrare di sapere quello che dice o il rinnovamento e la rigenerazione sarà il concetto principale per i prossimi dieci anni, ed essi stessi esclusi già a priore. Il motto di oggi è “Nuove proposte politiche per lo sviluppo e la crescita!” Il conservatorismo serve quando il sistema è stabile e il cittadino gestisce la sua vita secondo il suo “sacrificio” lavorativo. Oggi la risposta a questo tipo di conservatorismo di destra, circoscritto oramai al giudizio permanente, deve cambiare e quindi la tiritera malinconica e puerile dettate in mille parole vuote di significato, soprattutto mediatico, non serve più. Comunque il vento anti-casta spira a gonfie vele e il centrosinistra riesce, nonostante tutto, a guadagnare posizioni. Confermati invece i trend del primo turno a Genova e Palermo, dove si affermano rispettivamente Marco Doria del centrosinistra con il 59,7% e Leoluca Orlando (Idv-Sel) con il 72,4 per cento. Quest'ultimo ha sconfitto il candidato del Pd Fabrizio Ferrandelli e si accinge a governare il capoluogo siciliano per la quarta volta. Considerando il fatto che Orlando non è né il nuovo né il cambiamento, poiché è stato sindaco per ben tre volte a Palermo e questa sarebbe la quarta. Il vero cambiamento nel capoluogo siculo non c’è stato. Ricordo che ieri in un intervista Orlando ha denigrato IDV di Di Pietro scostandosi verso un polo fantasma, facendosi solista di una città troppo grande e troppo influenzata. A mio parere e a parità di condizioni un giovane Ferrandelli sarebbe stato la svolta del “sud” per quanto riguarda queste amministrative visto il risultato del pre ballottaggio. Tuttavia la vera svolta è iniziata nella città emiliana. A Parma Federico Pizzarotti, 39 anni, sposato da nove con un'altra attivista del movimento, è esperto di tecnologia sarà il sindaco più giovane della storia di Parma. Il nuovo sindaco nella città emiliana, che fu moderatamente rossa e a lungo in mano del centrodestra fino al fallimento e al commissariamento dell’ultima giunta berlusconiana. Così è il movimento 5 stelle che si impone ed è il primo e finora unico caso in un centro importante come Parma. I dati ufficiali lo danno al 60,22 contro il 39,77 dell'avversario Vincenzo Bernazzoli, candidato del centro sinistra e attraverso una rimonta di venti punti rispetto al primo turno. Da dove sono arrivati quei voti che mancavano a Pizzarotti? Sommando i voti di scarto direi tutti dal centrodestra.  Il calcolo matematico è semplicissimo. Il “grillino” ha vinto il ballottaggio ottenendo 51.235 voti. Ossia 23.000 consensi in più rispetto a quelli che aveva totalizzato al primo turno, quando la somma delle preferenze andate ai due candidati del centrodestra - l’ex sindaco Ubaldi e Ghiretti - ammontava proprio a 23.000. Comunque sia ha vinto la gente comune questo è il punto, i cittadini stufi della politica magna magna. E’ora di restare con i piedi per terra e cercare di fare le cose meglio dei vecchi politici, dei vecchi amministratori “furbi”. Cercando di dimostrare il buco creato nei bilanci e fornendo più informazioni trasparenti alla gente. Buon lavoro sia ai buoni e sia ai cattivi neo eletti.

mercoledì 16 maggio 2012

Spiegata la crisi: dopo la Grecia, la Spagna e l'Italia.



