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mercoledì 26 febbraio 2014

"La transizione politica necessaria?"

Il disastro sociale nel quale stiamo precipitando è un fatto oggettivo e nessuno lo nega.
Vuol dire che la gente non ha più i soldi per comprare le medicine, significa un costo sociale elevatissimo, quindi disoccupazione. A novembre 2013 gli occupati erano 22 milioni 292 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-55 mila) e del 2,0% su base annua (-448 mila). Vuol dire che il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 254 mila, aumenta dell’1,8% rispetto al mese precedente (+57 mila) e del 12,1% su base annua (+351 mila). La crescita tendenziale della disoccupazione è più forte per gli uomini (+17,2%) che per le donne (+6,1%). Vuol dire che il tasso di disoccupazione oggi è pari al 12,9%, in aumento in termini congiunturali.

Non è un solo un dramma per chi perde il lavoro, è anche un costo aggiuntivo anche per la comunità. Perchè con il disoccupato aumenta la povertà e diminuisce il consumo. Si determina un quadro recessivo. Come si fa a creare occupazione? Con gli investimenti e producendo un nuovo circuito virtuoso in cui lo Stato individui le competenze, e le utilizzi per il proprio sistema economico.

Innanzitutto prima il governo Renzi e il Parlamento metterà mano alla contro riforma Bassanini, e cioè riporterà alla politica delle responsabilità, togliendole ad una burocrazia che ora decide da sé l'ottanta per cento i provvedimenti sui tavoli della politica. Prima si riapproprierà dell'azione vera e proprio della burocrazia. Tuttavia sarò curioso di vedere, per quanto riguarda il governo Renzi, chi saranno i capi di gabinetto dei ministri, i consiglieri di Stato, e se saranno scelti dal Quirinale, se saranno scelti da Palazzo Chigi, o se sarà il solito giro di Walzer.
Ci sono due casi: o il ministro si insedia e decide di fare il salto nel vuoto, dicendo arrivo io e cerco di fare da solo, o si affida a qualcuno che già le cose le sa. E per anni in questo Paese, e per un motivo ben preciso per cui accade i contratti vengono presi in carico dai magistrati amministrativi, gli stessi che fanno il doppio incarico.

Per anni il Paese è sempre stato lontano dall'idea di cambiamento. I nuovi insediamenti, i nuovi ministri hanno avuto idee politiche che non riuscivano ad essere applicate poiché si affiancavano a consigliari di Stato oramai rodati e il passaggio al vero “politicismo tattico” non avveniva o se avveniva riusciva ad incidere poco sui fatti. E poiché oramai la rottura a destra, il congresso del partito democratico, gli scenari politici si sono modificati. Non c'è via di uscita la strada la si fa costruendola.

Il sistema politico italiano dovrà ancora assestarsi e prevede una fine legislatura cioè il 2018, a differenza di quanto si pronosticava con Enrico Letta. Non di meno non sappiamo alla fine di questa transizione cosa succederà. E' certo che con la crisi del governo Berlusconi, al di là di come la si pensi ha segnato la fine di un ventennio. Così che si apre una nuova fase politica. E ciò lo si verificherà alla fine dell'azione politica renziana. Allo stesso tempo dobbiamo fare qualcosa di concreto per l'Italia. Perchè ci siamo “impantanati”, punto molto familiare all'interno dei dibattiti dei consigli dei ministri del governo Letta.


Lo sforzo di Renzi sarà non solo quello di affrontare la questione della scuola, merito che non glielo si nega, ma anche la ricostruzione del futuro. Questo è il tema a partire di qui bisogna segnare le priorità centrali. E in questo senso Renzi ha fatto un grande sforzo, per la nascita del governo. Cercando di costruire un consenso più largo. Ora Renzi ha voluto bruciare le tappe, con un comportamento contradditorio. Ora è al momento della verifica.

Quello che si sta facendo, con la fiducia, è un atto di fede verso il governo Renzi?
Renzi reggerà? Per un più ampio progetto di cambiamento di questo paese?
E davanti al dibattito con i sindacati sul caso Elettrolux di rivedere i contratti?
Farà niente per la delocalizzazione delle imprese che vanno all'estero, lasciando il loro paese? Vedendosi sottratti quei diritti dovuti con la concorrenza sleale?
Perchè le norme da noi sono troppo rigide?
E il progetto di legge del conflitto di interessi che non vuole andare in porto in Parlamento?

di Giacomo Palumbo
@palgiac

martedì 25 febbraio 2014

"Italia Diplomazia più costosa al mondo."


