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mercoledì 30 luglio 2014
Sicilia: "Grandi sprechi all'Ars"
Povera Italia!
Gente che non arriva a fine mese e questi qua cercano di rubare sul pubblico spudoratamente.
Questi rubano pubblicamente!
Ma il presidente della Repubblica, le autorità competenti dove sono?
NO COMMENT.
venerdì 25 luglio 2014
"Tagliola nella sostanza più che nella forma"
La Camera e il Senato hanno dato il via al taglio degli stipendi dei dipendenti. E' un punto di vista altrettanto dolente per chi a fine mese guadagna cinquecento euro lordi. Ma andiamo avanti con i numeri per stringerci verso l'indignazione "populistica".
E' vero che gli uffici di presidenza hanno approvato le linee guida sui tetti salariali. Il massimo, per i consiglieri parlamentari, non potrà superare i duecentoquaranta mila (240.000) euro al netto della contribuzione previdenziale. Vi rendete conto? Mentre gli altri sono ancora da definire.
E proseguendo c'è chi dice: "E' un atto, spiega la presidente della Camera Boldrini, che mette l'istituzione in sintonia con la realtà difficile che sta vivendo il Paese."
Mentre all'inizio dei lavori dell'Ufficio di presidenza funzionari, commessi e consiglieri parlamentari avevano inscenato un sit in silenzioso di protesta. La tensione gia' calda, diventa rovente al Senato. La decisione di scaglionare i tempi di discussione sulla riforma del Senato, presa a maggioranza, è contestata legittimamente dalle opposizioni.
"E' una "tagliola" nella sostanza, piu' che nella forma", accusano le opposizioni.
"Il contingentamento molto grave e insopportabile per una revisione della Costituzione", dice Loredana De Petris (di Sinistra ecologia e libertà).
"Ghiglliottina e tagliola: il governo blocca la discussione delle riforme" e "la democrazia è ferita", sostiene il gruppo Movimento 5 Stelle del Senato.
"Non siamo schiavi di Renzi che vuole andare in vacanza entro l'8 agosto", osserva Centinaio (della Lega Nord).
Tuttavia proseguono sempre a rilento i lavori del Senato sulla riforma del bicameralismo perfetto. Per la terza giornata nell'aula di Palazzo Madama si susseguono gli interventi dei senatori di Sel, M5S ed ex cinquestelle per illustrare gli emendamenti.
Gli emendamenti sono quasi 8.000 in tutto. Si è così concluso l'esposizione dei primi 2.100 emendamenti. Urla, grida, proteste. Dai banchi delle opposizioni nell'aula del Senato partono "scintille" e scoppia una ressa generale.
"Fate carta straccia delle Costituzione!", si urla. Il presidente del Senato, Grasso, piu' volte interviene per invitare alla calma e per far parlare tutti. La protesta è contro la decisione della maggioranza di contingentare i tempi della discussione sulla riforma del Senato.
Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come precisa Gasparri (di Forza Italia). Sul progetto di riforma del governo sono stati presentati quasi 8 mila emendamenti e finora ne sono stati votati tre. Sono stati chiesti oltre 900 voti segreti. Le opposizioni criticano soprattutto l'elezione indiretta dei senatori e chiedono quella diretta da parte dei cittadini.
Il governo punta a far approvare la riforma prima delle ferie estive, ma ancora il Senato non ha cominciato a votare. Da lunedi' i lavori procederanno ad oltranza, anche con sedute notturne. Ma è stata evitata la "ghigliottina", cioe' il contingentamento (cioè l'imposizione della fine del dibattito) dei tempi di discussione.
Centinaio, capogruppo della Lega, annuncia: il Carroccio andrà da Napolitano. Petrocelli, capogruppo del M5S, dice: "Anche noi saliremo al Colle".
I deputati del M5S hanno lasciato la Camera per raggiungere il Senato e salire al Quirinale con i colleghi.
Così riassumendo salta ogni ipotesi di mediazione. Ci sarà il contingentamento dei tempi sul progetto di riforma del Senato e il voto finale dovrà arrivare entro l'8 agosto. Viene applicata la cosiddetta "tagliola". Quindi la decisione è stata presa a maggioranza. Ed è così che ci sono e ci saranno scontri frontali. Mentre Napolitano sta a guardare dal colle.
