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lunedì 26 maggio 2014

"Scossone europeo 2014"

Onore a Renzi per la sua vittoria in una campagna elettorale piena di sussulti ed insulti. Non solo il Partito Democratico ha preso i voti dei così detti centristi ottenendo 31 seggi, ma adesso si carica di una responsabilità boomerang. Onestamente sempre meglio il PD condotto dall'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi che Silvio B.
Anche se calcolando i seggi del gruppo PPE italiano, cioè di forza italia e di NCD di Angelino Alfano, rispettivamente 16,8 + 4,4 arrivano allo stesso pari dei seggi del M5S cioè con 17 seggi al Parlamento EU. I Seggi del Movimento 5 Stelle si tolgono in mano ai "Berluschidioti". Mica cosa da niente. Non direi proprio che sia una straperdita per i 5 stelle. E' Sempre meglio avere elementi diversificati in un dibattito europeo acceso che non averli o averli bipolarizzati.
Tanto il lavoro da verificare in Europa sarà tantissimo e queste ultime elezioni europee hanno dato un forte scossone all'Austerity e alla Germania della cancelliera Angela Merkel.
Considerando i dati a disposizione dell'europarlamento di denota "vincitrice" il partito dell'astensionismo. Quindi gli europei sono tanto euroscettici? La cosa certa è che vince il PPE con 213 seggi e i S&D ottengono 191 seggi. In questa tornata elettorale alquanto disconnessa con il passato, si evince una perdita sostanziale dei liberal conservatori. I quali sono stati rimpiazzati da altrettanti "neo" partiti lontani dal conservatorismo democristiano. E si evince una certa distanza dall'iscrizione delle alleanze politiche anche un gran numero di neo eletti. A mio giudizio sarà una vera battaglia in Parlamento Europeo per il passaggio della così nominata Austerity. Ci si renderà conto che gli europei chiedono più flessibilità economica?


 I candidati che sono stati eletti alle europee 2014

Partito Democratico
Nordovest: Alessia Mosca, Sergio Cofferati, Mercedes Bresso, Patrizia Toia, Antonio Panzeri, Renata Briano, Luigi Morgano, Brando Benifei, Daniele Viotti
Nordest: Alessandra Moretti, Flavio Zanonato, Cècile Kyenge, Paolo De Castro, Isabella De Monte, Elly Schlein, Damiano Zoffoli
Centro: Simona Bonafè, David Sassoli, Enrico Gasbarra, Goffredo Bettini, Nicola Danti, Silvia Costa, Roberto Gualtieri
Sud: Gianni Pittella, Pina Picierno, Elena Gentile, Massimo Paolucci, Andrea Cozzolino, Nicola Caputo
Isole: Renato Soru, Caterina Chinnici

Movimento 5 stelle
Nordovest: Tiziana Beghin, Marco Valli, Eleonora Evi, Marco Zanni
Nordest: David Borrelli, Marco Affronte, Giulia Gibertoni
Centro: Laura Agea, Fabio Castaldo, Dario Tamburrano, Bianca Maria Zama
Sud: Isabella Adinolfi, Laura Ferrara, Rosa D’Amato, Daniela Aiuto
Isole:Ignazio Corrao, Giulia Moi

Forza Italia
Nordovest:Giovanni Toti, Lara Comi, Alberto Cirio, Stefano Maullo
Nordest:Elisabetta Gardini, Remo Sernagiotto
Centro:Antonio Tajani, Alessandra Mussolini
Sud:Raffaele Fitto, Aldo Patriciello, Fulvio Martusciello, Barbara Matera
Isole:Salvatore Domenico Pogliese

Lega nord
Nordovest:Matteo Salvini, Gianluca Buonanno, Angelo Ciocca
Nordest:Matteo Salvini, Flavio Tosi

Nuovo centrodestra
Nordovest:Maurizio Lupi
Centro:Beatrice Lorenzin
Sud:Lorenza Cesa

Lista Tsipras
Nordovest:Moni Ovadia
Centro:Barbara Spinelli
Sud:Barbara Spinelli


sabato 17 maggio 2014

“Il M5S è l’erede della questione morale ”

La questione Morale è importante da considerare nell'attuale sistema politico.
Qui di seguito, tra le tante letture e interviste che mi hanno lasciato qualcosa dentro, l'intervista fatta a un esponente politico che obiettivamente ha dato spunto alla storicità dei fatti.


