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mercoledì 6 agosto 2014

"Pil negativo Italia in recessione"

Continuo a chiedermi se la politica c'è o ci fa?
E' Agosto sento parlare di mega pensioni erogate in prepensionamento, cioè a 50 anni per consiglieri regionali, mentre poveri "cristi" martoriati dalle tasse e da un salario da sopravvivenza aspettano la buona sorte.
Aspettando che in Italia cambi qualcosa, sul serio.
Buone vacanze a tutti. 


mercoledì 30 luglio 2014

Sicilia: "Grandi sprechi all'Ars"


Povera Italia!
Gente che non arriva a fine mese e questi qua cercano di rubare sul pubblico spudoratamente.
Questi rubano pubblicamente!
Ma il presidente della Repubblica, le autorità competenti dove sono?

NO COMMENT.

venerdì 25 luglio 2014

"Tagliola nella sostanza più che nella forma"

La Camera e il Senato hanno dato il via al taglio degli stipendi dei dipendenti. E' un punto di vista altrettanto dolente per chi a fine mese guadagna cinquecento euro lordi. Ma andiamo avanti con i numeri per stringerci verso l'indignazione "populistica".

E' vero che gli uffici di presidenza hanno approvato le linee guida sui tetti salariali. Il massimo, per i consiglieri parlamentari, non potrà superare i duecentoquaranta mila (240.000) euro al netto della contribuzione previdenziale. Vi rendete conto? Mentre gli altri sono ancora da definire.
E proseguendo c'è chi dice: "E' un atto, spiega la presidente della Camera Boldrini, che mette l'istituzione in sintonia con la realtà difficile che sta vivendo il Paese."   
   
Mentre all'inizio dei lavori dell'Ufficio di  presidenza funzionari, commessi e consiglieri parlamentari avevano inscenato un sit in silenzioso di protesta. La tensione gia' calda, diventa rovente al Senato. La decisione di scaglionare i tempi di discussione sulla riforma del Senato, presa a maggioranza, è contestata legittimamente dalle opposizioni.          
"E' una "tagliola" nella sostanza, piu' che nella forma", accusano le opposizioni.
"Il contingentamento molto grave e insopportabile per una revisione della Costituzione", dice Loredana De Petris (di Sinistra ecologia e libertà).
"Ghiglliottina e tagliola: il governo blocca la discussione delle riforme" e "la democrazia è ferita", sostiene il gruppo Movimento 5 Stelle del Senato.
"Non siamo schiavi di Renzi che vuole andare in vacanza entro l'8 agosto", osserva Centinaio (della Lega Nord).

Tuttavia proseguono sempre a rilento i lavori del Senato sulla riforma del bicameralismo perfetto. Per la terza giornata nell'aula di Palazzo Madama si susseguono gli interventi dei senatori di Sel, M5S ed ex cinquestelle per illustrare gli emendamenti.
Gli emendamenti sono quasi 8.000 in tutto. Si è così concluso l'esposizione dei primi 2.100 emendamenti. Urla, grida, proteste. Dai banchi delle opposizioni nell'aula del Senato partono "scintille" e scoppia una ressa generale.

"Fate carta straccia delle Costituzione!", si urla. Il presidente del Senato, Grasso, piu' volte interviene per invitare alla calma e per far parlare tutti. La protesta è contro la decisione della maggioranza di contingentare i tempi della discussione sulla riforma del Senato.

Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come precisa Gasparri (di Forza Italia). Sul progetto di riforma del governo sono stati presentati quasi 8 mila emendamenti e finora ne sono stati votati tre. Sono stati chiesti oltre 900 voti segreti. Le opposizioni criticano soprattutto l'elezione indiretta dei senatori e chiedono quella diretta da parte dei cittadini.
Il governo punta a far approvare la riforma prima delle ferie estive, ma ancora il Senato non ha cominciato a votare. Da lunedi' i lavori procederanno ad oltranza, anche con sedute notturne. Ma è stata evitata la "ghigliottina", cioe' il contingentamento (cioè l'imposizione della fine del dibattito) dei tempi di discussione.

Centinaio, capogruppo della Lega, annuncia: il Carroccio andrà da Napolitano. Petrocelli, capogruppo del M5S, dice: "Anche noi saliremo al Colle".
I deputati del M5S hanno lasciato la Camera per raggiungere il Senato e salire al Quirinale con i colleghi.

Così riassumendo salta ogni ipotesi di mediazione. Ci sarà il contingentamento dei tempi sul progetto di riforma del Senato e il voto finale dovrà arrivare entro l'8 agosto. Viene applicata la cosiddetta "tagliola". Quindi la decisione è stata presa a maggioranza. Ed è così che ci sono e ci saranno scontri frontali. Mentre Napolitano sta a guardare dal colle.

Il premier Renzi, in un'intervista su  La7, anticipata nei contenuti dal sito del Corriere, ribadisce la posizione del governo sulle riforme: "Piaccia o non piaccia le faremo".   
           
"Non mollo. In Italia c'è un gruppo di persone che dice no da sempre", sottolinea Renzi. "E noi, senza urlare, diciamo sì", aggiunge. L'ostruzionismo al Senato? "Noi siamo contro la dittatura della maggioranza ma anche contro la dittatura della minoranza. Io vado avanti", conclude.

venerdì 18 luglio 2014

"Cessate il fuoco, per la pace, in medio oriente!"

  Gaza: i deputati chiedono un cessate il fuoco immediato e la ripresa dei colloqui diretti di pace

Il Parlamento europeo ha chiesto la fine immediata dei lanci di razzi su Israele e dell'azione militare israeliana contro Gaza, in una risoluzione approvata giovedì. I deputati chiedono inoltre che il responsabile della politica estera dell'UE e gli Stati membri facciano di più per sostenere un cessate il fuoco immediato, per fermare tutti gli atti di violenza che minacciano i civili e per convincere israeliani e palestinesi a riprendere i colloqui di pace diretti.

Il Parlamento esprime le sue condoglianze per la perdita di vite civili e denuncia il recente omicidio di tre adolescenti israeliani e un adolescente palestinese. I deputati sottolineano che l'uccisione deliberata di civili, che è un crimine di guerra, e la distruzione delle infrastrutture civili non sono in alcun modo giustificabili, e che sia i cittadini israeliani sia quelli palestinesi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza.

Ripresa dei colloqui diretti di pace

Il Parlamento incoraggia i principali attori politici regionali, in particolare Egitto e Giordania, a continuare a impegnarsi per placare la situazione. I deputati sottolineano che i mezzi non violenti sono l'unico modo per raggiungere una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi e chiedono sforzi seri e credibili da entrambe le parti e dalla comunità internazionale affinché si riprendano i colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi. Questi negoziati devono raggiungere risultati concreti e l'UE deve svolgere un ruolo più attivo, concludono i deputati.

La risoluzione è stata approvata con 459 voti in favore, 113 contrari e 60 astensioni.



Fonte www.europarl.europa.eu

lunedì 14 luglio 2014

REFIT: "Snellire e semplificare la legislazione EU"