Sono cifre a cui si stenta a credere, tanto sono scandalose: le remunerazioni degli ambasciatori italiani sono pari a due volte e mezzo quelle degli ambasciatori tedeschi. Quello a Parigi, per fare un esempio, prende 20.995 euro netti al mese, contro gli 8.449 del suo collega tedesco. Un privilegio assurdo in un Paese in crisi economica come l'Italia. È quanto emerge da una ricerca di Roberto Perotti, 53 anni, docente di economia politica alla Bocconi, pubblicata dal sito lavoce.info. È probabile che questa volta, alla denuncia di un ricercatore, facciano seguito delle decisioni politiche. Perotti è infatti uno dei collaboratori più fidati di Matteo Renzi, e da mesi sta coordinando un gruppo di ricerca sulla spesa pubblica su incarico del segretario Pd. L'obiettivo, stando ad alcune dichiarazioni dello stesso Renzi, è di estendere i tagli già previsti per la politica anche alla casta dei diplomatici, che gode di retribuzioni e privilegi record a livello mondiale, pur non brillando per efficienza né per autorevolezza.

È bene essere chiari su un punto: la voglia dichiarata di tagliare stipendi e pensioni già in essere, voglia che da qualche tempo caratterizza i consiglieri di Renzi (in primis il finanziere Davide Serra e il deputato Yoram Gutgeld), non ci è mai piaciuta. Ma gli altissimi stipendi dei dipendenti della Farnesina, sommati a una serie di privilegi senza eguali al mondo, sono indifendibili.

La ricerca del professor Perotti spiega che gli ambasciatori italiani godono di una retribuzione elevata poiché quando vanno all'estero prendono di fatto due stipendi: l'Ise (indennità di servizio all'estero) e lo «stipendio metropolitano», che è quello che avrebbero preso restando in Italia. Così l'ambasciatore a Parigi, sommando l'Ise di 15.610 euro allo stipendio metropolitano di 5.385 si porta a casa ogni mese 20.995 euro netti, pari a 2,48 volte la remunerazione netta del suo collega tedesco (8.449 euro netti). Dettaglio da non trascurare: anche l'ambasciatore tedesco può sommare due stipendi (quello nazionale più l'indennità per l'estero), ma tra il suo netto in busta paga e quello del collega italiano c'è un abisso. Se pensate che la busta paga dell'ambasciatore italiano a Parigi sia un caso limite, vi sbagliate. Quello che sta a Tokyo batte tutti, con 27.028 euro netti al mese, seguito dagli ambasciatori a Mosca (26.998 euro), a Washington (24.606), all'Onu di New York (23.667). La media degli altri è di 20mila euro netti al mese, o poco più. Il più povero, si fa per dire, è l'ambasciatore a Città del Messico, che si deve accontentare di 18.797 euro netti al mese.


Quanto ai privilegi, la ricerca di Perotti precisa che gli ambasciatori sia tedeschi che italiani «hanno diritto all'abitazione», per cui non devono pagare l'affitto. A questo provvede lo Stato, che, nel caso italiano, non è mai stato neppure sfiorato dall'idea di una spending review. A Ginevra, precisa Perotti, il rappresentante italiano alle Nazioni unite risiede in una villa con 12 bagni che costa 22mila euro di affitto al mese. Poi ci sono le spese di rappresentanza, che costituiscono un'indennità a parte. Il professor Perotti non le ha incluse nella sua tabella perché sono variabili e soggette a rendicontazione. Si va da 4mila euro mensili a Pretoria fino a 22mila euro a Tokyo: si tratta di spese per la benzina, l'auto di servizio, il leasing, viaggi di rappresentanza, domestici, ricevimenti.