Il premier Renzi, in un'intervista su La7, anticipata nei contenuti dal sito del Corriere, ribadisce la posizione del governo sulle riforme: "Piaccia o non piaccia le faremo".
"Non mollo. In Italia c'è un gruppo di persone che dice no da sempre", sottolinea Renzi. "E noi, senza urlare, diciamo sì", aggiunge. L'ostruzionismo al Senato? "Noi siamo contro la dittatura della maggioranza ma anche contro la dittatura della minoranza. Io vado avanti", conclude.
E' vero che gli uffici di presidenza hanno approvato le linee guida sui tetti salariali. Il massimo, per i consiglieri parlamentari, non potrà superare i duecentoquaranta mila (240.000) euro al netto della contribuzione previdenziale. Vi rendete conto? Mentre gli altri sono ancora da definire.
E proseguendo c'è chi dice: "E' un atto, spiega la presidente della Camera Boldrini, che mette l'istituzione in sintonia con la realtà difficile che sta vivendo il Paese."
Mentre all'inizio dei lavori dell'Ufficio di presidenza funzionari, commessi e consiglieri parlamentari avevano inscenato un sit in silenzioso di protesta. La tensione gia' calda, diventa rovente al Senato. La decisione di scaglionare i tempi di discussione sulla riforma del Senato, presa a maggioranza, è contestata legittimamente dalle opposizioni.
"E' una "tagliola" nella sostanza, piu' che nella forma", accusano le opposizioni.
"Il contingentamento molto grave e insopportabile per una revisione della Costituzione", dice Loredana De Petris (di Sinistra ecologia e libertà).
"Ghiglliottina e tagliola: il governo blocca la discussione delle riforme" e "la democrazia è ferita", sostiene il gruppo Movimento 5 Stelle del Senato.
"Non siamo schiavi di Renzi che vuole andare in vacanza entro l'8 agosto", osserva Centinaio (della Lega Nord).
Tuttavia proseguono sempre a rilento i lavori del Senato sulla riforma del bicameralismo perfetto. Per la terza giornata nell'aula di Palazzo Madama si susseguono gli interventi dei senatori di Sel, M5S ed ex cinquestelle per illustrare gli emendamenti.
Gli emendamenti sono quasi 8.000 in tutto. Si è così concluso l'esposizione dei primi 2.100 emendamenti. Urla, grida, proteste. Dai banchi delle opposizioni nell'aula del Senato partono "scintille" e scoppia una ressa generale.
"Fate carta straccia delle Costituzione!", si urla. Il presidente del Senato, Grasso, piu' volte interviene per invitare alla calma e per far parlare tutti. La protesta è contro la decisione della maggioranza di contingentare i tempi della discussione sulla riforma del Senato.
Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come precisa Gasparri (di Forza Italia). Sul progetto di riforma del governo sono stati presentati quasi 8 mila emendamenti e finora ne sono stati votati tre. Sono stati chiesti oltre 900 voti segreti. Le opposizioni criticano soprattutto l'elezione indiretta dei senatori e chiedono quella diretta da parte dei cittadini.
Il governo punta a far approvare la riforma prima delle ferie estive, ma ancora il Senato non ha cominciato a votare. Da lunedi' i lavori procederanno ad oltranza, anche con sedute notturne. Ma è stata evitata la "ghigliottina", cioe' il contingentamento (cioè l'imposizione della fine del dibattito) dei tempi di discussione.
Centinaio, capogruppo della Lega, annuncia: il Carroccio andrà da Napolitano. Petrocelli, capogruppo del M5S, dice: "Anche noi saliremo al Colle".
I deputati del M5S hanno lasciato la Camera per raggiungere il Senato e salire al Quirinale con i colleghi.
Così riassumendo salta ogni ipotesi di mediazione. Ci sarà il contingentamento dei tempi sul progetto di riforma del Senato e il voto finale dovrà arrivare entro l'8 agosto. Viene applicata la cosiddetta "tagliola". Quindi la decisione è stata presa a maggioranza. Ed è così che ci sono e ci saranno scontri frontali. Mentre Napolitano sta a guardare dal colle.