La comunicazione adottata oggi dalla Commissione europea, dimostra che è in piena fase attuativa il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT).
Pochi giorni prima del Consiglio europeo la Commissione dà nuovo slancio al programma dell'UE per una normativa intelligente. La comunicazione adottata oggi dimostra che è in piena fase attuativa il programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (REFIT) e che la legislazione dell’UE sta diventando più snella, più semplice e meno costosa. La Commissione rafforza inoltre la dinamica di una normativa intelligente con la presentazione di diverse nuove iniziative di semplificazione, di ritiro di proposte pendenti e di abrogazione della normativa vigente. La prima edizione di un quadro di valutazione annuale valuta i progressi compiuti in tutti i settori politici e per ogni singola iniziativa, anche da parte del Consiglio e del Parlamento.
"La Commissione sta ampliando il suo programma per una normativa intelligente. Il programma REFIT è importante per la cresci-ta economica e per l’occupazione in Europa." - ha dichiarato il Presidente della Commissione europea Barroso"Vogliamo semplifi-care la vita dei cittadini e delle imprese concentrando la legislazione dell’UE sugli aspetti che è meglio affrontare a livello europeo, rendendola al tempo stesso più snella, più semplice e meno costosa. Stiamo facendo notevoli progressi, ma i risultati non sono immediati. Per riuscire nell'impresa è necessario un impegno costante, una definizione chiara delle priorità e l'assunzione di re-sponsabilità da parte di tutte le istituzioni dell’UE e, soprattutto, degli Stati membri. È essenziale proseguire quest'opera nel corso della prossima legislatura.
Misure adottate della Commissione
La maggior parte delle proposte legislative di semplificazione e di riduzione degli oneri presentate nell'ottobre 2013 è già stata adottata o sta per essere adottata quest’anno. La Commissione ha formalmente approvato e pubblicato, previa consultazione del Parlamento e del Consiglio, 53 ritiri di proposte pendenti, comprese tutte le nove iniziative REFIT. Ha inoltre deciso di non presen-tare diverse proposte, ad esempio quelle in materia di salute e sicurezza sul lavoro per i parrucchieri. La Commissione sta prepa-rando, come previsto, l'abrogazione di alcune normative dell'UE vigenti e ha iniziato a lavorare sulle valutazioni e sui "check-up" in settori quali i rifiuti, la sicurezza e la salute dei lavoratori e i principi generali della legislazione alimentare.
Misure adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo
Da ottobre 2013 il legislatore (Parlamento e Consiglio) ha adottato una serie di importanti proposte di semplificazione e di riduzio-ne degli oneri, in particolare norme sul riconoscimento delle qualifiche professionali, sugli appalti e sul tachigrafo digitale.
Misure adottate dagli Stati membri
Secondo le stime, fino a un terzo degli oneri amministrativi connessi alla normativa UE scaturisce da misure nazionali di attuazio-ne. Gli Stati membri hanno quindi l'importante responsabilità non soltanto di dare attuazione tempestiva e integrale alla legislazio-ne dell'UE, ma anche di farlo nel modo meno oneroso. A tale proposito, spetta alle autorità degli Stati membri prendere in consi-derazione le possibilità di semplificazione offerte dalla legislazione dell'UE e garantire che quest'ultima sia applicata a livello na-zionale, regionale e locale nella maniera più efficace ed efficiente possibile.

Inoltre la Commissione ha annunciato nuovi interventi REFIT, elaborati sulla base anche dei commenti e dei sugerimenti al pro-gramma REFIT che la Commissione ha ricevuto a partire da ottobre 2013. Sulla base di questa analisi la Commissione ritiene che siano opportune in diversi settori nuove iniziative di semplificazione e di riduzione degli oneri, tra cui la semplificazione della legislazione dell’UE in materia di documenti d’identità e di viaggio, l'elaborazione di un nuovo impianto generale delle statistiche sulle imprese, l’estensione dello sportello unico dell’IVA a tutte le prestazioni di servizi ai privati, accompagnata dallo sviluppo di un portale web UE sull’IVA per informare le imprese sulle norme nazionali e dell’Unione in materia di IVA, nonché la codificazione della legislazione che stabilisce gli elenchi dei paesi terzi i cui cittadini sono soggetti agli obblighi in materia di visti.
La Commissione preparerà l'abrogazione della normativa in altri settori: l'etichettatura energetica, i prezzi e le condizioni di tra-sporto, la politica agricola comune e la standardizzazione delle notifiche in materia ambientale. Sta inoltre passando in rassegna l’acquis nei settori della cooperazione di polizia e della cooperazione giudiziaria in materia penale, al fine di individuare gli atti che potrebbero essere abrogati in previsione della scadenza del periodo transitorio stabilito dai trattati.

La Commissione ritiene che ritirare le proposte il cui iter legislativo è in stallo sia una prassi di buona gestione legislativa, che consente un nuovo inizio o la ricerca di soluzioni alternative che permettano di conseguire gli obiettivi legislativi previsti. Un atten-to esame di tutte le proposte pendenti dinanzi al legislatore ha portato all’individuazione di altre proposte che dovrebbero essere ritirate in quanto superate o prive di sostegno da parte del colegislatore. Tra queste ultime si annoverano le proposte sui sistemi di indennizzo degli investitori, sulle lavoratrici gestanti, sui diritti per le misure di sicurezza dell’aviazione e su un fondo di risarci-mento dei danni dovuti all’inquinamento da idrocarburi. Si suggerirà altresì il ritiro della proposta, pendente dal 2007, di esentare le microimprese da alcune disposizioni in materia di igiene alimentare.

Soltanto con un impegno congiunto delle istituzioni europee, degli Stati membri e delle parti interessate del mondo imprenditoriale e della società civile è possibile raggiungere l'adeguatezza della regolamentazione, che dovrebbe essere prioritaria; è opportuno che tutte le istituzioni dell’UE valutino l’incidenza delle loro scelte politiche, sia nella fase di preparazione che nel corso dell'iter legislativo. Oggi una normativa intelligente è ancora costantemente ostacolata dalla mancanza di impegno e di responsabilità da parte delle altre istituzioni, degli Stati membri e delle parti interessate delle imprese e della società civile.

La Commissione sorveglierà le prassi attuative di queste e di tutte le altre azioni REFIT da parte degli Stati membri e riferirà dello stato di avanzamento nella prossima edizione del quadro di valutazione, prevista per il 2015. La Commissione continua a collabo-rare con gli Stati membri e con i soggetti interessati per produrre un maggior numero di dati affidabili sull’incidenza della normati-va dell'UE. I risultati di questo lavoro confluiranno nella prossima valutazione REFIT.

Fonte.


Ambiente: "un'economia circolare con più occupazione e crescita sostenibile"

"Oggi" la Commissione ha adottato alcune proposte intese a sviluppare un'economia più circolare in Europa e a promuovere il riciclaggio negli Stati membri. Il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti creerebbe 580 000 nuovi posti di lavoro, rendendo l'Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose. Le misure proposte, che consentirebbero peraltro di ridurre l'impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto serra, prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell'80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili. Tra gli obiettivi figura anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari.

L'innalzamento degli obiettivi in materia di rifiuti nelle direttive esistenti rientra nell'ambizioso sforzo di realizzare una transizione fondamentale da un'economia lineare a una più circolare. La nuova visione propone un modello economico diverso, dove le materie prime non vengono più estratte, utilizzate una sola volta e gettate via. In un'economia circolare i rifiuti spariscono e il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio diventano la norma. Prolungare l'uso produttivo dei materiali, riutilizzarli e aumentarne l'efficienza servono anche a rafforzare la competitività dell'UE sulla scena mondiale. Tale approccio è delineato in una comunicazione che spiega come l'innovazione nei mercati dei materiali riciclati, nuovi modelli imprenditoriali, la progettazione ecocompatibile e la simbiosi industriale possano permetterci di passare a una società e a un'economia a "rifiuti zero".

Janez Potočnik, Commissario per l'Ambiente, ha dichiarato: "Nel XXI secolo, caratterizzato da economie emergenti, milioni di consumatori appartenenti alla nuova classe media e mercati interconnessi, utilizziamo ancora sistemi economici lineari ereditati dal XIX secolo. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo trarre il massimo dalle nostre risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti. Il passaggio a un'economia circolare, oltre ad essere possibile, è redditizio, ma non avverrà senza le politiche giuste. Per realizzare gli obiettivi proposti per il 2030 bisogna agire da subito per accelerare la transizione verso un'economia circolare e sfruttare le opportunità commerciali e occupazionali che offre."

Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha dichiarato: "La ricerca e l'innovazione sono essenziali per il successo dell'economia circolare, ed è per questo che oggi proponiamo un approccio coerente. Oltre a fornire un quadro normativo di sostegno, il nuovo programma Orizzonte 2020 apporterà il know-how necessario per dar vita nell'UE a un'economia a basse emissioni di carbonio efficiente nell'impiego delle risorse, verde e competitiva."

La comunicazione indica come da un uso più efficiente delle risorse deriveranno nuove opportunità di crescita e occupazione. Una progettazione innovativa, prodotti migliori e più resistenti, processi produttivi più efficienti e sostenibili, modelli imprenditoriali lungimiranti e i progressi tecnici per trasformare i rifiuti in una risorsa concorreranno ad accrescere l'efficienza. Il pacchetto che accompagna la comunicazione intende creare il contesto che consentirà di trasformare in realtà l'economia circolare, con politiche meglio interconnesse, una regolamentazione intelligente e il sostegno attivo delle attività di ricerca e innovazione. Ciò permetterà di sbloccare gli investimenti e attrarre i finanziamenti, incentivando nel contempo la partecipazione dei consumatori e il coinvolgimento più intenso delle imprese. Il pacchetto suggerisce inoltre di misurare la produttività delle risorse in base al rapporto tra PIL e consumo di materie prime, proponendo di individuare nell'aumento del 30% di tale produttività entro il 2030 un possibile obiettivo principale da inserire nella prossima revisione della strategia Europa 2020.

