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giovedì 30 ottobre 2025

Norme e Sanzioni per gli Ammortizzatori Sociali

Gli ammortizzatori sociali per la mancata occupazione subiscono delle modifiche nel documento approvato martedì. Il decreto in materia di Tutela dell'occupazione include disposizioni relative a Naspi, Dis-Coll e Iscro. La novità principale è che risulta molto più arduo declinare un'offerta di impiego non desiderata o ritenuta inadatta. Il principio cardine delle disposizioni introdotte dal governo di destra è che la piattaforma digitale Siisl, lanciata inizialmente soltanto per i beneficiari di Assegno di Inclusione (Adi) e Supporto Formazione e Lavoro, debba acquisire una funzione centrale nelle strategie per l'occupazione.

I beneficiari di Naspi o degli altri sussidi dovranno registrarsi sulla piattaforma Siisl, caricare il proprio curriculum vitae e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale. Il reclutamento potrà infatti avvenire attraverso questo portale. Qualora tale adempimento non dovesse essere ottemperato, interviene l'automatica decurtazione di un quarto della prima mensilità, con una perdita pari al 25% del beneficio già dal mese iniziale. Se poi si persiste nell'inadempienza, può essere applicata anche la revoca dell'assegno.
Coloro che si registrano, invece, dispongono di 45 giorni di tempo per siglare il Patto di servizio personalizzato. I percettori di Naspi e Dis-Coll (esclusi quelli di Iscro) possono perdere il diritto all'assegno qualora non ottemperino a tale passaggio non presentandosi alla convocazione dell'ufficio e senza addurre una motivazione giustificata.

Proposte di Lavoro Non Rifiutabili
Quando e quante volte è ammesso declinare una proposta lavorativa? La disposizione introdotta dal decreto governativo risulta piuttosto restrittiva.
Non si può rifiutare (pena la perdita dell'assegno) se:
  • L'impresa che presenta l'offerta opera nel medesimo settore o in ambiti affini a quello del disoccupato.
  • L'offerta riguarda un ruolo in aree di attività equivalenti.
  • La retribuzione proposta è uguale o superiore a quella dell’ultimo rapporto di lavoro.
  • La sede di lavoro si trova nello stesso Comune dell'impiego precedente, o al massimo entro un raggio di 20 chilometri.
Si può rifiutare per massimo due volte (alla terza si decade dal beneficio) se:
  • L'offerta di lavoro non è sufficientemente conveniente, ma l'impiego è coerente rispetto al titolo di studio.
  • Lo stipendio è inferiore del 10% rispetto all'ultimo.
  • La sede di lavoro è a non più di 50 chilometri dall'ultima.
È chiaro che contro queste determinazioni è possibile presentare ricorso, sebbene l'esito sia incerto. Coloro che perdono il beneficio possono inoltrare una nuova istanza trascorsi due mesi. 

Cos'è la NASPI

La NASpI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego, in sostituzione di ASpI e mini-ASpI) è stata introdotta dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22, come successivamente modificato dalla Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234, art. 1, commi 221-222), con la funzione di fornire sostegno al reddito dei lavoratori subordinati che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione (art. 1). Va segnalata, al riguardo, la circolare INPS n. 2 del 4 gennaio 2022.

È una prestazione erogata dall'INPS, Ente destinatario delle domande e titolare del procedimento diretto a valutare il ricorrere dei presupposti. Nel tempo, sono stati adottati numerosi provvedimenti recanti chiarimenti sulle modalità di accesso e su specifici profili relativi all'indennità: la circolare INPS n. 94/2015, la circolare INPS n. 174/2017, la circolare INPS n. 177/2017, il messaggio INPS n. 1162/2018, la circolare INPS n. 88/2019. 


mercoledì 29 ottobre 2025

NUOVO BONUS MAMME 2025: Istruzioni UFFICIALI INPS!

ATTENZIONE LAVORATRICI MADRI!

Con la Circolare INPS n. 139 del 28 ottobre 2025 sono finalmente arrivate le istruzioni operative per richiedere il Nuovo Bonus Mamme 2025, un contributo mensile di 40 € (fino a un massimo di 480 € per il 2025).