Il premier Renzi, in un'intervista su La7, anticipata nei contenuti dal sito del Corriere, ribadisce la posizione del governo sulle riforme: "Piaccia o non piaccia le faremo".
"Non mollo. In Italia c'è un gruppo di persone che dice no da sempre", sottolinea Renzi. "E noi, senza urlare, diciamo sì", aggiunge. L'ostruzionismo al Senato? "Noi siamo contro la dittatura della maggioranza ma anche contro la dittatura della minoranza. Io vado avanti", conclude.
venerdì 18 luglio 2014
"Cessate il fuoco, per la pace, in medio oriente!"
Gaza: i deputati chiedono un cessate il fuoco immediato e la ripresa dei colloqui diretti di pace
Il Parlamento europeo ha chiesto la fine immediata dei lanci di razzi su Israele e dell'azione militare israeliana contro Gaza, in una risoluzione approvata giovedì. I deputati chiedono inoltre che il responsabile della politica estera dell'UE e gli Stati membri facciano di più per sostenere un cessate il fuoco immediato, per fermare tutti gli atti di violenza che minacciano i civili e per convincere israeliani e palestinesi a riprendere i colloqui di pace diretti.
Il Parlamento esprime le sue condoglianze per la perdita di vite civili e denuncia il recente omicidio di tre adolescenti israeliani e un adolescente palestinese. I deputati sottolineano che l'uccisione deliberata di civili, che è un crimine di guerra, e la distruzione delle infrastrutture civili non sono in alcun modo giustificabili, e che sia i cittadini israeliani sia quelli palestinesi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza.
Ripresa dei colloqui diretti di pace
Il Parlamento incoraggia i principali attori politici regionali, in particolare Egitto e Giordania, a continuare a impegnarsi per placare la situazione. I deputati sottolineano che i mezzi non violenti sono l'unico modo per raggiungere una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi e chiedono sforzi seri e credibili da entrambe le parti e dalla comunità internazionale affinché si riprendano i colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi. Questi negoziati devono raggiungere risultati concreti e l'UE deve svolgere un ruolo più attivo, concludono i deputati.
La risoluzione è stata approvata con 459 voti in favore, 113 contrari e 60 astensioni.
Fonte www.europarl.europa.eu
Il Parlamento europeo ha chiesto la fine immediata dei lanci di razzi su Israele e dell'azione militare israeliana contro Gaza, in una risoluzione approvata giovedì. I deputati chiedono inoltre che il responsabile della politica estera dell'UE e gli Stati membri facciano di più per sostenere un cessate il fuoco immediato, per fermare tutti gli atti di violenza che minacciano i civili e per convincere israeliani e palestinesi a riprendere i colloqui di pace diretti.
Il Parlamento esprime le sue condoglianze per la perdita di vite civili e denuncia il recente omicidio di tre adolescenti israeliani e un adolescente palestinese. I deputati sottolineano che l'uccisione deliberata di civili, che è un crimine di guerra, e la distruzione delle infrastrutture civili non sono in alcun modo giustificabili, e che sia i cittadini israeliani sia quelli palestinesi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza.
Ripresa dei colloqui diretti di pace
Il Parlamento incoraggia i principali attori politici regionali, in particolare Egitto e Giordania, a continuare a impegnarsi per placare la situazione. I deputati sottolineano che i mezzi non violenti sono l'unico modo per raggiungere una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi e chiedono sforzi seri e credibili da entrambe le parti e dalla comunità internazionale affinché si riprendano i colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi. Questi negoziati devono raggiungere risultati concreti e l'UE deve svolgere un ruolo più attivo, concludono i deputati.
La risoluzione è stata approvata con 459 voti in favore, 113 contrari e 60 astensioni.
Fonte www.europarl.europa.eu
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lunedì 14 luglio 2014
REFIT: "Snellire e semplificare la legislazione EU"
La comunicazione adottata oggi dalla Commissione europea, dimostra che è in piena fase attuativa il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT).