Queste iniziative sono accompagnate dalle rispettive comunicazioni che riguardano:
  • un'iniziativa sull'occupazione verde;
  • un piano d'azione verde per le PMI;
  • le opportunità per un uso efficiente delle risorse nel settore edilizio.
Tutte queste iniziative consentiranno di rinnovare l'agenda sull'impiego efficiente delle risorse per i prossimi anni.

Prossime tappe
Le proposte legislative passeranno ora al Consiglio e al Parlamento europeo.
I progressi nel conseguimento dell'obiettivo relativo alla produttività delle risorse saranno monitorati nell'ambito del semestre europeo per la governance economica. Tale obiettivo va considerato nel contesto della revisione intermedia della strategia Europa 2020. Gli sforzi in materia di ricerca e innovazione nel campo dell'economia circolare saranno intensificati. Il quadro politico per la promozione dell'economia circolare sarà ulteriormente sviluppato nel corso dei prossimi anni.

sabato 5 luglio 2014

Dignità: "portare il pane a casa"

Papa Francesco in Molise per la quinta visita pastorale in Italia del suo pontificato, a due settimane da quella in Calabria e a quasi un anno da quella a Lampedusa per ricordare le migliaia di migranti morti in mare.

Al centro del viaggio in Molise, drammi sociali ed emergenza lavoro. Prima tappa a Campobasso, dove allo stadio Romagnoli lo attendono in trenta mila per la messa, poi il santuario di Castelpetroso e quindi Isernia per l'indizione dell'anno giubilare in memoria di Celestino V. In serata il rientro a Roma.

Papa Francesco afferma: sia lavoro, ma in rispetto umanità.

Il lavoro al centro della visita pastorale del Papa in Molise: “Oggi vorrei unire la mia voce a quella di lavoratori e imprenditori nel chiedere che possa attuarsi anche qui un “patto per il lavoro”, ha detto all'Università del Molise, “non portare il pane a casa toglie la dignità”.

Poi la riflessione sul rapporto tra vita, lavoro, libertà: “La domenica libera dal lavoro” afferma che “la priorità non è all'economico, ma all'umano. Forse è il momento di domandarci se lavorare la domenica è una vera libertà”.

Papa: disoccupazione è piaga umanità. Anche durante la messa della visita pastorale in Molise il Papa parla di lavoro e disoccupazione. Questa, dice, “è una piaga che richiede ogni sforzo e tanto coraggio da parte di tutti”.

Bergoglio invita tutti a “porre al centro” la dignità umana, per una sfida, quella del lavoro, che “interpella in modo particolare la responsabilità delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e finanziario”.

Infine l'appello del santo padre a “uno sviluppo che sappia rispettare il creato”.

martedì 1 luglio 2014

"Al via il semestre italiano in Europa"

Si apre domani il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea.
Il nuovo Europarlamento uscito dalle elezioni del 25 maggio si insedierà a Strasburgo.
Dopodomani il premier Matteo Renzi presenterà in sessione plenaria il programma del semestre italiano. Dopo l'accordo su Juncker alla presidenza della Commissione Ue, alla presidenza dell'Europarlamento dovrebbe essere riconfermato il socialdemocratico tedesco Schulz.
“Il tema dell'Europa è dire ai nostri figli, noi che siamo la generazione Erasmus, che è possibile che l'Europa oggi sia il luogo in cui è possibile la speranza”, ha detto Renzi.

La nomina di Juncker, il successo del processo degli 'Spitzenkandidaten' per la presidenza della Commissione Ue, sono “un passo in avanti fondamentale per il parlamentarismo europeo” ed “un passo di cui dobbiamo essere fieri”.

Lo afferma Schulz, appena rieletto presidente dell'Europarlamento, aggiungendo che tale processo “porterà un enorme cambiamento nella democrazia europea”.

Tra le priorità di legislatura indica poi la lotta alla disoccupazione giovanile e le politiche per l'immigrazione “più umane”. Schulz ha quindi rimarcato che esiste “un'ampia maggioranza nel Parlamento Ue” in merito “alla flessibilità prevista dal Patto di stabilità”.

Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato rieletto alla prima votazione presidente dell'Europarlamento con 409 voti, ben superiori alla maggioranza necessaria.
111 le schede bianche e nulle. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto.

Schulz era stato presidente dell'Europarlamento negli ultimi due anni e mezzo della precedente legislatura. Gli altri candidati erano il conservatore britannico Karim a cui sono andati 101 voti, lo spagnolo Iglesias (51 voti) e l'austriaca Lunacek (Verdi) con 51 voti.

English version

The Social Democrat Martin Schulz was elected president of the European Parliament with 409 votes on 612 but expressed on a total of 751 deputies.

Supported by a large majority consisting of the EPP, S & D and Alde, Schulz scored 70 fewer votes than expected for defections occurred among both socialist (English Labour) that among the popular (Hungary's Orban).

Schulz, candidate for president of the European Commission for the S&D at the last consultation on 25 May, he could not beat the Conservatives and thus folded over leadership of the European Parliament who have mastered being an MEP for over 20 years. To do this at the beginning of June he took the presidency of the Socialist Group to better drive the negotiations with other political formations.
 

sabato 28 giugno 2014

UE: "Chi è Jean-Claude Juncker"

Fautore della costruzione europea in visione federalista è stato primo ministro del Lussemburgo per 19 anni e per 8 ha guidato l'Eurogruppo.

Il democristiano Jean-Claude Juncker è un veterano dell’Europa delle istituzioni e un federalista ostile a molte delle esenzioni chieste dagli inglesi. Juncker, che è stato nominato oggi presidente della Commissione dal Consiglio Ue,  è fautore della costruzione europea in visione federalista che gli è valso nel 2006 il prestigioso premio Carlo Magno per l’unificazione europea.

«Per me l’Europa – ha avuto spesso modo di dire – è un insieme di azioni concrete e di convinzioni forti» anche se «le convinzioni forti non aggiungono niente quando non si dà prova di pragmatismo».
Primo ministro del Lussemburgo per ben 19 anni dal 1995 al 2013, Juncker ha conosciuto tutti i dirigenti europei dai tempi di François Mitterand e Helmut Kohl. Ha dunque vissuto le profonde trasformazioni che in questi anni ha avuto l’Unione europea, il fallimento del trattato costituzionale nel 2005 e l’entrata in vigore del trattato di Lisbona 4 anni più tardi, ma anche la nascita della moneta unica, la crisi del debito sovrano e il salvataggio dell’euro, un obiettivo a cui si è dedicato con grande impegno negli 8 anni passati alla testa dell’Eurogruppo.

Nato il 9 dicembre del 1954 in uno dei sei Stati fondatori dell’Unione, un piccolo paese situato tra la Francia e la Germania, cristiano sociale abituato alle coalizioni con i socialisti con i quali ha sempre governato, ha dato prova in tutti questi anni delle sue abilità di mediatore e negoziatore attento al compromesso.

Figlio di un operaio siderurgico, ha lasciato la guida del governo in Lussemburgo alla fine del 2013quando uno scandalo legato ai servizi segreti lo ha costretto ad uscire di scena, non è chiaro con quanti rimpianti visto che la sua attività europea eclissava di gran lunga quella nel Granducato.

Sono molti i politici europei che gli riconoscono non solo un’approfondita conoscenza dei meccanismi comunitari ma anche il fatto che non ci sia persona che Juncker non conosca tanto più che è l’unico in questo momento a poter fare una sintesi tra la destra sociale e la sinistra social democratica e ha una doppia cultura sia francese che tedesca.

Il primo ministro inglese David Cameron, che ha condotto una vera crociata contro la sua candidatura, lo accusa di essere un uomo del passato e la peggior persona per guidare l’esecutivo europeo.  Oltre manica Juncker è stato al centro di una violenta campagna di stampa: è stato accusato di avere un debole per l’alcool e alcuni tabloids inglesisono arrivati persino a trattare suo padre, arruolato a forza nella Wermacht durante la seconda guerra mondiale, come un nazista.

Rilanciato sulla scena europea dopo la sua esclusione dal potere nel suo paese, Jean-Claude Juncker è apparso all’inizio della campagna come il candidato alla presidenza del consiglio europeo, che nel 2009 non era riuscito a conquistare, piuttosto che della Commissione con i suoi ritmi sfrenati.

Durante la campagna elettorale per le europee Juncker, che era il candidato del Ppe e che compirà 60 anni alla fine dell’anno, ha avuto difficoltà ad entusiasmare nei suoi discorsi. Nel corso degli anni è stato spesso giudicato per il suo umorismo spigoloso e per il suo parlare franco al punto da non esitare di usarlo contro le grandi capitali quando rifiutò il dictat franco-tedesco sull’Europa chiedendo a Parigi di rispettare i suoi impegni in tema di deficit o invitando Berlino a una maggiore solidarietà nei confronti dei paesi in crisi.