Chi può fare domanda?

Il bonus spetta alle lavoratrici (dipendenti, autonome e professioniste) che rispettano questi requisiti:

REQUISITO FIGLI:

Madri con 2 figli, di cui il più piccolo ha meno di 10 anni.

Oppure, madri con 3 o più figli, di cui il più piccolo ha meno di 18 anni (escluse le titolari di contratto a tempo indeterminato, per cui vale l'esonero contributivo della Legge di Bilancio 2024).

REQUISITO REDDITO: Reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 € per il 2025.

Scadenze e Importi

IMPORTO: 40 € mensili (esente da IRPEF e non rilevante ai fini ISEE).

EROGAZIONE: L'INPS erogherà l'importo in un'unica soluzione a dicembre 2025 (o entro febbraio 2026, in caso di domande tardive).

SCADENZA DOMANDA: Devi presentare la domanda entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare, o comunque entro il 31 gennaio 2026 per chi matura i requisiti in ritardo.

Come fare domanda?

La richiesta va presentata direttamente all'INPS attraverso:

Il portale web INPS (con SPID, CIE o CNS).

Il Contact Center INPS.

Gli Istituti di Patronato.

Trovi tutti i dettagli e la Circolare completa sul sito INPS!

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Gestione Finanziaria Efficace: Massimizza le Tue Risorse

La salute economica personale è il pilastro del benessere. Ecco una guida dettagliata e pratica per ottimizzare la gestione del denaro, trasformando le incertezze in opportunità di crescita.

Strategie di Pianificazione Economica

1. Elabora un Bilancio di Spesa

Traccia e ripartisci le tue entrate mensili in base alle varie uscite e esigenze imprescindibili: canone d'affitto, fatture di servizi, approvvigionamento alimentare, mobilità e costi individuali. Questa suddivisione è il fondamento per una visione chiara delle tue finanze.

2. Definisci le Priorità Pecuniarie

Assegna la precedenza agli esborsi fondamentali e, ove necessario, ristruttura il tuo ordine di importanza per garantire che le necessità primarie siano sempre soddisfatte con certezza.

3. Supervisiona i Flussi di Cassa

Tieni nota meticolosamente dei proventi e delle somme erogate quotidianamente. Questa sorveglianza costante offre una comprensione approfondita della destinazione dei tuoi fondi, consentendo di analizzare le tue consuetudini di spesa e di individuare ambiti in cui è fattibile attuare dei tagli.

II. Approcci per l'Amministrazione del Denaro

1. Il Sistema dei Contenitori (Metodo delle Buste)

Riserva contenitori distinti per specifici settori di spesa, quali generi alimentari, passatempi, vestiario, ecc., e inserisci in ciascuno un ammontare di denaro prestabilito. Una volta esauriti i fondi in una categoria, non sarà più possibile attingere a quel capitolo di spesa.

2. La Formula 50/30/20

Questo criterio propone una ripartizione del tuo stipendio in tre macro-aree:

50% destinato alle Esigenze Indispensabili (ad esempio, rata del mutuo/locazione, utenze, generi alimentari).

30% riservato agli Impieghi Personali (ossia, hobby, svago, uscite al ristorante).

20% confluito nel Risparmio (il tuo fondo per il futuro).

3. Accumulo Automatico

Se le condizioni lo permettono, accantona una percentuale fissa del tuo reddito mensile in un deposito bancario separato. Anche una modesta cifra regolare è cruciale per la costituzione di un fondo di emergenza e per il raggiungimento degli obiettivi economici prefissati.

III. Strategie per la Contrazione delle Uscite

1. Acquisti Meditati e Selettivi

Invece di procedere con compere d'impulso, pianifica in anticipo ogni tuo acquisto. Ad esempio, effettua un unico approvvigionamento mensile per i prodotti non deperibili e un rifornimento settimanale per frutta e verdura fresca.

2. Fissare Paletti Finanziari Quotidiani

Stabilire un tetto massimo di spesa giornaliero è uno strumento efficace per dominare gli acquisti non necessari e per prevenire uscite fuori misura.