Pochi giorni prima del Consiglio europeo la Commissione dà nuovo slancio al programma dell'UE per una normativa intelligente. La comunicazione adottata oggi dimostra che è in piena fase attuativa il programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (REFIT) e che la legislazione dell’UE sta diventando più snella, più semplice e meno costosa. La Commissione rafforza inoltre la dinamica di una normativa intelligente con la presentazione di diverse nuove iniziative di semplificazione, di ritiro di proposte pendenti e di abrogazione della normativa vigente. La prima edizione di un quadro di valutazione annuale valuta i progressi compiuti in tutti i settori politici e per ogni singola iniziativa, anche da parte del Consiglio e del Parlamento.
"La Commissione sta ampliando il suo programma per una normativa intelligente. Il programma REFIT è importante per la cresci-ta economica e per l’occupazione in Europa." - ha dichiarato il Presidente della Commissione europea Barroso"Vogliamo semplifi-care la vita dei cittadini e delle imprese concentrando la legislazione dell’UE sugli aspetti che è meglio affrontare a livello europeo, rendendola al tempo stesso più snella, più semplice e meno costosa. Stiamo facendo notevoli progressi, ma i risultati non sono immediati. Per riuscire nell'impresa è necessario un impegno costante, una definizione chiara delle priorità e l'assunzione di re-sponsabilità da parte di tutte le istituzioni dell’UE e, soprattutto, degli Stati membri. È essenziale proseguire quest'opera nel corso della prossima legislatura.
Misure adottate della Commissione
La maggior parte delle proposte legislative di semplificazione e di riduzione degli oneri presentate nell'ottobre 2013 è già stata adottata o sta per essere adottata quest’anno. La Commissione ha formalmente approvato e pubblicato, previa consultazione del Parlamento e del Consiglio, 53 ritiri di proposte pendenti, comprese tutte le nove iniziative REFIT. Ha inoltre deciso di non presen-tare diverse proposte, ad esempio quelle in materia di salute e sicurezza sul lavoro per i parrucchieri. La Commissione sta prepa-rando, come previsto, l'abrogazione di alcune normative dell'UE vigenti e ha iniziato a lavorare sulle valutazioni e sui "check-up" in settori quali i rifiuti, la sicurezza e la salute dei lavoratori e i principi generali della legislazione alimentare.
Misure adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo
Da ottobre 2013 il legislatore (Parlamento e Consiglio) ha adottato una serie di importanti proposte di semplificazione e di riduzio-ne degli oneri, in particolare norme sul riconoscimento delle qualifiche professionali, sugli appalti e sul tachigrafo digitale.
Misure adottate dagli Stati membri
Secondo le stime, fino a un terzo degli oneri amministrativi connessi alla normativa UE scaturisce da misure nazionali di attuazio-ne. Gli Stati membri hanno quindi l'importante responsabilità non soltanto di dare attuazione tempestiva e integrale alla legislazio-ne dell'UE, ma anche di farlo nel modo meno oneroso. A tale proposito, spetta alle autorità degli Stati membri prendere in consi-derazione le possibilità di semplificazione offerte dalla legislazione dell'UE e garantire che quest'ultima sia applicata a livello na-zionale, regionale e locale nella maniera più efficace ed efficiente possibile.
Inoltre la Commissione ha annunciato nuovi interventi REFIT, elaborati sulla base anche dei commenti e dei sugerimenti al pro-gramma REFIT che la Commissione ha ricevuto a partire da ottobre 2013. Sulla base di questa analisi la Commissione ritiene che siano opportune in diversi settori nuove iniziative di semplificazione e di riduzione degli oneri, tra cui la semplificazione della legislazione dell’UE in materia di documenti d’identità e di viaggio, l'elaborazione di un nuovo impianto generale delle statistiche sulle imprese, l’estensione dello sportello unico dell’IVA a tutte le prestazioni di servizi ai privati, accompagnata dallo sviluppo di un portale web UE sull’IVA per informare le imprese sulle norme nazionali e dell’Unione in materia di IVA, nonché la codificazione della legislazione che stabilisce gli elenchi dei paesi terzi i cui cittadini sono soggetti agli obblighi in materia di visti.