Nel giugno del 2005 denunciò «gli interessi meschini e sordidi» che si nascondevano dietro l’opposizione britannica al progetto del suo super Stato europeo, nel corso di un discorso al parlamento europeo considerato come un violento attacco anti britannico.

Tuttavia questo navigato uomo politico europeo ha dato prova di saper coniugare il suo idealismo con un solido senso di realismo, anche se per molti alla guida dell’Eurogruppo ha contribuito a elaborare e a mettere in pratica le politiche di austerità imputate in seguito alla Commissione.

English version.

European Union leaders have chosen former Luxembourg Prime Minister Jean-Claude Juncker to become the 28-nation bloc's new chief executive.

EU Council President Herman Van Rompuy said Friday in a Twitter message that leaders nominated Juncker as the next President of the European Commission, the bloc's powerful executive arm.

Juncker's nomination is breaking with a decades-old tradition of choosing the Commission president by consensus because Britain opposed him.

Juncker still needs to be confirmed by the European Parliament before starting his term later in the year, taking over from Jose Manuel Barroso.

British Prime Minister David Cameron said earlier Friday he would vote against Juncker because he views the 59-year-old as the embodiment of a pro-integration, consensus-favoring, empire-building Brussels clique that won't return power to member nations.

Europaquotidiano.com

lunedì 16 giugno 2014

"Lettera aperta a Matteo Renzi" = Apertura del M5S

Volevo spiegare ai miei lettori più attenti che il Movimento 5 Stelle apre al Presidente del Consiglio Matteo Renzi: proponendo il "Democratellum".
Il M5S presenta, con una lettera aperta a Renzi pubblicata sul blog di Grillo, il “Democratellum”, la proposta di legge elettorale su cui cercare un accordo con il governo.
Con questa lettera, pubblicata di sotto, il Movimento chiede un incontro in streaming con il premier Matteo Renzi. La proposta prevede un sistema proporzionale, voto di preferenza e la garanzia sulla governabilità. La proposta “garantirebbe a una forza che ottiene il 40% dei voti di avere oltre il 50% dei seggi in Parlamento”. “Noi facciamo sul serio”, ha detto Grillo su Facebook.
Il M5S annuncia: dialogo con Renzi? Per evitare limbo “Non ci impicchiamo alla presenza di uno o di un altro. Aspettiamo la risposta alla lettera inviata alla presidenza del Consiglio”.
Così il vice presidente della Camera, Di Maio (nella conferenza stampa sulla proposta di riforma elettorale del M5S), sulla presenza di Renzi e Grillo al confronto col governo “Prima eravamo convinti che avremmo potuto far cadere il governo Renzi. Ora, dopo il risultato delle europee, si prospetta una vita più lunga delle forze politiche”.
La scelta di dialogare è, dice Di Maio, per evitare “il limbo”.

 Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

"Gentile Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
sono passati ormai sei mesi da quando la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle principali disposizioni della legge per l’elezione della Camera e del Senato. A seguito di tale sentenza, risulta oggi in vigore una legge elettorale marcatamente proporzionale che prevede la possibilità di esprimere un voto di preferenza.
Lei ha più volte manifestato la volontà di modificarla, perché essa non sarebbe in grado di garantire la governabilità. Per raggiungere questo obiettivo, Lei ha concordato con Forza Italia una proposta di riforma, l’Italicum, che ripropone i profili di incostituzionalità del Porcellum: premio di maggioranza abnorme e impossibilità per i cittadini di esprimere la propria preferenza.
Il MoVimento 5 Stelle nei giorni scorsi ha depositato alla Camera e al Senato la propria proposta di legge elettorale, che per semplicità riferiremo come Democratellum. È il frutto di un intenso lavoro portato avanti da decine di migliaia di cittadini che per mesi hanno contribuito direttamente a determinarne le caratteristiche. La nostra proposta assicura la rappresentatività del Parlamento e rafforza il rapporto tra eletti ed elettori. Infatti, si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l’accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori.
Il Democratellum favorisce la governabilità, senza presentare profili di incostituzionalità. Il suo impianto limita la frammentazione dei partiti e avvantaggia le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali e così evita che i partiti debbano annacquare la propria proposta elettorale a causa di alleanze tattiche obbligate, che, nell’esperienza italiana, si sono rivelate meri espedienti elettorali incapaci di reggere alla prova del governo del Paese. Sulla base della nostra proposta, inoltre, una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola, senza che sia necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti.
In estrema sintesi sono questi gli obiettivi cui il Democratellum è diretto. Esso non è avanzato per favorire il MoVimento 5 Stelle ma per perseguire una democrazia compiuta ed un sistema politico più utile ai cittadini. Non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi.
Per queste ragioni, constatando la necessità di avere in Italia una legge elettorale in tempi brevi come auspicato da anni dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Le chiediamo di fissare un incontro, naturalmente in streaming per ragioni di trasparenza, così da poterne discutere direttamente.
In attesa di un gentile riscontro, Le porgiamo i nostri migliori saluti."
M5S Camera e Senato

sabato 14 giugno 2014

"A proposito dell'euro"

7 quesiti che possono aiutarci a fare chiarezza sulla moneta unica
Quali sono stati i principali difetti nella costruzione iniziale dell’euro?
Al momento del lancio, nel 1999, l’euro prevedeva un’unione monetaria completa – con i tassi di inte-ressi fissati dalla BCE di Francoforte per l’intera zona – ma non prevedeva una corrispondente unione economica, visto che le politiche economiche e fiscali rimanevano in larga misura prive di un coordi-namento tra gli Stati membri. La crisi ha rilevato le carenze insite in tale costruzione.
Questo insufficiente coordinamento delle politiche economiche nella zona euro ha portato a un proli-ferare incontrollato di squilibri macroeconomici. Le regole messe in atto per assicurare solide politiche di bilancio si sono rivelate troppo deboli e spesso non sono state rispettate. La supervisione finanzia-ria è stata in massima parte lasciata alla responsabilità dei singoli Stati. Quando la crisi ha colpito la zona euro tali carenze si so-no palesate, provocando una crisi di fiducia degli investitori riguardo all’euro, che molti hanno criticato definendolo una costruzio-ne troppo fragile per i periodi di crisi. Dal 2010 la Commissione ha intrapreso misure decise per rimediare a tali carenze e raffor-zare le fondamenta dell’euro. 
 
Perché chi ha progettato la moneta unica non ha previsto i problemi che tali carenze avrebbero provocato?
Tutti i rapporti pubblicati sulla moneta unica (come il Rapporto Werner o il Rapporto Delors ) sottolineavano la necessità di raffor-zare il coordinamento economico e disporre di regole relative ai bilanci nazionali, problemi di cui si è tenuto conto sin dall’inizio nella progettazione dell’Unione economica e monetaria. Ma gli Stati membri si sono mostrati riluttanti nel cedere la propria sovra-nità in materia di politica economica, e questo ha portato a una maggiore gradualità nella costruzione dell’unione economica. Le regole relative ai bilanci non sono state sempre rispettate da tutti gli Stati membri. 
 
In che modo si è rimediato a tali carenze?
A partire dal 2010, la zona euro dispone di un coordinamento rafforzato in materia economica e di bilancio, che agisce su diversi piani:
  • Le norme in materia di bilancio dell'area dell'euro sono state rafforzate. Ora l'accento si è spostato sull'azione preventiva in tempi non di crisi, per esempio tenendo sotto controllo la spesa e istituendo organi nazionali indipendenti incaricati di monitorare le politiche di bilancio dei governi.
  • Abbiamo introdotto nuove regole volte a individuare e correggere gli squilibri macroeconomici. Avevamo infatti consta-tato che sviluppi economici insostenibili, ad esempio sul mercato immobiliare, possono destabilizzare un'intera economia e avere ripercussioni sul resto dell'area dell'euro.
  • La crisi finanziaria ha posto in evidenza la necessità di regolamentare e monitorare con maggiore efficacia il settore bancario. Per questo motivo, a partire dal 2010 la Commissione ha proposto quasi 30 normative per assicurare che tutti gli istitu-ti, i prodotti e i mercati finanziari siano adeguatamente regolamentati e monitorati. La crisi ha aggiunto una nuova dimensione. Infatti, ha messo in luce il circolo potenzialmente vizioso fra banche e debito sovrano, motivo per cui abbiamo adottato con deter-minazione le misure necessarie per costituire una vera e propria "unione bancaria".
  • Infine, è stata creata una solida barriera finanziaria protettiva, il Meccanismo europeo di stabilità per erogare assistenza finanziaria di emergenza agli Stati membri in difficoltà che, da parte loro, si impegnano a realizzare le riforme necessarie per pro-muovere una crescita economica durevole e l'occupazione.