Ci sono e ci sono stati molti fallimenti di Paesi sovrani dal punto di vista economico nel passato. Negli ultimi vent'anni si sono verificati gravi default che hanno messo in ginocchio paesi come il Messico, la Russia, l'Argentina e l'Uruguay. Oggi l’ultima paura, ricordiamo che per entrare nell’euro il paese ellenico ha truccato i bilanci, è la Grecia quella stessa che rischia seriamente di allungare l'elenco dei paesi finiti in bancarotta. Dopo la Grecia, la Spagna corre il rischio di non avere più accesso ai mercati per finanziarsi. A lanciare l'allarme è lo stesso primo ministro Mariano Rajoy il premier al parlamento di Madrid che ha detto: Al momento c'è un rischio concreto di essere tagliati fuori dai mercati, oppure dover pagare tassi astronomici. Se fallisce un Paese quali sono gli effetti e qual è il prezzo da pagare per i cittadini dell’Unione e tra cui la stessa Spagna e l’Italia? Un paese va in default, o fallisce, quando è insolvente ovvero non ha più la liquidità necessaria in cassa per ripagare i propri debiti. Rimborsare il valore dei titoli di Stato e dei relativi interessi diventa dunque impossibile, con la conseguenza che da quel momento i bond emessi diventano carta straccia. L’esempio cruciale è quello dei Tangobond argentini, che hanno coinvolto milioni di italiani. In Argentina, colpita da una profonda recessione, alla fine degli anni Novanta si innescò una spirale di aumento del deficit insostenibile. Il paese perse rapidamente la fiducia degli investitori con relativa fuga di capitali stranieri. Nel 2001, temendo il peggio, la popolazione iniziò a ritirare i risparmi dai conti bancari, convertendo pesos in dollari e mandandoli all'estero. Il debito argentino non fece che aumentare, spingendo alla fine le autorità ad uno scambio volontario di titoli di stato, prendendo degli impegni che tuttavia non riuscirono a rispettare. Poco dopo il governo si dichiarò insolvente sul totale del debito. Come è evidente l’impatto sull'economia reale e sui cittadini è devastante. A questo punto, lo Stato coinvolto nel default non è in grado di pagare i salari, le pensioni, le spese sociali o garantire i servizi. Nel caso di un default gli istituti di credito rischiano però di trovarsi a corto di liquidità anche a causa delle possibili richieste dei risparmiatori di disinvestire o ritirare il cash per portarlo in lidi più sicuri. Le tensioni sulla Grecia spingono al ribasso le Borse europee e nel mirino degli investitori finiscono i titoli di Stato di Spagna e Italia. Per la Grecia sembra essere arrivati alle battute finali. Il governo di Atene ha fatto sapere che potrà attendere al massimo fino a metà novembre per ricevere la prossima tranche di aiuti Ue-Fmi, dopodichè andrebbe in default. Un default non organizzato di questo Paese potrebbe scatenare il panico sul mercato dei titoli pubblici, provocare il cedimento di altri Paesi, soprattutto quelli più deboli come il nostro. L’effetto domino provocherebbe nuove tensioni sulle banche europee, creando una instabilità sui mercati finanziari mondiali che avrebbe effetti considerevoli su tutti i sistemi economici per molto tempo. Ora la Grecia è precipitata nell'incapacità di formare un nuovo Governo, quindi la Grecia deve tornare alle urne. E, a questo punto, l'uscita di Atene dalla moneta unica non è più una semplice ipotesi. Le Borse cadono, lo spread torna pericolosamente ad alzarsi, questo cavolo di spread che fa aumentare spaventosamente i mutui dei poveri cristiani che devono pagarsi la casa, l’automobile ecc… l'euro scende sotto 1,28 sul dollaro. Quali contromisure può adottare l'Europa per impedire un collasso della moneta unica e il contagio incontrollato ai Paesi del Mediterraneo, dalla Spagna all'Italia? Lo si vedrà in questi giorni. Intanto, durante la notte un colloquio tra Obama e Monti rinsalda l’asse Washington-Roma per la crescita e l’occupazione. Durante il colloquio i due leader hanno discusso dell’attuale situazione economica in Europa e si sono detti d’accordo sulla necessità di intensificare gli sforzi per promuovere la crescita e l’occupazione. La speranza degli Stati Uniti è che con la fine “Merkozy” (asse Franco tedesca Merkel Sarkozy) e quindi con l’arrivo di Hollande in Francia, anche la Merkel possa ammorbidire la linea del rigore e premere di più sull’acceleratore della crescita. Un cambio su cui l’amministrazione Obama è in pressing da mesi. L’alleato Monti in questo quadro viene visto come fra i più fidati e attendibili. E il tutto e la telefonata tra i due leader arriva anche nel giorno in cui la Grecia annuncia nuove elezioni per l’impossibilità di formare un governo e nella possibilità di un nuovo G8. La crisi della Grecia è cruciale per esaminare come le autorità politiche e monetarie gestiranno i problemi strutturali che affliggono (o che potranno affliggere in futuro) Paesi dell'area euro. Essa ha origine nell'esplosione del debito pubblico del Paese ellenico che è cresciuto al di là di ogni limite fino a compromettere la solvibilità del Paese stesso. E magari se non ci sta attenti L’Italia, messa non tanto bene, potrebbe andare allo sfascio seguendo la sua collega del mediterraneo.