3. Ricerca di Incrementi delle Risorse

Qualora le metodologie di contenimento delle spese non siano sufficienti, esplora opportunità per integrare il tuo salario. Questo può includere la cessione di articoli di seconda mano o l'offerta di prestazioni professionali tramite piattaforme digitali.

martedì 28 ottobre 2025

L'Europa Rallenta? È Ora di Accelerare!

Il mondo corre più veloce delle nostre politiche. Questo il messaggio chiave di Ursula von der Leyen al "Berlin Global Dialogue". L'Europa non può permettersi di stare ferma: prima di proiettare la nostra forza all'estero, dobbiamo rinnovare le nostre istituzioni. Dobbiamo cambiare il modo in cui pensiamo, decidiamo e facciamo politica per affrontare sfide come il rallentamento economico, la vulnerabilità strategica e le minacce al nostro modello sociale.

Sovranità e Startup: Stop alla Fuga dei Capitali

Abbiamo un problema: le nostre startup innovative, appena crescono, sono costrette a cercare capitali all'estero. Questo significa che ricchezza e sovranità sfuggono dall'Europa.

La soluzione? Dobbiamo investire sul meglio d'Europa, semplificando la vita delle aziende innovative!

Addio a 27 Regole: Stiamo lavorando al "28° regime", una singola, semplice normativa valida in tutti i 27 Stati membri. Un'unica porta d'accesso per crescere!

Fondo Scaleup Europe: Acceleriamo sul capitale privato e sui nuovi modelli di finanziamento, creando un fondo dedicato per far crescere i campioni europei.

Le crisi recenti ci hanno insegnato che le catene di approvvigionamento sono vettori di pressione (dall'energia alla tecnologia). La dipendenza eccessiva dal gas russo è stata una lezione dolorosa che non possiamo dimenticare.

Siamo entrati nell'era della "geoeconomia".

Non possiamo permetterci di ripetere l'errore con le materie prime critiche!

L'economia globale è cambiata radicalmente. L'Europa deve lottare per la sua indipendenza su tutti i fronti:

Energia

Materie Prime

Difesa

Digitale

Il messaggio è chiaro: Dobbiamo mantenere il ritmo. In un mondo in cui gli altri si muovono velocemente, l'Europa deve tenere il passo. Questo è il nostro momento per agire.

PD e M5S: "Progressisti" Sì, Alleati... Forse?

C'è una parola che ronza con insistenza tra Roma e Bruxelles quando si parla di centrosinistra: "progressista". È questa l'etichetta su cui Elly Schlein (PD) e Giuseppe Conte (M5S) stanno cercando, faticosamente, di costruire un dialogo.

Ma siamo chiari: non chiamatela ancora alleanza. Come ha sottolineato lo stesso Conte, fresco di riconferma alla guida del Movimento, un'alleanza vera e propria non esiste. Esiste, o meglio, potrebbe esistere, una coalizione da costruire "su un programma progressista e coerente".

A Elly Schlein l'idea piace. "Sono d'accordo", ha risposto la segretaria dem, rilanciando: "Costruiamo questo programma progressista (...) facciamolo con il Paese".

L'intenzione c'è, ma il cantiere stenta a partire. I primi test elettorali (le Regionali) hanno dato risultati contrastanti.


"A volte si vince, a volte si perde", ha commentato Schlein, che però guarda al bicchiere mezzo pieno e sottolinea un dato per lei fondamentale: "Dopo le prime tre regionali il Partito Democratico in voti assoluti ha preso più consensi di Fratelli d'Italia".

Il problema? Questo successo del PD non piace a tutti. Una parte del Movimento 5 Stelle teme proprio questo: diventare la "gamba minoritaria" di una coalizione che, alla fine, porta acqua solo al mulino del PD, lasciando a secco i 5 Stelle.

Sul tavolo, pesanti come macigni, ci sono poi i temi internazionali. Se sull'accordo per il riconoscimento della Palestina si è trovata una quadra, sull'Ucraina la sintonia è ancora un miraggio.