Le decisioni prese sono sufficienti per rimediare ai difetti dell'euro?
Queste decisioni hanno reso l'euro una moneta molto più solida e credibile di quanto fosse prima della crisi. Ciò non significa che il lavoro sia finito, infatti la strada da percorre è stata delineata nel piano per un'Unione economica e monetaria autentica e appro-fondita (pubblicato a novembre 2012), che prevede misure progressive da adottare nel breve, medio e lungo periodo (vedi comunicato stampa e memo).
Ora la priorità assoluta è completare l'Unione bancaria e assicurare la vigilanza e la risoluzione adeguata delle banche secondo norme comuni, in modo da evitare gli errori del passato. È un passo fondamentale per ripristinare la fiducia nel sistema bancario e creare le condizioni perché le famiglie e le PMI abbiano migliore accesso al credito bancario. 
 
L'euro ha avuto qualche beneficio reale o è stato solo una spinta politica dei federalisti?
Già prima della crisi i benefici dell'euro erano evidenti: maggiore integrazione commerciale, più investimenti e prezzi più stabili, oltre agli effetti positivi sulla creazione di posti di lavoro per un lungo periodo. Detto questo, l'Unione economica e monetaria (UEM) presentava delle carenze nella progettazione iniziale, carenze che hanno aggravato l'esposizione della zona euro alla crisi finanziaria mondiale. L'UEM 2.0 per la quale stiamo lavorando dal 2010 affronta questi problemi in modo determinante e fornisce un quadro solido per la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro e per il mantenimento di finanze pubbliche sane. 
 
Dall'euro ha tratto vantaggio solo la Germania, mentre per gli altri paesi dell'eurozona è stato un disastro?
Assolutamente no. È vero che il ritorno della Germania al successo economico ha coinciso con l'esistenza dell'euro, ma la Ger-mania ha realizzato riforme sostanziali che le hanno permesso di adeguarsi ai cambiamenti dell'economia globale. Anche altri paesi hanno raggiunto risultati simili. Gli sforzi che molti paesi hanno incontrato per adattarsi alle sfide della globalizzazione sa-rebbero stati necessari comunque, con o senza l'euro. 
 
In che modo gli Stati membri possono reagire agli shock economici quando non possono svalutare la loro moneta?
Innanzitutto la svalutazione non è una panacea - può essere una soluzione a breve termine, ma non può essere la cura definitiva per problemi economici cronici e non rinforza le fondamenta dell'economia di un paese.
I paesi devono adottare riforme strutturali per garantire che le loro economie siano sufficientemente flessibili e competitive. Questo vale in particolar modo – ma non solo – per i paesi che condividono una moneta comune.
Ora disponiamo di uno strumento efficace, la Procedura per gli squilibri macroeconomici, per individuare e, se necessario, correg-gere gli squilibri che interessano uno o più paesi dell'UE, soprattutto nell'area dell'euro. Questo è un enorme passo avanti rispetto alla situazione precedente alla crisi.

venerdì 13 giugno 2014

"Diktat bulgaro per l'uomo Civatiano del PD Mineo"

"A Palazzo Chigi al lavoro sul Consiglio dei Ministri di oggi #buongiorno".

Così Matteo Renzi, rientrato nella notte a Roma dopo la missione in Vietnam e in Cina, twitta in vista del Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio, che approverà la riforma della pubblica amministrazione e i poteri al commissario anti-corruzione Raffaele Cantone.

L'ufficio di presidenza dei senatori Pd a Palazzo Madama ha deciso ieri di sostituire Mineo in Commissione Affari Costituzionali con il capogruppo Zanda.

La decisione è giunta dopo il rifiuto più volte manifestato dal 'civatiano' Mineo di votare il ddl di riforma istituzionale. Il commento di Mineo: "E' un autogol per il governo e il partito far passare le riforme con un muro contro muro". Secondo fonti Pd, Mineo non era membro permanente: aveva sostituito Minniti andato al governo. Entrano anche Cociancich e Migliavacca, per Pizzetti e Chiti. Analoga sostituzione nel gruppo. Per l'Italia, con il 'dissidente' Mauro sostituito dal capogruppo Lucio Romano. Mineo critica e accusa: "Ritengo la mia rimozione, insieme a quella di altri colleghi, un clamoroso autogol di Renzi". Mineo, senatore del Pd, contesta la sua sostituzione come componente della commissione affari costituzionali del Senato.

"Se nel Pd non c'è la possibilità di parlare e neppure in Parlamento, allora io non ci sto", sostiene. Chiti, altro senatore sostituito in Commissione, dice: "Io sto bene nel Pd, se vogliono mi cacciano", si rischia "un partito autoritario". Critica il voto della Camera sulla responsabilità civile dei magistrati. "Meno male che il Senato c'è!", osserva. 

Civati, esponente della minoranza del Pd, solidarizza con il senatore Mineo, che contesta il progetto di riforma istituzionale del governo e si è autosospeso con altri quattordici colleghi. Civati critica la sostituzione di Mineo nella commissione affari costituzionali del Senato dice che “è un editto bulgaro tipo ex cav.”: "E' una decisione di Renzi perché oggi lo stesso premier l'ha rivendicata dalla Cina". Fa un parallelo tre Renzi e Berlusconi: "A volte queste cose venivano dalla Bulgaria, ma evidentemente siamo ancora più esotici". Slitta l'incontro Zanda-dissidenti del Pd.

Mentre Renzi risponde dalla Cina: "Le riforme non si annunciano, si fanno, e non lasciamo a nessuno il diritto di veto. Contano più i voti degli italiani che il diritto di veto di qualche politico". Così il premier Renzi, incontrando la comunità d'affari italiana a Pechino. "Noi non molliamo di mezzo centimetro, siamo convinti nel cambiare il paese", ha sottolineato.

"Non ne possiamo più di un'Italia rannicchiata, impaurita, c'è fame di Italia nel mondo, dobbiamo smettere di dividerci e fare finalmente gioco di squadra, andremo avanti a testa alta", ha detto Renzi prima di lasciare Pechino alla volta di Astana, in Kazakhstan, ultima tappa del suo tour asiatico.

Tuttavia il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si prepara a dare battaglia ai senatori dissidenti del Pd che criticano il progetto del governo sulle riforme istituzionali. Il Pd è davanti a un bivio,"non ho preso il 41% dei voti per lasciare il futuro del Paese a Mineo",
dice il presidente del Consiglio rientrando in Italia dall'Asia e ricordando il successo alle elezioni europee. E' stupefacente che Mineo parli di epurazione, osserva il segretario del Pd. Un partito non è un taxi che uno prende per farsi eleggere, sostiene.

Ieri, prima di partire dalla Cina aveva sottolineato che "contano più i voti degli italiani che il diritto di veto di qualche politico".

mercoledì 4 giugno 2014

"Venezia arrestati sindaco e politici"

M5S all'attacco: larghe intese in manette - "Il Movimento 5 Stelle si occupa del Mose da quando è nato, su quell'opera abbiamo sempre mostrato preoccupazioni in merito ad utilità e meccanismi d'appalti. Come per l'Expo e la Tav. Cos'altro devono fare questi partiti per non meritare più il voto dei cittadini italiani?", si chiede Luigi Di Maio, deputato M5S, su Facebook. Il suo post è stato ripreso anche dal blog di Grillo. "Auspicando che il Parlamento si esprima quanto prima per dare l'autorizzazione a procedere all'arresto nei confronti dell'ex ministro Galan chiediamo che il ministro Lupi riferisca in tempi rapidi sull'attuale stato delle commesse degli appalti veneti". Lo affermano i deputati M5S, commentando l'inchiesta sui fondi neri per la realizzazione del Mose a Venezia.

Articolo intero su Ansa.it  vai al link diretto

martedì 3 giugno 2014

"Tasso di disoccupazione al massimo storico dal 1977"

Disoccupazione giovanile record, al 46%.
Tasso di disoccupazione ad aprile al 12,6%, stabile su marzo, ma in aumento di 0,6 punti su base annua.Questi i dati  provvisori e destagionalizzati Istat. 
Nel 1° trimestre 2014 il dato raggiunge il 13,6%,in aumento di 0,8 punti sullo stesso periodo dell'anno. Si tratta di un massimo storico dal 1977.
Ed è record anche per il tasso di disoccupazione per i giovani tra i 15 e i 24 anni che sale nel 1° trimestre 2014 al 46%, il valore più alto dal 1977. Picco nel sud: nel 1à trim. il dato vola al 21,7%, per i giovani al 60,9%. 