martedì 8 maggio 2012

Le primarie a Palermo: "solo una presa in giro!" - Orlando-Ferrandelli


Orlando a Palermo segna 101.532 voti con una percentuale del 48,30%. Mentre Ferrandelli va al ballottaggio, con il “sindaco lo sa fare” dell'idv unito in termini politici a Vendola, con 37.151 voti e 17,67%.  Orlando ha scelto di fare la sua corsa dei cavalli "da solo" e c'è riuscito spiazzando le scelte di un centrosinistra poco unito. Ricordiamo le parole della Borsellino “Le primarie dovevano servire a costruire un’alternativa unitaria che segnasse una netta discontinuità politica, culturale ed etica con il passato. Purtroppo, così non è stato. La decisione del Collegio dei garanti ha confermato il fallimento delle primarie”. Ecco, il fallimento sta al centrosinistra nella sua gestione politica. Tuttavia è giunto il momento di una seria e forte presa di responsabilità da parte di tutto il centrosinistra se vuole sopravvivere al centrodestra. Ora la domanda è lecita: Come è possibile che un candidato “improvvisato” come lo è stato Orlando arrivasse a questa percentuale? Come è possibile che le primarie, che davano Ferrandelli come favorito, non hanno avuto la meglio su quest'ultimo? Le primarie hanno fallito?  O sono state utilizzate a favore della campagna, mal gestista, della sinistra per farla all'americana? Ricordiamoci di stare in Italia e di non essere in America, dove lì i finanziamenti sono privati, a gestione delle lobby, quelle vere e che possono permettersi di decidere unitamente. Forse lì e in altre zone dell'Eurogruppo quell'improvvisazione tipica all'italiana non raggiungerebbe quasi l'assurdo del descrivibile. A voi i commenti.

lunedì 7 maggio 2012

“Voilà, Hollande le cambiament, "j'adore" le president!”

Il titolo del post sembra lo slogan rap di una nuova marca di un famoso profumo francese, e invece no! Il nuovo presidente della Repubblica francese, si chiama proprio Hollande. Tra ieri sera e questa mattina non mi tolgo questo rap dalla mente. Bando agli scherzi dopo 17 anni la Francia vira a sinistra: il candidato socialista François Gérard Georges Hollande vince con il 51,67%. Così che ieri notte si festeggiava la conquista socialista a Parigi, in piazza della Bastiglia. Tra gli slogan: '”Abbiamo vinto, abbiamo vinto” o anche “Nicolas Sarkozy è finita” “Francois presidente!, Sarkozy fuori di qui!”, così per l'infelicità dei giornali di gossip si conclude il capitolo “Carla Bruni”. Tutto avviene alla Bastille che festeggia la vittoria di François Hollande, il nuovo presidente della Francia, come fece per Francois Mitterrand quello storico 10 maggio 1981: 31 anni dopo, la piazza-simbolo di tante battaglie della gauche è esplosa di gioia, per il secondo presidente socialista della Quinta Repubblica. La domanda è lecita: La politica europea fare fede alla scelta dei cittadini della seconda più grande economia dell'eurozona, cioè la Francia? Credo che Hollande forse ha vinto per via della crisi, dello spettro che pesa sui paesi europei, per le paure del futuro che hanno già dato il via libera del voto estremista, in Francia e altrove. Sarkò ha sbagliato a non capire che stringersi troppo ad Angela Merkel, agli occhi dell’opinione pubblica la responsabile di una politica del rigore, lo avrebbe severamente condannato. Hollande, più a contatto con le fasce popolari, se n’è reso conto e ha sfruttato l’occasione questo è il punto, bisogna essere più vicini alla gente comune. Detto questo è difficile credere che la sua nomina all’Eliseo provochi chissà quali cambiamenti, mettendo a rischio l’alleanza Parigi-Berlino, il famoso asse franco-tedesco che è il perno dell’Europa e dell'economia dell'eurozona. Abile nella mediazione, Hollande chiederà più politica sociale e meno austerity, più crescita e meno rigore almeno speriamo lo faccia. Egli eserciterà un’ulteriore pressione sulla Merkel, che ha già iniziato a riflettere su questi temi grazie ai suggerimenti di altri leader, fra cui il nostro attuale presidente del consiglio “tecnico” Mario Monti. A voi i commenti, e che il corso della storia aiuti i cittadini dell'Unione Europea a superare le difficoltà delle famiglie, della propria classe politica, dell'economia in nome della fine della crisi. Così che si ritornerà al proprio lavoro, senza più pensare a fare antipolitica a causa del mancato progresso strutturale del sistema lavoro. Magari il nostro lavoro, il cambiamento sarà quello di promuovere quel profumo del titolo del post, senza rischiare di sentire solo l'odore e basta.

domenica 6 maggio 2012

Andate a votare!