La Commissione preparerà l'abrogazione della normativa in altri settori: l'etichettatura energetica, i prezzi e le condizioni di tra-sporto, la politica agricola comune e la standardizzazione delle notifiche in materia ambientale. Sta inoltre passando in rassegna l’acquis nei settori della cooperazione di polizia e della cooperazione giudiziaria in materia penale, al fine di individuare gli atti che potrebbero essere abrogati in previsione della scadenza del periodo transitorio stabilito dai trattati.
La Commissione ritiene che ritirare le proposte il cui iter legislativo è in stallo sia una prassi di buona gestione legislativa, che consente un nuovo inizio o la ricerca di soluzioni alternative che permettano di conseguire gli obiettivi legislativi previsti. Un atten-to esame di tutte le proposte pendenti dinanzi al legislatore ha portato all’individuazione di altre proposte che dovrebbero essere ritirate in quanto superate o prive di sostegno da parte del colegislatore. Tra queste ultime si annoverano le proposte sui sistemi di indennizzo degli investitori, sulle lavoratrici gestanti, sui diritti per le misure di sicurezza dell’aviazione e su un fondo di risarci-mento dei danni dovuti all’inquinamento da idrocarburi. Si suggerirà altresì il ritiro della proposta, pendente dal 2007, di esentare le microimprese da alcune disposizioni in materia di igiene alimentare.
Soltanto con un impegno congiunto delle istituzioni europee, degli Stati membri e delle parti interessate del mondo imprenditoriale e della società civile è possibile raggiungere l'adeguatezza della regolamentazione, che dovrebbe essere prioritaria; è opportuno che tutte le istituzioni dell’UE valutino l’incidenza delle loro scelte politiche, sia nella fase di preparazione che nel corso dell'iter legislativo. Oggi una normativa intelligente è ancora costantemente ostacolata dalla mancanza di impegno e di responsabilità da parte delle altre istituzioni, degli Stati membri e delle parti interessate delle imprese e della società civile.
La Commissione sorveglierà le prassi attuative di queste e di tutte le altre azioni REFIT da parte degli Stati membri e riferirà dello stato di avanzamento nella prossima edizione del quadro di valutazione, prevista per il 2015. La Commissione continua a collabo-rare con gli Stati membri e con i soggetti interessati per produrre un maggior numero di dati affidabili sull’incidenza della normati-va dell'UE. I risultati di questo lavoro confluiranno nella prossima valutazione REFIT.
Fonte.
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Tasse
Ambiente: "un'economia circolare con più occupazione e crescita sostenibile"
"Oggi" la Commissione ha adottato
alcune proposte intese a sviluppare un'economia più circolare in Europa e
a promuovere il riciclaggio negli Stati membri. Il conseguimento dei
nuovi obiettivi in materia di rifiuti creerebbe 580 000 nuovi posti di
lavoro, rendendo l'Europa più competitiva e riducendo la domanda di
risorse scarse e costose. Le misure proposte, che consentirebbero
peraltro di ridurre l'impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto
serra, prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell'80%
dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il
divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili. Tra gli
obiettivi figura anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari.
L'innalzamento
degli obiettivi in materia di rifiuti nelle direttive esistenti rientra
nell'ambizioso sforzo di realizzare una transizione fondamentale da
un'economia lineare a una più circolare. La nuova visione propone un
modello economico diverso, dove le materie prime non vengono più
estratte, utilizzate una sola volta e gettate via. In un'economia
circolare i rifiuti spariscono e il riutilizzo, la riparazione e il
riciclaggio diventano la norma. Prolungare l'uso produttivo dei
materiali, riutilizzarli e aumentarne l'efficienza servono anche a
rafforzare la competitività dell'UE sulla scena mondiale. Tale approccio
è delineato in una comunicazione che spiega come l'innovazione nei
mercati dei materiali riciclati, nuovi modelli imprenditoriali, la
progettazione ecocompatibile e la simbiosi industriale possano
permetterci di passare a una società e a un'economia a "rifiuti zero".