Schlein cerca di mediare, ammette che "ci sono delle differenze su come supportare l'Ucraina", ma spera che il minimo comune denominatore sia la ricerca di uno "sforzo politico e diplomatico dell'Ue". Basterà a tenere insieme posizioni così diverse?

Elly Schlein si definisce "testardamente unitaria", ma non deve guardarsi solo da Conte. Le sfide più complesse, a volte, arrivano proprio da casa.

L'ala centrista e riformista del PD, quella che non si ritrova nella nuova linea "di sinistra", si sta riorganizzando. La nuova corrente "Crescere!", guidata (tra gli altri) dalla vicepresidente del Parlamento UE Pina Picierno, non vuole detronizzare Schlein, ma chiede un ritorno alle origini: "Vogliamo ritrovare il PD che abbiamo fondato, coraggiosamente riformista".

La linea della segretaria, però, è opposta e la difende con i numeri. Rivendica di aver preso un partito che "qualcuno dava sulla via dell'estinzione, al 14% nei sondaggi sotto i 5 Stelle", e di averlo riportato "in mezzo alla gente", fino al 24%.

Il suo messaggio a chi critica la nuova rotta è netto: "Se qualcuno ha nostalgia del periodo in cui il Partito Democratico governava con un pezzo della destra, quel tempo è finito".

Riuscirà questa linea a tenere unito il PD e, allo stesso tempo, a convincere un M5S sempre più diffidente? Il cantiere "progressista" è aperto, ma gli operai sembrano litigare su tutto, a partire dalle fondamenta.

lunedì 27 ottobre 2025

Conte "un" presidente in cerca d'autore

Io ho votato No.
 
Conte è senz’altro il migliore fra i leaders politici italiani. Il suo stile comunicativo corretto e documentato lo mantiene al di sopra della gazzarra dei talk show urlati. I suoi temi in politica interna ed estera sono quelli giusti.

Questo lo rende un punto di riferimento importante, ma solo per quel 50% di italiani che vota ancora e che pensa ancora che le decisioni vengano prese in Parlamento e nelle Assemblee regionali.

Ma, come spiega bene Scarpinato nel suo libro “Il ritorno del principe”, le cose non stanno così. Le decisioni importanti vengono prese altrove; le istituzioni sono solo l’ufficio del notaio dove tutto viene formalizzato.

Ovviamente chi governa un Paese non può fingere di non vedere l’elefante nella stanza, non può ignorare le enormi pressioni delle lobbies locali ed internazionali con cui in qualche modo è necessario confrontarsi nel bene e nel male. Ma di fronte a questo un partito (non un leader: un partito!) deve avere una postura chiara, trasparente e condivisa con gli iscritti. Come ci poniamo nei confronti di Hera? Delle assicurazioni sanitarie private? Delle banche? Perché è con loro, col loro fatturato, che si vorrebbe andare a governare; non col PD o con Italia Viva che ne sono solo l’involucro.

Al contrario, Conte ha assunto su di sé tutta la responsabilità della strategia da adottare, riducendo noi iscritti a semplici spettatori. Ha spedito in tutta Italia i suoi coordinatori col compito di confrontarsi con gli altri partiti, non con la società. Questo non produce altro che un banale conteggio col pallottoliere per cercare i voti che ci mancano per battere la Meloni. Alleandoci con partiti tenuti in piedi da un sistema di interessi che poi pretenderà qualcosa. E non si sente più nemmeno parlare di quei “Contratti di governo” che avevano prodotto discreti risultati nei governi Conte 1 e 2. Vogliamo andare a governare per fare cosa?

Il campo di gioco della democrazia si è ristretto, metà della popolazione non è interessata alla conquista del potere fine a se stesso, a machiavellismi che non portano mai ad un reale miglioramento nella vita delle persone. E Conte si è rassegnato, ha accettato passivamente tutto questo ed ora la sua priorità è introdursi in “certi ambienti”. Dimenticando che la caratteristica fondamentale del M5S, quella che stava riavvicinando tanti cittadini comuni alla politica, era proprio l'atteggiamento distaccato e critico verso quegli ambienti.