Buona Domenica a tutti e soprattutto buon voto intelligente a tutti! Andate a votare! è importante quanto l'essere vivo. Votare è importante per il principio della democrazia, perché è l'essenza della democrazia, per l'azione democratica dei cittadini, nell'essere parte di un mondo che può migliorare che possiamo migliorare con il voto. Date il voto alla lista civica "pulita", "giusta" e soprattutto senza condannati o condannabili alla giustizia. Votate non il parente o il conoscente ma chi veramente ha lavorato nel sociale, chi aiuta la gente anche quando non c'è campagna elettorale e chi ha le capacità di amministrare nel giusto delle proprie competenze, non nelle false promesse. Leggetevi i programmi della campagna elettorale e in futuro "minacciate" quella stessa lista civica, se viene eletta, che avete votato. Possiamo migliorare, possiamo metterci il nostro impegno la nostra partecipazione, tanto quanto vale andare a votare? E' un modo per uscire di casa e magari incontrare altri amici altre famiglie, staccate internet e su con la tessera elettorale in mano e andate a votare. Il voto è importante, chiamate i vostri amici, i vostri parenti i vostri familiari e convinceteli. Anche un solo voto fa la differenza.  Andate a votare!

sabato 5 maggio 2012

Tantissime idee per ridurre gli sprechi dell'apparato statale


Oggi volevo spendere due paroline per ribadire un concetto sull'alta velocità. Noi del Sud non ci muoviamo velocemente nelle isole e nel sud italia, quindi perchè non si aumentano quei progetti di sviluppo strutturale dei trasporti nel sud italia? Come mai si parla sempre di Tav No Tav? Non vogliono i finanziamenti della Tav in val di susa? Allora che spendessero quegli stessi soldi per aumentare l'efficienza dei trasporti del sud italia. In realtà so che non c'entra niente questo potrebbe essere un concetto populistico e qualunquistico, ma qui al sud ci incazziamo con chi se ne frega. Cioè io per arrivare Caltanissetta, se prendo l'autobus da Palermo arrivo in un ora e mezza, mentre con il treno ci sto due ore. E non vi racconto quando da Palermo devo arrivare nel paesino vicino Canicattì, Sommatino. Per arrivare nei pressi di questo paese posso starci anche fino a tre ore escluso l'arrivo a destinazione, poiché non c'è stazione nei pressi dello stesso paese, quindi altre spese per autobus, taxi. Poi ancora non voglio immaginare chi abita nei pressi di Licata o Siracusa o Noto cioè in quella parte di Sicilia che per raggiungere il capoluogo impiega in macchina quattro ore, quando va bene, e in treno non voglio neanche pensarci. Forse si arriva prima nella tratta di Napoli Milano che in quel tratto così “piccolo” geograficamente. Ma si sveglieranno mai i nostri dipendenti statali che lavorano al Parlamento? Gli onorevoli si mobilitino, non solo per le tratte, ma anche per arrivare alla gente ridistribuendo le risorse che si sono pian piano prosciugati. Se fossi in loro punterei su una campagna di rinnovazione politica puntata sulla diminuizione del reddito a 2.000 mensili dei deputati e senatori e il resto messo in un fondo comune privato che aiuti le famiglie rimaste emarginate dallo Stato, suicidate, ammazzate, da quelle tasse che è impossibile pagare. O semmai donare il fondo alle vittime di delitti mafiose donando l'ammontare a chi realmente ha perso la famiglia in nome di valori cristiani e civili. Ecco, così forse con il risparmio dei soldi pubblici e il lavoro da fare al sud per il ripristino di strade e ferrovie ho contribuito a scrivere una riga di sprechi che potrebbe aiutare il governo Monti.
Ci sono tantissime idee che mi passano per la testa. Innanzitutto si potrebbe dire e scrivere nella pagina del governo dedicata agli sprechi: 1- Limitare lo stipendio massimo dei funzionari pubblici a 2.000 euro al mese, ci sono famiglie che venderebbero l'anima al diavolo per poter avere solo la metà, io inizierei a lavorare alla Camera con questi soldi facendo da cavia da laboratorio, dimostrando che è possibile mantenersi a Roma con quella cifra. 3- quale stile di vita fa un onorevole? Controlliamoli! D'altronde sono sempre nostri rappresentanti alla Camera e al Senato. 2- Togliere le auto blu dalla circolazione, Poi Perchè un dipendente statale o qualsiasi lavoratore deve usufruire e andare a lavorare usando la propria macchina e un nostro rappresentante dei cittadini non può andarci a proprie spese usando il proprio mezzo? Mica guadagna 400 al mese in Stage 3- ridimensionare l'apparato burocratico eliminando uffici provinciali e regionali che non producono nulla durante l'arco dell'anno. 4- revisionare l'efficienza e l'efficacia dei dipendenti, vedi casi di assenteismo o inefficienza della pubblica amministrazione al sud. 5- iniziare un operazione di review della produttività degli operatori e dipendenti. 6- sostenere le imprese in fallimento dando loro un anno o due di stand by fiscale che possa favorirli nella ripresa produttiva. Soprattutto in un periodo di crisi lavorativa e di crisi psicologica della gente che mette fine alla propria vita per delle cifre numeriche, che lo stato non tiene e non vuole del tutto tenere sott'occhio, bisogna affrettarsi.  Aiutiamoci, aiutiamoli di più, chi ha volontà di lavorare deve lavorare, non distruggiamoci! non dimostrateci ancora indifferenza!   