Lavoro, Poletti: cambio rotta entro 2014 "A fine anno l'obiettivo che abbiamo è procedere per produrre il cambio di  segno". Così il ministro del Lavoro, Poletti, commentando i dati Istat sulla disoccupazione ancora in crescita.  Il ministro spiega che comunque parliamo "degli esiti riferiti al trimestre in cui il Pil è sceso dello 0,1%". "E' chiaro che l'occupazione parte se c'è  uno scatto forte nella capacità produttiva". Il piano 'Garanzia giovani'?"Sta andando bene", assicura. Mentre resta il nodo della cassa integazione in deroga: il governo integri le risorse.

lunedì 26 maggio 2014

"Scossone europeo 2014"

Onore a Renzi per la sua vittoria in una campagna elettorale piena di sussulti ed insulti. Non solo il Partito Democratico ha preso i voti dei così detti centristi ottenendo 31 seggi, ma adesso si carica di una responsabilità boomerang. Onestamente sempre meglio il PD condotto dall'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi che Silvio B.
Anche se calcolando i seggi del gruppo PPE italiano, cioè di forza italia e di NCD di Angelino Alfano, rispettivamente 16,8 + 4,4 arrivano allo stesso pari dei seggi del M5S cioè con 17 seggi al Parlamento EU. I Seggi del Movimento 5 Stelle si tolgono in mano ai "Berluschidioti". Mica cosa da niente. Non direi proprio che sia una straperdita per i 5 stelle. E' Sempre meglio avere elementi diversificati in un dibattito europeo acceso che non averli o averli bipolarizzati.
Tanto il lavoro da verificare in Europa sarà tantissimo e queste ultime elezioni europee hanno dato un forte scossone all'Austerity e alla Germania della cancelliera Angela Merkel.
Considerando i dati a disposizione dell'europarlamento di denota "vincitrice" il partito dell'astensionismo. Quindi gli europei sono tanto euroscettici? La cosa certa è che vince il PPE con 213 seggi e i S&D ottengono 191 seggi. In questa tornata elettorale alquanto disconnessa con il passato, si evince una perdita sostanziale dei liberal conservatori. I quali sono stati rimpiazzati da altrettanti "neo" partiti lontani dal conservatorismo democristiano. E si evince una certa distanza dall'iscrizione delle alleanze politiche anche un gran numero di neo eletti. A mio giudizio sarà una vera battaglia in Parlamento Europeo per il passaggio della così nominata Austerity. Ci si renderà conto che gli europei chiedono più flessibilità economica?


 I candidati che sono stati eletti alle europee 2014

Partito Democratico
Nordovest: Alessia Mosca, Sergio Cofferati, Mercedes Bresso, Patrizia Toia, Antonio Panzeri, Renata Briano, Luigi Morgano, Brando Benifei, Daniele Viotti
Nordest: Alessandra Moretti, Flavio Zanonato, Cècile Kyenge, Paolo De Castro, Isabella De Monte, Elly Schlein, Damiano Zoffoli
Centro: Simona Bonafè, David Sassoli, Enrico Gasbarra, Goffredo Bettini, Nicola Danti, Silvia Costa, Roberto Gualtieri
Sud: Gianni Pittella, Pina Picierno, Elena Gentile, Massimo Paolucci, Andrea Cozzolino, Nicola Caputo
Isole: Renato Soru, Caterina Chinnici

Movimento 5 stelle
Nordovest: Tiziana Beghin, Marco Valli, Eleonora Evi, Marco Zanni
Nordest: David Borrelli, Marco Affronte, Giulia Gibertoni
Centro: Laura Agea, Fabio Castaldo, Dario Tamburrano, Bianca Maria Zama
Sud: Isabella Adinolfi, Laura Ferrara, Rosa D’Amato, Daniela Aiuto
Isole:Ignazio Corrao, Giulia Moi

Forza Italia
Nordovest:Giovanni Toti, Lara Comi, Alberto Cirio, Stefano Maullo
Nordest:Elisabetta Gardini, Remo Sernagiotto
Centro:Antonio Tajani, Alessandra Mussolini
Sud:Raffaele Fitto, Aldo Patriciello, Fulvio Martusciello, Barbara Matera
Isole:Salvatore Domenico Pogliese

Lega nord
Nordovest:Matteo Salvini, Gianluca Buonanno, Angelo Ciocca
Nordest:Matteo Salvini, Flavio Tosi

Nuovo centrodestra
Nordovest:Maurizio Lupi
Centro:Beatrice Lorenzin
Sud:Lorenza Cesa

Lista Tsipras
Nordovest:Moni Ovadia
Centro:Barbara Spinelli
Sud:Barbara Spinelli


sabato 17 maggio 2014

“Il M5S è l’erede della questione morale ”

La questione Morale è importante da considerare nell'attuale sistema politico.
Qui di seguito, tra le tante letture e interviste che mi hanno lasciato qualcosa dentro, l'intervista fatta a un esponente politico che obiettivamente ha dato spunto alla storicità dei fatti.


Intervista a Giuseppe Zupo, l’ex responsabile giustizia del Pci.

“A miei tempi l’onestà era un dna che andava preservato accuratamente, oggi è un optional fastidioso. Il pensiero di Berlinguer è attualissimo e l’unico erede della questione morale è il Movimento 5 Stelle”. E Renzi? “E’ il nulla e sul niente c’è poco da dire”. Mentre Vendola? “Sull’Ilva di Taranto ha fatto uno scivolone terribile e avrebbe dovuto trarne immediatamente le conseguenze, non si ride con i padroni che hanno inquinato una città e prodotto morti su morti”. A parlare né Grillo né altro attivista pentastellato ma l’avvocato Giuseppe Zupo, 73 anni, responsabile nazionale giustizia del Pci ai tempi di Berlinguer e del caso Moro.

Avvocato, Lei è stato dirigente ai tempi del Partito comunista di Berlinguer. Alla luce di questa esperienza come valuta i recenti casi - per l’ultimo l’Expo - di corruzione nella politica italiana?

Allora la corruzione non aveva il peso devastante che ha assunto negli anni successivi, il maggior problema da fronteggiare per noi era quel terrorismo che generava danni e apprensione. Serpeggiava grande tensione per la risposta dei partiti alle richieste sociali: il terrorismo trovava terreno fertile tra l’insoddisfazione dei giovani e delle masse popolari. E quindi il Pci di Berlinguer si è preoccupato di riguadagnare la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato, da qui la questione morale e l’intransigenza sull’onestà delle Istituzioni.

Il Berlinguer della questione morale lo considera ancora attuale o superato?
E’ attualissimo. La questione morale non era ascrivibile solamente al “non rubare”, era la concezione che lo Stato e le istituzioni democratiche fossero un bene pubblico e quindi da preservare con attenzione essendo di proprietà di una comunità, frutto di sforzi di generazioni che nel passato hanno costruito le fondamenta per quelle future.
Ciò ispirava Berlinguer e il Pci: la questione morale era figlia di una grande tradizione liberale – che proviene dalla Rivoluzione francese, almeno prima che degenerasse – non relegabile al campo della sinistra ma a chiunque amasse lo Stato e le istituzioni democratiche. Come Berlinguer anche Natta, suo ultimo segretario di fiducia, si batté per tali principi. Lui fu defenestrato, mentre era in ospedale, dai vari D’Alema, Occhetto e Veltroni: lo dichiararono dimissionario – mentre era un falso - e lui apprese dal giornale radio di non essere più segretario del Pci. Prima di morire, nel 2001, ha rilasciato una bellissima intervista all’Unità in cui ha ricostruito quelle concitate giornate e si diceva preoccupato dalla degenerazione che si era creata con Occhetto.

Tra le forze politiche organizzate di oggi, vede qualcosa che abbia preso il testimone di Berlinguer sulla questione morale?
Lo so, farò inorridire i miei compagni di una volta. Sono comunista semel semper berlingueriano e dopo il Pci non mi sono iscritto a nessun partito perché nessuno ha portato più avanti quei valori. Ora vedo nel M5S l’unico possibile erede. Ho votato il movimento alle ultime elezioni nazionali e – pur non essendo un uomo ricco – l’ho finanziato. Sono andato al comizio di San Giovanni a Roma, prima del voto, e sono rimasto colpito dall’enorme partecipazione e dalla composizione della piazza: cittadini, lavoratori, giovani. La rappresentanza come servizio nelle istituzioni, a termine, per poi ritornare al proprio status di prima. Senza fortune politiche come avviene per gli altri partiti. I parlamentari 5 stelle sono persone normalissime: casalinghe, ingegneri, impiegati, gente dalla porta accanto, non arruffoni di soldi e poltrone. Per questo sono del M5S e tornerò a votarlo. Dall’altra parte abbiamo quel Pd che, tra l’incostituzionale Porcellum e la nuova legge elettorale, ha abrogato le preferenze togliendo alle persone il diritto di poter selezionare la propria classe dirigente. Il nominare loro i parlamentari è solo l’ennesimo atto di autoreferenzialità di una politica ormai lontana dai cittadini.