Janez Potočnik, Commissario per l'Ambiente, ha dichiarato: "Nel
XXI secolo, caratterizzato da economie emergenti, milioni di
consumatori appartenenti alla nuova classe media e mercati
interconnessi, utilizziamo ancora sistemi economici lineari ereditati
dal XIX secolo. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo trarre il
massimo dalle nostre risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo invece
di collocarle in discarica come rifiuti. Il passaggio
a un'economia circolare, oltre ad essere possibile, è redditizio, ma
non avverrà senza le politiche giuste. Per realizzare gli obiettivi
proposti per il 2030 bisogna agire da subito per accelerare la
transizione verso un'economia circolare e sfruttare le opportunità
commerciali e occupazionali che offre."
Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha dichiarato:
"La ricerca e l'innovazione sono essenziali per il successo
dell'economia circolare, ed è per questo che oggi proponiamo un
approccio coerente. Oltre a fornire un quadro normativo di sostegno, il
nuovo programma Orizzonte 2020 apporterà il know-how necessario per dar
vita nell'UE a un'economia a basse emissioni di carbonio efficiente
nell'impiego delle risorse, verde e competitiva."
La
comunicazione indica come da un uso più efficiente delle risorse
deriveranno nuove opportunità di crescita e occupazione. Una
progettazione innovativa, prodotti migliori e più resistenti, processi
produttivi più efficienti e sostenibili, modelli imprenditoriali
lungimiranti e i progressi tecnici per trasformare i rifiuti in una
risorsa concorreranno ad accrescere l'efficienza. Il pacchetto che
accompagna la comunicazione intende creare il contesto che consentirà di
trasformare in realtà l'economia circolare, con politiche meglio
interconnesse, una regolamentazione intelligente e il sostegno attivo
delle attività di ricerca e innovazione. Ciò permetterà di sbloccare gli
investimenti e attrarre i finanziamenti, incentivando nel contempo la
partecipazione dei consumatori e il coinvolgimento più intenso delle
imprese. Il pacchetto suggerisce inoltre di misurare la produttività
delle risorse in base al rapporto tra PIL e consumo di materie prime,
proponendo di individuare nell'aumento del 30% di tale produttività
entro il 2030 un possibile obiettivo principale da inserire nella
prossima revisione della strategia Europa 2020.
Queste iniziative sono accompagnate dalle rispettive comunicazioni che riguardano:
- un'iniziativa sull'occupazione verde;
- un piano d'azione verde per le PMI;
- le opportunità per un uso efficiente delle risorse nel settore edilizio.
Tutte queste iniziative consentiranno di rinnovare l'agenda sull'impiego efficiente delle risorse per i prossimi anni.
Prossime tappe
Le proposte legislative passeranno ora al Consiglio e al Parlamento europeo.
I
progressi nel conseguimento dell'obiettivo relativo alla produttività
delle risorse saranno monitorati nell'ambito del semestre europeo per la
governance economica. Tale obiettivo va considerato nel contesto della
revisione intermedia della strategia Europa 2020. Gli sforzi in materia
di ricerca e innovazione nel campo dell'economia circolare saranno
intensificati. Il quadro politico per la promozione dell'economia
circolare sarà ulteriormente sviluppato nel corso dei prossimi anni.
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sabato 5 luglio 2014
Dignità: "portare il pane a casa"
Papa Francesco in Molise
per la quinta visita pastorale in Italia del suo pontificato, a due
settimane da quella in Calabria e a quasi un anno da quella a
Lampedusa per ricordare le migliaia di migranti morti in mare.
Al centro del viaggio in
Molise, drammi sociali ed emergenza lavoro. Prima tappa a Campobasso,
dove allo stadio Romagnoli lo attendono in trenta mila per la messa,
poi il santuario di Castelpetroso e quindi Isernia per l'indizione
dell'anno giubilare in memoria di Celestino V. In serata il rientro a
Roma.
Papa Francesco afferma:
sia lavoro, ma in rispetto umanità.
Il lavoro al centro della
visita pastorale del Papa in Molise: “Oggi vorrei unire la mia voce
a quella di lavoratori e imprenditori nel chiedere che possa attuarsi
anche qui un “patto per il lavoro”, ha detto all'Università del
Molise, “non portare il pane a casa toglie la dignità”.