La democrazia italiana, come gran parte di quelle occidentali, è devastata dalle fughe verso l’astensionismo e verso la destra estrema. E purtroppo, di fronte a queste sfide, la strategia di Conte è sostanzialmente inutile.

Non parliamo di chi dovremmo sostenere: Io da cattolico dico No comment. 

martedì 21 ottobre 2025

Il (Sorprendente) Piano che ha Cambiato il M5S

Quello che è successo nel Movimento 5 Stelle è davvero incredibile.

All'inizio, il "leader" ha fatto di tutto per sembrare il più "grillino" di tutti, quasi più di Beppe Grillo. L'obiettivo era chiaro: conquistare la fiducia della base storica, quella che, come me, non avrebbe mai accettato un M5S diverso dalle origini. E, lo ammetto, ci è riuscito in pieno. Mi ha convinto.

Una volta ottenuta la massima fiducia, ha subito approfittato del momento per riscrivere lo Statuto del Movimento. Con le nuove regole, si è preso di fatto tutti i poteri, piazzando i suoi fedelissimi in ogni ruolo chiave, dall'Europa al Comune più piccolo. E io? Ero completamente "ubriaco" di entusiasmo e non me ne sono accorto.

Nella terza fase, ha iniziato a spostare il M5S sempre più a sinistra, corteggiando apertamente il PD. Risultato? Una serie di sconfitte elettorali piuttosto pesanti.


Dopo l'ultima batosta alle elezioni europee, invece di ammettere il fallimento e farsi da parte (come molti farebbero dopo una serie di errori così gravi), ha deciso di fare una mossa a sorpresa: lanciare un'assemblea costituente, senza consultare minimamente la base. In pratica, il problema non era lui, ma il Movimento stesso, che andava "riformato". 

Lo ha deciso lui per tutti noi. Poco prima dell'inizio di questo percorso, ha pubblicato un documento con tutte le regole e i passaggi. Tutto imposto dall'alto, senza un vero coinvolgimento. E in questi casi, le regole d'ingaggio sono fondamentali. Chi, come me, è stato un attivista della prima ora e conosce bene come funzionano la partecipazione interna, ha subito capito la manovra. Ho provato un senso di fastidio immediato. E avevo ragione!

Lo "stratega" ha colpito nel segno! Farà sembrare che le decisioni prese siano il frutto di una grande democrazia interna, ma in realtà è stata solo una ratifica di scelte già fatte. Queste scelte, spinte anche da alcune testate giornalistiche, sono state:

Eliminare la figura del Garante (Beppe Grillo).

Cancellare il limite dei due mandati.

Cambiare nome e simbolo del M5S.

Posizionarsi chiaramente a sinistra (un vero tradimento per un movimento nato "né di destra né di sinistra"). Dare il via libera alle alleanze "vecchio stile".

Grazie a questa assemblea pilotata, il leader ha la sua copertura. Non deve neanche esporsi in prima persona. Complimenti per la mossa. 

Ma qual era il vero scopo?

Secondo me, l'obiettivo finale era triplice: eliminare il fondatore "scomodo" Beppe Grillo, liberarsi degli attivisti storici che "rompono le scatole" e portare il Movimento nell'area progressista, sotto l'ala di partiti come quelli di Bonelli e Fratoianni.

Oggi, per come lo conoscevamo, il Movimento 5 Stelle dei Contiani è morto. 

Restano però le sue idee originali e la visione della politica in cui abbiamo creduto.

E ora? È presto per dirlo. C'è bisogno di tempo per capire cosa fare.



Intanto Beppe ha pagato il bollettino del sito https://www.movimento5stelle.it/

Vedremo in questi giorni. 


Crollo Demografico: L'Italia Affonda nel Minimo Storico di Nascita

L'emergenza demografica italiana non accenna a diminuire. I dati Istat sul 2024 confermano una crisi delle nascite che si protrae ininterrotta dal 2008, l'anno in cui si registrò l'ultimo picco con oltre 576mila nati vivi. Da allora, il Paese ha perso quasi 207mila nascite, un crollo del 35,8%.