Qualcuno le potrebbe fare l’obiezione che nella sinistra ci sono ancora personaggi come Renzi, Civati, Vendola… Lei come risponderebbe?

Berlinguer riteneva che Occhetto fosse solo un venditore di slogan e non un costruttore di politiche. Io penso lo stesso del premier Matteo Renzi, non aggiungo altro perché per me rappresenta il nulla e sul nulla c’è poco da dilungarsi. Civati è una persona simpatica ed educata ma è compatibile al sistema, ogni volta è lì lì per rompere e poi rientra nei ranghi: voto il M5S perché voglio una forza capace di ribaltare il tavolo su cui questi signori consumano la politica e non qualcuno che cambi loro le stoviglie. Per quanto riguarda Vendola… Sull’Ilva di Taranto ha fatto uno scivolone terribile e avrebbe dovuto trarne immediatamente le conseguenze, non si ride con i padroni che hanno inquinato una città e prodotto morti su morti.

Mi scusi, una curiosità. Negli anni ’90 prima del M5S cosa votava?


Per i Comunisti italiani. Non ho mai votato né il Pds né il Pd. Poi ho smesso di sostenere anche il Pdci perché oltre a testimonianze simpatiche e colorate ci vuole ben altro.
 

E così l’infatuazione per il M5S… 

Al M5S sono stati tesi dei trabocchetti e sorprese, come da Bersani, e i neoparlamentari hanno commesso degli errori per inesperienza e ingenuità, invece il movimento va sostenuto e fatto crescere. Il Pd ha disperso un immenso patrimonio, quello del Pci. Come diceva Natta, non hanno tenuto conto che eravamo il punto di arrivo di una particolarità storica, significativa ed apprezzata a livello internazionale: un partito socialdemocratico, sul modello scandinavo, che aveva con sé la classe operaia. E penso che tutto ciò non deve essere per forza perduto, il M5S è un’occasione. In Europa il malcontento si sta riversando verso partiti reazionari, fascisti o addirittura neonazisti mente qui da noi prende le sembianze del M5S che è invece antifascista, democratico e progressista. Basta osservare come Grillo ha replicato al corteggiamento di Marine Le Pen. Questa specificità del M5S andava compresa e sostenuta e non osteggiata come fatto dal Pd. Anche le istituzioni che continuano ad accusare il movimento di populismo sbagliano in maniera grossolana.

(15 maggio 2014) 


(Fonte www.micromega.net)

martedì 13 maggio 2014

Chi è la Troika? "Che cos'è la Troika?"

Colpiti dalla Crisi, Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro, hanno accettato i programmi internazionali di salvataggio seguiti da un'autorità definita Troika e composta da Commissione europea, BCE e FMI. Guarda le due infografiche per conoscere meglio da cosa è composta la Troika e come ha agito negli anni della crisi.
La prima infografica permette di conoscere meglio le tre istituzio-ni che compongono la cosiddetta Troika. La linea del tempo per-mette di seguire gli eventi dalla prima richiesta di aiuto al ritorno al mercato di Grecia e Portogallo. In marzo 2014, le relazioni del Parlamento sull'inchiesta relativa all'operato della Troika sono state votate in Parlamento. Una relazione si è concentrata sull'impatto economico della Troika nei paesi in cui è intervenu-ta, ma sottolinea anche il deficit democratico delle decisioni pre-se. La seconda ha analizzato l'impatto sociale delle misure di salvataggio.

mercoledì 30 aprile 2014

"Napolitano si ritira insieme a quell'altro?"


Non è colpa dei giornalisti, dei media, della tv se

Se si permette a un condannato in via definitiva di presentarsi nei vari talk show televisivi.
Se si permette a un'opinione pubblica di credere ancora alle menzogne che continua a dire.


La colpa è di CiccioBello e di Spider Man.

mercoledì 23 aprile 2014

Papa Francesco: Ogni sforzo per il lavoro.

Papa:"Ogni sforzo per chi perde lavoro".
Udienza generale per il Papa, che nell' Aula Paolo VI ha incontrato malati e anziani, dopo un saluto sotto la pioggia ai fedeli in Piazza San Pietro.

Il primo pensiero agli operai dell'altoforno livornese Lucchini, che gli avevano inviato un videomessaggio: ai "responsabili" Francesco chiede "ogni  sforzo di creatività e generosità" verso chi perde il lavoro "a causa dello spreco e della crisi economica".
Poi una riflessione sulla Resurrezione:"Gesù è vivo" e "abita nel mondo", ma non si trova in "egoismo e autocompiacimento".

Papa a operai: ogni sforzo per il lavoro.
Papa Fancesco ha risposto a un video-messaggio degli operai della Lucchini  di Piombino esortandoli a fare "ogni  sforzo di creatività e di generosità" per chi perde il lavoro e per i disoccupati "a causa dello spreco e della crisi economica".

"Per favore aprite gli occhi e non rimanete con le mani incrociate!", ha detto.
Il messaggio degli operai arriva oggi, giorno della chiusura dell'altoforno della Lucchini.
2500 i posti in bilico.

Signore abbi misericordia di noi!






"Lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato"

  Dal sito della Apple un messaggio che mi ricorda un motto che porto nel cuore!

Leave this world a little better than you found it!

(The personal motto of Robert Baden Powell)

 

I motivi perchè "L'Italicum è incostituzionale"

Lo scorso gennaio (sembra un'epoca fa) i partiti e l'informazione di regime spiegavano agli italiani che senza una nuova legge elettorale il Paese sarebbe andato allo sfascio. Andava fatta subito, anzi prima, non importa con chi, anche con un pregiudicato espulso dal Parlamento come Berlusconi. Il M5S per le solite anime belle (ma dove vivono? ci sono o ci fanno?) doveva andare a vedere le carte. Sono passati quasi quattro mesi e la legge elettorale è morta e sepolta. Il Prregiudicatellum di Renzusconi non ha visto la luce e forse non la vedrà mai. Era stato pensato per escludere il M5S dalla possibilità di andare al Governo. Una legge disegnata per far vincere Forza Italia o il Pdexmenoelle, che alla fine sono la stessa identica faccia dell'ipocrisia del Potere. Una legge peggiore del Porcellum, più incostituzionale del Porcellum, il tutto nel silenzio di Napolitano che dovrebbe, il condizionale è più che d'obbligo nel suo caso, tutelare la Costituzione. Qualcosa è però andato storto. Renzie e il pregiudicato si sono accorti che, anche con questa legge elettorale, avrebbe potuto vincere il M5S perchè ormai supera Forza Italia di parecchie lunghezze e che i due compari avrebbero potuto fare la fine dei pifferai che partirono per suonare e furono suonati. La voce dal sen fuggita è dell'ex ministro della Difesa "Non è vero che è una legge contro i piccoli partiti, questa è una legge impostata contro un grande partito. E' una legge nata per far fuori Grillo" che ha aggiunto "Se il secondo partito sarà quello di Grillo, l'Italicum salta. Lo dico da tempi non sospetti: quando hai una realtà tripolare e fai una legge dove alla fine si rimane in due, significa che uno lo si vuol far fuori. Ma mentre tutti pensavano che quella legge potesse servire per far fuori Grillo, adesso farebbe fuori Berlusconi e i conti non tornano". Nel frattempo il M5S ha discusso on line con più di 100.000 iscritti e l'aiuto del professor Giannulli la sua legge elettorale che presenterà nel mese di maggio in Parlamento. Tutto il resto è noia.