Intervista a Giuseppe Zupo, l’ex responsabile giustizia del Pci.

“A miei tempi l’onestà era un dna che andava preservato accuratamente, oggi è un optional fastidioso. Il pensiero di Berlinguer è attualissimo e l’unico erede della questione morale è il Movimento 5 Stelle”. E Renzi? “E’ il nulla e sul niente c’è poco da dire”. Mentre Vendola? “Sull’Ilva di Taranto ha fatto uno scivolone terribile e avrebbe dovuto trarne immediatamente le conseguenze, non si ride con i padroni che hanno inquinato una città e prodotto morti su morti”. A parlare né Grillo né altro attivista pentastellato ma l’avvocato Giuseppe Zupo, 73 anni, responsabile nazionale giustizia del Pci ai tempi di Berlinguer e del caso Moro.

Avvocato, Lei è stato dirigente ai tempi del Partito comunista di Berlinguer. Alla luce di questa esperienza come valuta i recenti casi - per l’ultimo l’Expo - di corruzione nella politica italiana?

Allora la corruzione non aveva il peso devastante che ha assunto negli anni successivi, il maggior problema da fronteggiare per noi era quel terrorismo che generava danni e apprensione. Serpeggiava grande tensione per la risposta dei partiti alle richieste sociali: il terrorismo trovava terreno fertile tra l’insoddisfazione dei giovani e delle masse popolari. E quindi il Pci di Berlinguer si è preoccupato di riguadagnare la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato, da qui la questione morale e l’intransigenza sull’onestà delle Istituzioni.

Il Berlinguer della questione morale lo considera ancora attuale o superato?
E’ attualissimo. La questione morale non era ascrivibile solamente al “non rubare”, era la concezione che lo Stato e le istituzioni democratiche fossero un bene pubblico e quindi da preservare con attenzione essendo di proprietà di una comunità, frutto di sforzi di generazioni che nel passato hanno costruito le fondamenta per quelle future.
Ciò ispirava Berlinguer e il Pci: la questione morale era figlia di una grande tradizione liberale – che proviene dalla Rivoluzione francese, almeno prima che degenerasse – non relegabile al campo della sinistra ma a chiunque amasse lo Stato e le istituzioni democratiche. Come Berlinguer anche Natta, suo ultimo segretario di fiducia, si batté per tali principi. Lui fu defenestrato, mentre era in ospedale, dai vari D’Alema, Occhetto e Veltroni: lo dichiararono dimissionario – mentre era un falso - e lui apprese dal giornale radio di non essere più segretario del Pci. Prima di morire, nel 2001, ha rilasciato una bellissima intervista all’Unità in cui ha ricostruito quelle concitate giornate e si diceva preoccupato dalla degenerazione che si era creata con Occhetto.

Tra le forze politiche organizzate di oggi, vede qualcosa che abbia preso il testimone di Berlinguer sulla questione morale?
Lo so, farò inorridire i miei compagni di una volta. Sono comunista semel semper berlingueriano e dopo il Pci non mi sono iscritto a nessun partito perché nessuno ha portato più avanti quei valori. Ora vedo nel M5S l’unico possibile erede. Ho votato il movimento alle ultime elezioni nazionali e – pur non essendo un uomo ricco – l’ho finanziato. Sono andato al comizio di San Giovanni a Roma, prima del voto, e sono rimasto colpito dall’enorme partecipazione e dalla composizione della piazza: cittadini, lavoratori, giovani. La rappresentanza come servizio nelle istituzioni, a termine, per poi ritornare al proprio status di prima. Senza fortune politiche come avviene per gli altri partiti. I parlamentari 5 stelle sono persone normalissime: casalinghe, ingegneri, impiegati, gente dalla porta accanto, non arruffoni di soldi e poltrone. Per questo sono del M5S e tornerò a votarlo. Dall’altra parte abbiamo quel Pd che, tra l’incostituzionale Porcellum e la nuova legge elettorale, ha abrogato le preferenze togliendo alle persone il diritto di poter selezionare la propria classe dirigente. Il nominare loro i parlamentari è solo l’ennesimo atto di autoreferenzialità di una politica ormai lontana dai cittadini.