Non è finita. Perotti ricorda che gli ambasciatori percepiscono anche un'indennità di sistemazione quando prendono servizio all'estero (è pari a una volta e mezzo l'Ise mensile), mentre quando tornano in Italia prendono l'indennità di richiamo dal servizio (anche questa pari a una volta e mezzo l'Ise mensile). A queste si somma un contributo per le spese di trasporto delle «masserizie», pari al 50 per cento dell'Ise se la sede diplomatica in cui si prende servizio dista meno di 1.500 km da Roma; al 75% dell'Ise se è tra 1.500 e 3.500 km; e al 100% oltre i 3.500 km. Al rientro dal servizio, il contributo per il trasporto delle masserizie è garantito per il medesimo importo. Forse per non infierire, Perotti non ha aggiunto altri dati, che tuttavia sono disponibili su internet e sono utili per completare il quadro. L'Italia ha più sedi diplomatiche e consolari all'estero (325) di gradi Paesi come gli Stati Uniti (271), la Russia (309), il Regno Unito (261) e la Germania (230). Una commissione parlamentare, già in passato, ha calcolato che riducendo il numero delle sedi si potrebbero risparmiare almeno 5 milioni di euro l'anno. Poca cosa rispetto al costo complessivo della Farnesina, che è pari a 1,7 miliardi l'anno, equivale allo 0,1% del pil, ed è formato per l'83,3% dalle spese per il personale.

Una spesa che rappresenta una scandalosa anomalia sotto ogni punto di vista. La forbice degli stipendi va dai 300mila euro netti l'anno (in media) degli ambasciatori, fino ai 6mila euro netti al mese per gli autisti. In totale, la Farnesina conta 906 diplomatici (di cui 522 all'estero e 387 in sede), 41 dirigenti, e 3.457 addetti alle aree funzionali. Un esercito di 4.752 dipendenti di ruolo, di cui 2.853 all'estero e 1.989 a Roma. A questi si sommano altri 2.400 dipendenti assunti a contratto, di cui 800 con contratto italiano, e gli altri con contratti locali dei Paesi in cui si trovano le sedi diplomatiche, con forti disparità retributive. Dunque, una doppia anomalia, in quanto più della metà di tutto il personale in servizio all'estero è mandato dall'Italia (il 60%), con costi assai elevati, mentre il restante personale viene assunto sul posto, con contratti meno costosi. Gli altri Paesi, di regola, fanno esattamente l'opposto, e inviano in missione non più del 20% del personale nazionale.

Infine, una chicca trovata sul web. L'ambasciatore italiano a Berlino guadagna 20mila euro netti al mese, ed ha 58 dipendenti. La cancelliera Angela Merkel prende meno della metà: 9.072,43 euro netti al mese, e governa un Paese con più di 80 milioni di abitanti. Ogni commento è superfluo.


 di Tino Oldani  Vai direttamente all'articolo.


lunedì 24 febbraio 2014

Truffa affitti falsi, con false identità

Sto citando questo fatto perchè sto cercando casa in affitto a Bologna e mi è venuto un dubbio.
Il 14/02/2014 mi sono imbattuto in queste mail alquanto sospette. 
Rispondevo ad un annuncio letto su subito.it di una signora che affittava un trilocale in pieno centro storico a prezzo vantaggioso.
Dopo aver inviato la mia mail di interesse la presunta padrona scriveva:
Grazie per il vostro interesse ad affittare il mio appartamento. 
My Name is Carmela B. ,i am 30 years old.I inherited the apartment from my uncle when she passed away. I renovated the place 9 months ago .. The apartment is very clean,with new appliance,fully accessorized,all accessories you need to feel like home.You just need to bring your clothes.
That the apartment located in : Via Tanari Vecchia , 7 , 40121 Bologna, BO, Italia .
It is located on the 2 floor.It has 1 bedrooms,1 bathroom,1 kitchen and 2 living room (35 m2).
The rent is 500,00 EUR/ month.The first payment will be 1500,00 EUR.(2 months+500 deposit)
If the terms above are acceptable and you are still interested in the place, let me know . I wait  your email.

With Respect,
B. Carmela
Preston,UK

Il 15/02/2014 scrivevo

Thanks for your response. I want to visit the apartament. When can we meet us?
Il 15/02/2014 scriveva B.Carmela


Hello again,

 At this point, I am in the Preston , UK, I working here for almost a year.

The contract will be how you want .(3 months , 6+6 months, 1+1 Year, 2+3 year ,4+4 year)

 -the apartment is available right now .
-the rent for one month is 500.00€ rent covers all utilities (water, electricity,gas, Internet, TV, garbage disposal, garage)
If you are interested to visit the apartment, please tell me you know what to do next.