Poi la riflessione sul
rapporto tra vita, lavoro, libertà: “La domenica libera dal
lavoro” afferma che “la priorità non è all'economico, ma
all'umano. Forse è il momento di domandarci se lavorare la domenica
è una vera libertà”.
Papa: disoccupazione è
piaga umanità. Anche durante la messa della visita pastorale in
Molise il Papa parla di lavoro e disoccupazione. Questa, dice, “è
una piaga che richiede ogni sforzo e tanto coraggio da parte di
tutti”.
Bergoglio invita tutti a
“porre al centro” la dignità umana, per una sfida, quella del
lavoro, che “interpella in modo particolare la responsabilità
delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e finanziario”.
Infine l'appello del santo padre a “uno
sviluppo che sappia rispettare il creato”.
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martedì 1 luglio 2014
"Al via il semestre italiano in Europa"
Si apre domani il
semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea.
Il nuovo Europarlamento
uscito dalle elezioni del 25 maggio si insedierà a Strasburgo.
Dopodomani il premier
Matteo Renzi presenterà in sessione plenaria il programma del
semestre italiano. Dopo l'accordo su Juncker alla presidenza della
Commissione Ue, alla presidenza dell'Europarlamento dovrebbe essere
riconfermato il socialdemocratico tedesco Schulz.
“Il tema dell'Europa è
dire ai nostri figli, noi che siamo la generazione Erasmus, che è
possibile che l'Europa oggi sia il luogo in cui è possibile la
speranza”, ha detto Renzi.
La nomina di Juncker, il
successo del processo degli 'Spitzenkandidaten' per la presidenza
della Commissione Ue, sono “un passo in avanti fondamentale per il
parlamentarismo europeo” ed “un passo di cui dobbiamo essere
fieri”.
Lo afferma Schulz, appena
rieletto presidente dell'Europarlamento, aggiungendo che tale
processo “porterà un enorme cambiamento nella democrazia europea”.
Tra le priorità di
legislatura indica poi la lotta alla disoccupazione giovanile e le
politiche per l'immigrazione “più umane”. Schulz ha quindi
rimarcato che esiste “un'ampia maggioranza nel Parlamento Ue” in
merito “alla flessibilità prevista dal Patto di stabilità”.
Il
socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato rieletto alla prima
votazione presidente dell'Europarlamento con 409 voti, ben superiori
alla maggioranza necessaria.
111
le schede bianche e nulle. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto.
Schulz
era stato presidente dell'Europarlamento negli ultimi due anni e
mezzo della precedente legislatura. Gli altri candidati erano il
conservatore britannico Karim a cui sono andati 101 voti, lo spagnolo
Iglesias (51 voti) e l'austriaca Lunacek (Verdi) con 51 voti.
English version
The Social Democrat Martin Schulz was elected president of the European Parliament with 409 votes on 612 but expressed on a total of 751 deputies.
Supported by a large majority consisting of the EPP, S & D and Alde, Schulz scored 70 fewer votes than expected for defections occurred among both socialist (English Labour) that among the popular (Hungary's Orban).
Schulz, candidate for president of the European Commission for the S&D at the last consultation on 25 May, he could not beat the Conservatives and thus folded over leadership of the European Parliament who have mastered being an MEP for over 20 years. To do this at the beginning of June he took the presidency of the Socialist Group to better drive the negotiations with other political formations.
English version
The Social Democrat Martin Schulz was elected president of the European Parliament with 409 votes on 612 but expressed on a total of 751 deputies.
Supported by a large majority consisting of the EPP, S & D and Alde, Schulz scored 70 fewer votes than expected for defections occurred among both socialist (English Labour) that among the popular (Hungary's Orban).
Schulz, candidate for president of the European Commission for the S&D at the last consultation on 25 May, he could not beat the Conservatives and thus folded over leadership of the European Parliament who have mastered being an MEP for over 20 years. To do this at the beginning of June he took the presidency of the Socialist Group to better drive the negotiations with other political formations.
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