giovedì 3 maggio 2012

"Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!"



Non serve dirvi che le cose vanno male, tutti quanti sanno che vanno male. Abbiamo una crisi. Molti non hanno un lavoro, e chi ce l'ha vive con la paura di perderlo. Il potere d'acquisto del dollaro è zero. Le banche stanno fallendo, i negozianti hanno il fucile nascosto sotto il banco, i teppisti scorrazzano per le strade e non c'è nessuno che sappia cosa fare e non se ne vede la fine. Sappiamo che l'aria ormai è irrespirabile e che il nostro cibo è immangiabile. Stiamo seduti a guardare la TV mentre il nostro telecronista locale ci dice che oggi ci sono stati 15 omicidi e 63 reati di violenza come se tutto questo fosse normale, sappiamo che le cose vanno male, più che male. È la follia, è come se tutto dovunque fosse impazzito così che noi non usciamo più. Ce ne stiamo in casa e lentamente il mondo in cui viviamo diventa più piccolo e diciamo soltanto: "Almeno lasciateci tranquilli nei nostri salotti per piacere! Lasciatemi il mio tostapane, la mia TV, la mia vecchia bicicletta e io non dirò niente ma... ma lasciatemi tranquillo!" Beh, io non vi lascerò tranquilli. Io voglio che voi vi incazziate. Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che scriviate al vostro senatore, perché non saprei cosa dirvi di scrivere: io non so cosa fare per combattere la crisi e l'inflazione e i russi e la violenza per le strade. Io so soltanto che prima dovete incazzarvi. Dovete dire: "Sono un essere umano, porca puttana! La mia vita ha un valore!" Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l'apriate e vi affacciate tutti ed urliate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!". Voglio che vi alziate in questo istante. Alzatevi, andate alla finestra, apritela, mettete fuori la testa e urlate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l'inflazione e la crisi energetica, ma Cristo alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" 
Dal film Quinto Potere, film statunitense del 1976 diretto da Sidney Lumet.

mercoledì 2 maggio 2012

Beauty contest ed emittenti locali a rischio!

Le sfide del Parlamento per una riforma del sistema radiotelevisivo. Scadevano il 20 aprile i 3 mesi di sospensione decisi a gennaio dal Ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, in merito al beauty contest. Riuscirà il Presidente Monti, che sconfisse in Europa il colosso di Microsoft Bill Gates, a risolvere l'annoso problema del conflitto di interessi?

martedì 1 maggio 2012

1° Maggio Festa dei lavoratori a Portella della Ginestra

Il 1°Maggio 1947 si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, spostata al 21 aprile durante il ventennio fascista, Migliaia di lavoratori si trovavano nella vallata di Portella della Ginestra per manifestare contro il latifondismo, a favore dell'occupazione delle terre incolte, e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana. Durante l'imponente manifestazione, dalle montagne, ignoti aprirono il fuoco sulla folla e undici persone restarono uccise.

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