With Respect,
  B. Carmela
 Sempre il 15/02/2014 scrivevo

I'm interested to the apartament but I'd like to see it before. When it is possible?   Yours sincerely. 
Lei rispondendomi mi dice:


Hello again,

Here in UK , is a company who dealing with rentals of apartments.

The company called  Real Estate , which will handle both payment and delivery of the Keys.

In order of that I have found a way for us to complete the deal safely and fast, and in this way you will receive the Keys in less than 2 days.

The keys is here with me in Preston, United Kingdom because in Italy ,I  don't have no one trusted to leave the keys.

Let me know if you are interested .
With Respect,
  B. Carmela
Io le rispondo:
Yes I'm interested. But I don't pay before to have seen the apartament. How can we do to can see it? Yours sincerely. 
Così dicendo lei mi scriveva:


Hello,

 The titles are already in  Real Estate's custody. They are preparing the package for the transport and the titles for the new tenant.

 Real Estate will make all the documents and paperwork for us, the transport agent will sign instead of me, because I will give him all the rights.

The contract will be , what time you want.

 I will explain to you step by step how this will work:

 1 - I go to the  Real Estate Office and leave the Keys and the contract in your name as the intended receiver.
2 - They will check the envelope to see if everything is OK with it and also the legal papers that will come along with the Keys.
3 - They will send you a delivery notification to let you know they have the Keys and the papers in their custody, in which you will be told that they have the Keys and that they checked it.
4 - You will only have to deposit to  Real Estate Service for  deposit - the price you shall pay for 2 month of rent +deposit will be 1500, with no extra taxes to pay  - so they can proceed with the shipping, and you can receive the keys and the contract. 
The  agent of Real Estate  bring the keys at your door.
5-  The payment method will be by wire transfer.The entire amount will stay in an protected account till you finish the Inspection Period.
I want to be safe for me and for you, I can not access the money until you sign the contract with them if you like the keys remain in you, if you do not like the money will be reimbursed back to you and the keys to me.
For your safety i give you my identity card for see who you talk to , but i give after complete the details for to be sure that you want to rent  my apartment.I hope understand me i am woman and i want to be carefully.
Name of Tenant(s):
Other Names Tenant has used:
Current Home Address:
City:
Zip-Code:
Country:
Phone Number:
First Day of contract:
With Respect,
    B. Carmela
Le risposi che non vedevo allegato la sua carta di identità:

Where is your identity card? I don't see it.
E lei con disinvoltura mi rispose:  

When you decide to rent my app and give me the all i need, i give my identity card but i you don't.

With Respect,

    B. Carmela

 
Vedendo l'immagine dell'entrata e paragonandole alle immagini che mi ha inviato la signora ho il sospetto che sia una truffa bella e buona. Sapete la differenza qual'è tra le immagine? che le foto dell'appartamento della signora sono eccezionali. Questa entrata senza citofono, senza cassetta delle lettere, senza il vetro alla porta invece no. 
Attenti alle truffe degli affitti falsi. Attenti alle e-mail sospette.

Renzi chi sbaglia paga?

Matteo Renzi ormeggia con la sua “smart” community a Roma con tutta la responsabilità e la sollecitudine di dimostrare che con lui il Paese cambierà passo. Con un’agenda urgente per il 2014, che abbia al vertice le ricette giuste e di una riforma al mese. Il “nuovo” Presidente del Consiglio, il terzo non eletto direttamente dal popolo, ma dalla volontà di Giorgio Napolitano di proseguire in questo “aggiustamento” istituzionale, senza consultare la sovranità popolare, è in pratica “raccomandato” dal Quirinale. Renzi ha detto di voler, con la sua squadra, cambiare le riforme della legge elettorale, i tagli dei costi della politica e di “istituire” un piano per il lavoro. In sostanza si parla di l'ultima spiaggia per il Partito Democratico.


Ricordiamo per dovere di cronaca che c'è stato un dibattito dentro al PD che ha “ingessato” il governo Letta. Ricordiamo pure che Renzi diceva che “non è far cadere il governo che si risolvono i problemi ma fare in modo che Letta lavori”. Lavori che non sono proseguiti, disaccordi subìti, e rilanciati in forma non verbale, si rivedano le immagini del passaggio della campanella tra Renzi e Letta. In quel caso si è percepita la freddezza e l'hanno visto in molti, nel passaggio tra i due “leader” come a comunicare rancore.