Le Cause: Meno Propensione, Meno Genitori

Il calo non dipende solo dalla bassa propensione a fare figli (la media è di appena 1,18 figli per donna nel 2024), ma anche da un fattore strutturale: la drastica riduzione del bacino di potenziali genitori. Si tratta delle generazioni nate dalla metà degli anni Settanta, quando il tasso di fecondità precipitò al di sotto della soglia di sostituzione (da oltre 2 figli a 1,19 nel 1995).

Allarme Rosso nelle Regioni: Abruzzo e Sardegna in Testa

I dati provvisori per i primi sette mesi del 2025 mostrano un quadro regionali preoccupante, con aumenti percentuali di calo eccezionali. Le regioni più colpite sono Abruzzo (-10,2%) e Sardegna (-10,1%), che accelerano bruscamente la tendenza negativa rispetto all'anno precedente. Seguono Umbria (-9,6%), Lazio (-9,4%) e Calabria (-8,4%). Le uniche a controbilanciare, seppur parzialmente, sono la Valle d'Aosta (+5,5%) e le Province Autonome di Bolzano (+1,9%) e Trento (+0,6%).

Natalità Straniera Stabile, ma con Dettagli Rilevanti

In controtendenza, la natalità delle coppie con almeno un partner straniero si mantiene sostanzialmente stabile nel 2024, rappresentando il 21,8% del totale. Queste nascite sono passate da 80.942 nel 2023 a 80.761 nel 2024. In aumento, invece, i nati da coppie miste (+2,3%), che raggiungono 30.168 unità. La maggiore incidenza di nascite con almeno un genitore straniero si concentra nel Nord (30,6%) e nel Centro (24%), mentre nel Mezzogiorno si ferma al 9,3%. L'Emilia-Romagna si conferma in testa per incidenza (21,9%).

Madri Sempre Più Tardi: L'Età Sale a 32 Anni e Mezzo 

Il report evidenzia anche un costante innalzamento dell'età in cui le donne diventano madri. L'età media al parto ha raggiunto i 32,6 anni nel 2024, con un aumento di quasi tre anni rispetto al 1995. Per il primo figlio, l'età media è di quasi 32 anni (31,9). Il fenomeno della posticipazione è più marcato nel Centro e nel Nord, con il Lazio, la Basilicata e la Sardegna che detengono il primato (33,2 anni).

Infine, sebbene in calo in termini assoluti, i nati da coppie non coniugate continuano a guadagnare peso percentuale, raggiungendo il 43,2% del totale, un incremento di 23,5 punti percentuali rispetto al 2008. La quota più alta si osserva nel Centro (49,6%).

venerdì 17 ottobre 2025

La scuola come sostegno, non in sostituzione.

La famiglia è il pilastro fondamentale per l'educazione e la crescita dei figli, e questo ruolo è particolarmente cruciale quando si tratta di affrontare argomenti delicati e personali come l'educazione sessuale. Ritengo che sia corretto e necessario che la legge vieti l'insegnamento di lezioni sessuali esplicite a scuola fino alla scuola media compresa. Questa non è una chiusura verso l'educazione, ma un riconoscimento del ruolo primario dei genitori.

Il Ruolo Insostituibile della Famiglia

La decisione di introdurre o meno l'educazione sessuale e il modo in cui farlo deve rimanere una prerogativa della famiglia per diversi motivi fondamentali:
Rispetto dei Valori e della Maturità: Solo i genitori conoscono a fondo la sensibilità, la maturità emotiva e il contesto valoriale della propria famiglia. Sono i più adatti a scegliere il momento giusto e il linguaggio appropriato per iniziare a parlare di queste tematiche, in linea con i principi morali ed etici in cui credono.
L'educazione sessuale, a differenza di materie come la matematica o la storia, è profondamente legata alla sfera emotiva, all'intimità e alla costruzione dell'identità personale. Questi argomenti dovrebbero essere trattati in un ambiente di amore, fiducia e intimità, che è quello che la famiglia è in grado di offrire.
Personalizzazione dell'Insegnamento: Un approccio standardizzato imposto dalla scuola non può tenere conto della diversità delle famiglie e delle singole esigenze dei bambini e degli adolescenti. L'educazione in questo campo richiede un dialogo personalizzato, non una lezione di massa.
La Scuola come Sostegno, Non Sostituzione