Qualcuno le potrebbe fare l’obiezione che nella sinistra ci sono ancora personaggi come Renzi, Civati, Vendola… Lei come risponderebbe?

Berlinguer riteneva che Occhetto fosse solo un venditore di slogan e non un costruttore di politiche. Io penso lo stesso del premier Matteo Renzi, non aggiungo altro perché per me rappresenta il nulla e sul nulla c’è poco da dilungarsi. Civati è una persona simpatica ed educata ma è compatibile al sistema, ogni volta è lì lì per rompere e poi rientra nei ranghi: voto il M5S perché voglio una forza capace di ribaltare il tavolo su cui questi signori consumano la politica e non qualcuno che cambi loro le stoviglie. Per quanto riguarda Vendola… Sull’Ilva di Taranto ha fatto uno scivolone terribile e avrebbe dovuto trarne immediatamente le conseguenze, non si ride con i padroni che hanno inquinato una città e prodotto morti su morti.

Mi scusi, una curiosità. Negli anni ’90 prima del M5S cosa votava?


Per i Comunisti italiani. Non ho mai votato né il Pds né il Pd. Poi ho smesso di sostenere anche il Pdci perché oltre a testimonianze simpatiche e colorate ci vuole ben altro.
 

E così l’infatuazione per il M5S… 

Al M5S sono stati tesi dei trabocchetti e sorprese, come da Bersani, e i neoparlamentari hanno commesso degli errori per inesperienza e ingenuità, invece il movimento va sostenuto e fatto crescere. Il Pd ha disperso un immenso patrimonio, quello del Pci. Come diceva Natta, non hanno tenuto conto che eravamo il punto di arrivo di una particolarità storica, significativa ed apprezzata a livello internazionale: un partito socialdemocratico, sul modello scandinavo, che aveva con sé la classe operaia. E penso che tutto ciò non deve essere per forza perduto, il M5S è un’occasione. In Europa il malcontento si sta riversando verso partiti reazionari, fascisti o addirittura neonazisti mente qui da noi prende le sembianze del M5S che è invece antifascista, democratico e progressista. Basta osservare come Grillo ha replicato al corteggiamento di Marine Le Pen. Questa specificità del M5S andava compresa e sostenuta e non osteggiata come fatto dal Pd. Anche le istituzioni che continuano ad accusare il movimento di populismo sbagliano in maniera grossolana.

(15 maggio 2014) 


(Fonte www.micromega.net)

martedì 13 maggio 2014

Chi è la Troika? "Che cos'è la Troika?"

Colpiti dalla Crisi, Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro, hanno accettato i programmi internazionali di salvataggio seguiti da un'autorità definita Troika e composta da Commissione europea, BCE e FMI. Guarda le due infografiche per conoscere meglio da cosa è composta la Troika e come ha agito negli anni della crisi.
La prima infografica permette di conoscere meglio le tre istituzio-ni che compongono la cosiddetta Troika. La linea del tempo per-mette di seguire gli eventi dalla prima richiesta di aiuto al ritorno al mercato di Grecia e Portogallo. In marzo 2014, le relazioni del Parlamento sull'inchiesta relativa all'operato della Troika sono state votate in Parlamento. Una relazione si è concentrata sull'impatto economico della Troika nei paesi in cui è intervenu-ta, ma sottolinea anche il deficit democratico delle decisioni pre-se. La seconda ha analizzato l'impatto sociale delle misure di salvataggio.

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