Critiche a parte, trovo interessante la scelta di Matteo Renzi di aver fatto un governo al femminile. Non lo vedo proprio come un fumo negli occhi per l'immagine di governo per il fatto che ci siano quote rosa. Sarei propenso a giudicare che ci siano donne al governo, delle quali si giudicherà l'operato e la loro capacità, solo nella seconda fase. Le donne sono capaci, giovani e spero lo dimostreranno. Il messaggio giusto che viene lanciato, cioè quello che non si parla di pari opportunità, ma di dimostrare di saper e voler fare le cose, rendendole reali, mette davanti alle cose  le donne che lavoreranno per cambiare l'Italia. Salvo imprevisti poiché nulla si può dare per scontato nel teatrino della politica. Su questo fronte c'è da apprezzare la scelta del nuovo governo. Questa è la strada giusta per le pari opportunità e su questa strada bisogna andare avanti.

Poi per quanto riguarda le cose da fare non c'è dubbio che bisogna intervenire sulla burocrazia, la quale inceppa tutta la macchina sociale e lavorativa. Soprattutto quella burocrazia che blocca le imprese, il commercio che a noi ci costa trenta miliardi all'anno. Dando fiducia a chi decide di fare impresa. Occorerebbe investire sul fatto che abbiamo un'industria manufatturiera che è la seconda in Europa e un'industria agro-alimentare che dà un'immagine forte all'impresa italiana nel mondo e che in tanti ci invidiano.

Bisognerebbe continuare a far fare bene il proprio mestiere alle imprese, facendoglielo fare con passione. Sperando che ci sia l'impegno del commercio a fare bene ogni cosa, innovandosi e sperimentandosi con nuovi progetti. Perchè se per caso i mestieri e i lavori vengono fatti male e le imprese falliscono, è molto più grave del fatto di lasciare a casa migliaia di operai e lavoratori, ed è molto più grave di quanto si pensi. E' la stagnazione che l'Italia non può permettersi. Perchè saranno altri migliaia di posti di lavoro che svanirebbero.

Si pensi che mentre nell'impresa privata chi sbaglia paga e chi sbaglia torna a casa.
Sulla scena politica si può continuare a sbagliare e fare cose “orribili”, permettendo di stare lì anni e anni a persone che fanno di mestiere solo quello.
Quindi il grande tema è cambiare le persone nelle posizioni chiave sia del governo che dell'opposizione, poiché ci vogliono persone che non hanno partecipato a quei vent'anni di confusione politica. E soprattutto occorre cambiare linguaggio.
Perchè se una persona privata, un'impresa, un onesto cittadino, si sente dire da un politico, che è lì da trenta o vent'anni: “tu continua a fare il tuo mestiere con la tua impresa e stai zitto” vuol dire che questo linguaggio è sintomo di un'ambiente orribile e sbagliato e che bisogna cambiare.

di Giacomo Palumbo
@palgiac

giovedì 13 febbraio 2014

Insieme al coodinamento 9 dicembre di Udine

Niente e nessuno può spiegare la capacità che hanno questi ragazzi di Udine di lottare.
Abbiamo spiegato ad alta voce in piazza le nostre ragioni.
L'incredibile spirito di gruppo del coordinamento 9 Dicembre non si è saziato e non si sazierà di sconfitta per il futuro del nostro paese. Noi tutti facciamo parte di quelle idee.
Le loro gambe sono le mie gambe e viceversa. Insieme camminiamo verso la libertà di sognare un mondo onesto e pieno di onesti cittadini.

Siamo duri e capaci di reagire e lo abbiamo dimostrato alla gente che si fermava in piazza maggiore a Bologna. Siamo entrati dritto nel cuore della politica.

Abbiamo formato nel lungo viaggio verso Roma, per la giornata del 28 Gennaio 2013, un'inesauribile momento che non si è reso vano alla fine del viaggio.

Il nostro carattere, il nostro fare e la nostra tempra lascia qualcosa in ogni posto in cui stiamo.
Sono certo che con voi, con perseveranza, e pieni del vostro modo di fare, un giorno tutto questo torpore istituzionale finirà. Sono fiducioso di un'Italia migliore fatta di gente onesta e sensibile alla cosa pubblica.