"La legge elettorale "Renzusconi" e' la porcata bis. Probabilmente incostituzionale, sicuramente contraria allo spirito della democrazia. E' un fatto grave, che riguarda tutti, non solo gli elettori di questo o quel partito. Ecco perche' ho realizzato per il Blog questa intervista con uno che ne capisce: l'avvocato Besostri. E propongo di diffonderla il piu' possibile." Piero Ricca

Avv. Besostri- Sono Felice Besostri, un avvocato milanese, uno dei tre che ha ottenuto di ammazzare il Porcellum, Però. come si dice, del maiale non si butta mai via niente e grossi pezzi sono rimasti nella nuova legge, l’Italicum.
È una legge che presenta gli stessi difetti e in alcuni punti è addirittura peggiorativa, rispetto al Porcellum, specialmente quando le liste coalizzate, che non raggiungono il 4.5%, non eleggono nessuno, ma i loro voti vanno a favore della lista che supera il 4,5%, con l’assurdo che questa lista può prendere il premio da maggioranza da sola, senza averne i voti.
Se mettiamo insieme questa legge elettorale e l'abolizione delle elezioni per il Senato abbiamo una democrazia plebiscitaria che non ha niente a che fare con la Costituzione Republicana.

Blog- Avvocato stiamo cercando di fare capire a più persone possibile il perché lìItalicum non vada bene, è contro la Costituzione o comunque politicamente inopportuno, ci aiuti a capire.

Avv. Besostri- Innanzitutto c’è una distorsione nell’uguaglianza dei voti, perché c’è un premio di maggioranza, l’unica differenza è che questa volta è prevista una soglia, ma è una soglia bassa, del 37% e soprattutto non è vincolata a nessun tasso di partecipazione elettorale. Tutti possono capire che il 37% se va a votare l'80% è un cosa, se va a votare il 50% è un’altra! Questo è uno dei primi punti.
Secondo c’è la questione delle soglie di sbarramento alte, che addirittura per le coalizioni sono il 12%. Il 12% che supera il 10%, che la Corte europea dei diritti europei dell’uomo di Strasburgo ha posto come limite massimo per fare delle soglie di accesso. Si riferiva alle singole liste, ma in questo caso si può anche applicare a questo.
Ma la cosa soprattutto grave è quella che le liste che raggiungono il 37% e prendono, perciò, un premio di maggioranza che può arrivare fino da un minimo di 321 a un massimo di 340 seggi lo possono conquistare non vampirizzando i loro alleati, perché dal 2%, che era il limite che ci voleva prima per una lista alleata per eleggere si passa al 4,5%. Perciò, guardando le forze attualmente in campo, sono molto poche quelle che hanno la sicurezza, allora vai da solo e devi raggiungere l’8%. Se ti metti in coalizione devi raggiungere il 4,5%, ma se i voti che dai venissero annullati nessun problema, uno non elegge nessuno, i suoi voti non contano né per raggiungere il 37% né per individuare le due liste più votate che vanno al ballottaggio. Invece qui è il trucco, quei voti dati non servono a eleggere candidati della lista, ma servono a dare il premio di maggioranza a un’altra lista della coalizione.

Blog- Ma le liste bloccate rimangono?

Avv. Besostri- Rimangono, e questo è l’altro elemento dove non hanno cambiato nulla ed è sicuramente incostituzionale! Perché non c’entra che adesso le liste sono più corte.
Le liste lunghe si diceva che incidevano sul voto perché non potendo conoscere i candidati non era un voto cosciente, perciò non era un voto libero, ma se mi fanno le liste più corte che le posso conoscere, se valuto che il primo in lista vale di meno di quello che è al terzo o sesto posto, devo poter scegliere, questa è la democrazia, a meno che si facciano dei collegi uninominali facciano il maggioritario. Quello che è inconcepibile è che la Corte costituzionale gli ha detto se fate un sistema proporzionale questi sono i paletti. Loro vogliono fare un sistema proporzionale, ma non osservare i paletti e la Corte dice "Se non vuoi osservare questi paletti ti fai un bel sistema maggioritario o all’inglese o alla francese, e così hai risolto questi problemi".
Le liste bloccate poi sono la via per poter fare accordi con altri partiti che vengono messi nella lista del partito maggiore, perché sono garantiti, perché se ti pongono al primo posto, secondo o terzo hai qualche probabilità di essere eletto. La legge è fatta per non consentire di allearsi liberamente a un altro partito, perché a chi è al limite del 4,5% conviene mandare dei suoi esponenti ospiti della lista del partito maggiore.

Blog- Ma l’elettore almeno ha la certezza di votare il primo della lista che vede sulla scheda?

Avv. Besostri- No, assolutamente no, non ha questa certezza! Perché i seggi possono trasmigrare, se in un collegio plurinominale, specialmente se è piccolo, cioè quello con tre candidati, non quello con sei, gli elettori di quel collegio votano in modo massiccio per partiti che restano sotto soglia, sia dell’otto o per coalizioni che restano sotto il 12, o per una lista alleata che resta sotto il 4,5, quel collegio può non eleggere nessuno, perché i migliori coefficienti elettorali vanno in quei collegi dove sono votati i partiti che superano le soglie.
È vero che vanno distribuiti all’interno della stessa circoscrizione, cioè la stessa regione, ma fa una bella differenza se io sono in Valtellina di dovere eleggere uno del Mantovano, che mi interessa?

Blog- Ma resta pure la possibilità di candidature plurime? È così?

Avv. Besostri- Sì, certamente! Inizialmente si doveva proibire le candidature plurime, come è nella maggioranza dei sistemi elettorali europei, dove è vietato candidarsi in più posti, alla fine hanno trovato un compromesso rispetto a candidarsi in tutte, che era quello che voleva Berlusconi, di candidarsi in otto circoscrizioni, ma anche così vuole dire che il candidato dovendo scegliere per un collegio, in realtà sette deputati sono eletti da lui e ancora una volta non dagli elettori.

Blog- E neppure è previsto un quorum per la lista principale della coalizione…

Avv. Besostri- Certamente, qui c’è un problema che fa sì che una soglia esiste per le coalizioni, il 37%, ma non c’è una soglia effettiva per il partito più grosso all’interno di una coalizione, paradossalmente uno può prendere l’intero premio di maggioranza, con una percentuale inferiore a quella che era necessaria per il premio di maggioranza con il Porcellum.

Blog- Cioè quindi chi aggrega più liste ha più possibilità di vincere.

Avv. Besostri- Ha più possibilità di vincere e di arrivare al 37%, ma se aggrega delle liste piccole questi non eleggono nessuno e lui vampirizza i voti dei suoi alleati…

Blog- Dando qualche posto nella lista principale magari agli alleati..

Avv. Besostri- Sì, qualche capo, che come al solito non viene eletto dai suoi, ma dal Partito principale, che tra l’altro decide chi, quanti e dove candidarli, e sempre lontano da dove questi vivono, in modo che non si facciano un radicamento.

Blog- Quindi è probabile che con l’Italicum si vada al ballottaggio, e poi che cosa accade al secondo turno?

Avv. Besostri- Che si vada al ballottaggio è altamente probabile, stando alla situazione attuale delle proiezioni, nessuna delle due coalizioni, centrosinistra o centrodestra, ha più del 37%.
Non è previsto nessun quorum di partecipazione di elettori al ballottaggio, se paradossalmente vanno a votare addirittura meno persone di quelle che hanno votato per le due liste portato al ballottaggio, per esempio chi non ha eletto nessuno non è certo invogliato a andarsene, queste due liste una delle due si prende l’intero premio di maggioranza, ma se la partecipazione è stata bassa possiamo tranquillamente pensare che il 53% dei seggi possa andare a chi non ha neanche il venti per cento dei voti degli elettori iscritti.

Blog- Quindi anche l’Italicum andrà dritto alla Consulta?

Avv. Besostri- Cercheremo di mandarcelo il più rapidamente possibile, ma il vero pericolo è un altro, con questa Corte costituzionale il destino dell’Italicum è segnato, deve essere annullato come il Porcellum, ma si stanno già dando da fare, perché quest'anno scadono ben quattro giudici della Corte costituzionale, due eletti dal Parlamento in seduta comune e due nominati dal Presidente della Repubblica. Non sapremo chi sarà il Presidente al momento della nomina, però è chiaro che i favorevoli dell’Italicum gli faranno l’esame del sangue.
Chi non è preventivamente favorevole all’italicum non ha speranza di diventare giudice della corte costituzionale.

Blog- Ma in sostanza con questa legge elettorale nel contesto di una riforma istituzionale più ampia, quale Italia politica viene disegnata?

Avv. Besostri- Una che non ha niente a che fare con quella disegnata dalla Costituzione repubblicana.
Un'Italia di una democrazia plebiscitaria, specialmente con questa legge elettorale per la Camera dei Deputati e l'abolizione del Senato o la sua non più elezione da parte degli elettori. Abbiamo di fatto un Parlamento che potrebbe escludere, con queste soglie alte di accesso, da un 20 a un 25 per cento del corpo elettorale, una cosa che è una ferita alla democrazia rappresentativa.

Fonte: Blog di Beppe Grillo - Link diretto dell'articolo


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