Un Abbraccio ragazzi
Giacomo Palumbo



mercoledì 12 febbraio 2014

"Colloqui privati decidono l'italia"

I temi importanti di oggi sono il contratto di coalizione, il rimpasto, la legge elettorale, l'Italicum, in fase di “costruzione”, ossia la settimana sarà fondamentale per le fortune del governo Letta-Alfano. E non è un tema politico a mio parere, quello per cui “il figliol prodigo Pierferdinando Casini ritorna, dopo interviste sprezzanti nei confronti di Silvio Berlusconi, dal padre-one”. Non troverete fatti o discussioni a riguardo.

Ciononostante e più importante, è l'anteprima sul Corriere della Sera del libro di Alan Friedman in cui si parla del ruolo avuto da Giorgio Napolitano nella successione tra Berlusconi e Mario Monti a Palazzo Chigi nell’autunno 2011, Forza Italia insorge e chiede a gran voce al capo dello Stato di dare “chiarificazioni e spiegazioni”.
In un’intervista al Tg1, l’ex premier Mario Monti conferma i contatti con il Quirinale: “Mi aveva fatto capire, dice Monti, che in caso di necessità dovevo essere disponibile. Ma è assurdo che venga considerato anomalo che un presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un’alternativa se si dovesse porre un problema”.
La denuncia al Quirinale di aver giocato un ruolo da “arbitro imparziale” nella caduta del governo Berlusconi sono rispedite al mittente dal diretto interessato che, in una lettera al Corriere della Sera, corregge le ricostruzioni di Friedman: “complotto? Solo fumo!” replica Napolitano. E in troppi dimenticano dice Napolitano, che la crisi finanziaria era cominciata ben prima dell’arrivo del primo, e che i due nomi sono usciti a larga maggioranza da regolari consultazioni al Quirinale per evitare al Paese il “precipitare a nuove elezioni anticipate”.

Una dura presa di posizione che ha spinto i forzisti a lasciare l'aula, durante il voto di “sfiducia” al presidente della Repubblica. La domande sorge spontanea: Napolitano è rimasto il presidente solo del PD? Pdexmenoelle come dice Grillo?
Alcuni ipotizzano un possibile asse con il Movimento 5 Stelle nella richiesta di impeachment al capo dello Stato in un futuro prossimo.

Futili invece gli imperativi del premier Enrico Letta che in una dura nota punta il dito sull'infruttuoso tentativo in corso da tempo da parte del M5S di delegittimare il ruolo di garanzia della presidenza della Repubblica. Egli si sofferma a ricordare come il capo dello Stato “agì nell’interesse esclusivo degli italiani”.

Tema però molto più importante è il “Colloquio” privato che si sviluppa nelle camere segrete dei partiti, degli hotel, delle ville, delle reggie, delle case ricche, tra esponenti importanti delle istituzioni.
Perchè il colloquio tra potenti, o delegati dei partiti sono considerati importanti? Sono ancora necessari? Come si dovrebbe spiegare agli italiani il fatto che il Parlamento non serve più per deliberare? Per dibattere?

Sono i colloqui e appunto il colloquio durante il quale anche il tema della squadra di governo sarà affrontato. Nel frattempo il segretario del Pd Matteo Renzi insiste nel pressing su Palazzo Chigi chiedendo un cambio di passo e chiudendo al contempo all’ipotesi di staffetta. Andare al governo? “Ma chi ce lo fa fare?”, replica ad “Agorà” (programma tv di Rai3) che chiede infatti se non intenda salire al comando della macchina governativa.

Mi chiedo e ci chiediamo qual'è stato il tema “vero e reale” comunque, oggetto dell’incontro tra il Colle e Renzi? Quale parte e a quale gioco delle parti sta partecipando Renzi?
A questo punto, dopo settimane di freddo intenso e di incomprensioni reciproche, la corsa al migliore tra Enrico Letta e Matteo Renzi è formalmente servita. Il segretario Pd, accogliendo la pretesa della minoranza di fare chiarezza, fissa per spiegare al PD, e forse anche al paese, nella direzione del 20 febbraio 2014 le sorti del governo.


Dopo aver parlato con il capo dello Stato, annuncia lo stesso presidente del Consiglio Letta da Sochi, dov’è volato per l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali, che tirerà fuori dal cassetto il nuovo programma per rilanciare l’esecutivo, dicendo che piacerà a tutti i partiti.
La domanda sorge spontanea: e agli italiani piacerà il “programma del governo” non leggittimamente votato dal popolo?

di Giacomo Palumbo
@palgiac

lunedì 3 febbraio 2014

Investimenti all'estero o in Italia?

In questo momento cruciale dell'Italia dove lavoratori e crisi salariale delle famiglie vanno avanti senza sosta, alla camera dei deputati si discuterà della legge elettorale Italicum non prima dell'11 Febbraio. 
Dopo la profonda intesa che si è riservata con ottimismo tra Italia e Spagna sui temi europei e internazionali, dopo il vertice intergovernativo che si è svolto a Roma, a Villa Madama, Il premier Enrico Letta sbarca nel Golfo in missione di quattro giorni per “attirare investimenti”. La strategia in ambito europeo è quello di combattere la disoccupazione, che in Italia rappresenta uno degli indicatori economici più preoccupanti.
Il premier ribadisce che ovviamente bisogna dare ancora una volta l’immagine di un’Italia credibile, allontanare gli spauracchi dei fallimenti. Lancia anche un messaggio chiaro contro i Cinque Stelle ragionando sul fatto che non possano chiedere l'impeachement contro Giorgio Napolitano perchè non hanno i voti e richiama alla calma.

Da Abu Dhabi Enrico Letta dice che le cose da fare sono ancora tante e che la crisi è dietro le spalle. Rispondendo così al Presidente di Confindustria Squinzi: “ognuno faccio il proprio mestiere”. Il quale quest'ultimo aveva ammonito, “con un cartellino giallo” il premier.

Il governo sta veramente facendo il proprio lavoro? E che la stabilità e la credibilità dell’Italia sono da puntare a un gioco “arabo” per migliorare investimenti e rilanciare crescita e lavoro?
Un segnale per comprendere lo stato d’abbandono in cui versa oggi l’Italia, è la fuga dal Paese della nostra maggiore industria: la Fiat, ora FCA (Fiat Chrysler automobiles).
Se la Fiat emigra, vuol dire che da noi c’è qualcosa che non va. Fisco, burocrazia soffocante, compromessi, instabilità politica.

Quali speranze per questa Italia del niente? Mi chiedo se Matteo Renzi, un euforico comunicativo riuscirà a riempire questo vuoto contro un agitato popolo di cittadini “imbestialiti”. Renzi forse ha posto in primis, che il Paese non poteva più aspettare, e a viso aperto ha sfidato una classe politica da tempo immobile. Al livello comunicativo e mediatico si è “bruciato” e ha perso tanto. Anche la carica del suo Presidente di Partito. E non sta avendo vita facile, la strategia che ha seguìto non è certamente da lodare. Renzi suppone che lo hanno “costretto” le condizione, a fare il patto con quello che i suoi compagni considerano il diavolo. Quindi l’avvicinamento a Berlusconi è più aritmetico che politico pensano dal suo staff.
I numeri per una riforma elettorale ed istituzionale, li potevano avere solo con il Cavaliere? C'era un'altra possibilità? A voi la risposta. E il ruolo del Parlamento che fine ha fatto? La democrazia?

Tuttavia le imminenti elezioni per il Parlamento europeo saranno decisive per l’Italia e l’Europa.
I prossimi mesi saranno definitivi anche perché l’Italia assumerà la Presidenza dell’Unione nel secondo semestre del 2014. In questi ultimi anni l’intervento dell’assemblea di Strasburgo ha tollerato all’Unione di fare importanti passi in avanti. Questo incontro istituisce un’occasione quasi certamente irripetibile per il rilancio del progetto europeo che appare sempre più privo di prestanza propulsiva.

Con l’elezione del Parlamento e la carica della nuova Commissione si aprirà un ciclo politico che spetterà all’Italia orientare attraverso proposte di sistema coraggiose.
Il rilancio dell’Europa sta nel sorpasso delle politiche di austerità che minano lo sviluppo del nostro continente e condannano i giovani ad un futuro di instabilità e precarietà.
Inoltre, alle prossime elezioni, per la prima volta i principali partiti europei presenteranno un candidato alla guida della Commissione. Questo può trasformare la Commissione in un vero governo dell’Unione, rendendo il processo risolutivo più chiaro e rafforzando il potere di influenza dei cittadini europei.

Giacomo Palumbo 
(@palgiac)

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