La scuola deve concentrarsi sul suo compito primario: impartire un'istruzione nelle discipline accademiche, fornendo al contempo un'educazione civica e al rispetto. Può e deve affiancare i genitori su temi trasversali come l'affettività, il rispetto reciproco e la prevenzione del bullismo, ma non deve sostituirsi a loro nell'educazione sessuale vera e propria in età così precoce.
Mantenere l'educazione sessuale fuori dalle aule scolastiche fino alle superiori (o comunque a un'età più matura) preserva la sacralità del legame familiare e riconosce la responsabilità educativa esclusiva dei genitori. È una misura di tutela che garantisce che argomenti così intimi e formativi siano trattati con la cura, i tempi e i valori scelti da chi ha il diritto e il dovere di crescere i figli.
La responsabilità è della famiglia, ed è giusto che la legge lo riconosca.

giovedì 9 ottobre 2025

L'accordo di Pace è vicino - Israele e il popolo di Gaza verso l'accordo.

Buone Notizie da Sharm el Sheik! La Pace è proprio vicina, una bella notizia stamattina. 

Stamattina 09 ottobre 2025, la firma dell'accordo.

Israele e Hamas hanno finalmente trovato un accordo per la prima parte di un cessate il fuoco (cioè per smettere di sparare per un po')!

L'annuncio bomba è arrivato direttamente dal Presidente degli USA, Donald Trump, verso l'una di notte qui in Italia. Ha detto, tutto orgoglioso, che sia Israele sia Hamas hanno firmato questa prima fase del loro piano di pace.  

Tutti gli ostaggi verranno rilasciati molto presto. È la cosa più attesa!

Israele ritirerà le sue truppe da una certa zona, come primo passo verso una pace che speriamo sia forte e duratura. Trump l'ha definita una "giornata storica"! Donald Trump dai social media ha annunciato che Hamas ha accettato la sua proposta di pace.

Saranno liberati tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano fermerà i bombardamenti. Un giorno che può segnare la fine di una delle pagine più drammatiche della storia recente.

Donald Trump dai social media ha annunciato che Hamas ha accettato la sua proposta di pace. Saranno liberati tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano fermerà i bombardamenti. Un giorno che può segnare la fine di una delle pagine più drammatiche della storia recente.

Ha anche ringraziato tantissimo Qatar, Egitto e Turchia, che hanno fatto da mediatori (cioè hanno aiutato a far parlare le parti) per rendere possibile questo evento pazzesco e mai visto prima.

Ora, la palla passa al governo israeliano che si riunirà in queste ore per dire "sì" in modo ufficiale al piano. Subito dopo, l'esercito israeliano inizierà a ritirarsi.

Si prevede che 72 ore dopo (cioè tre giorni dopo), Hamas inizierà a liberare gli ostaggi ancora vivi.

Nello stesso momento, saranno liberati circa duemila prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, inclusi ben 250 che stavano scontando l'ergastolo!

Attenzione però, perché non tutto è filato liscio:

Sembra che Israele abbia rifiutato di liberare un nome importante, Marwan Barghouti.

Restano ancora un punto interrogativo (quindi non è ancora chiaro) se libereranno anche altri nomi come Abdullah Barghouti, Ahmed Saadat, Hassan Salama e Abbas al-Sayyed.

Insomma, è un grande passo in avanti, anche se ci sono ancora alcuni dettagli da definire!

Dall'altro lato Hamas ha dichiarato che il "movimento" annuncia il raggiungimento di un accordo che determina la fine della guerra a Gaza, il ritiro dell'Idf, l'ingresso di aiuti e lo scambio di prigionieri, dopo negoziati responsabili e seri che il movimento ha condotto insieme alle fazioni. Apprezziamo profondamente gli sforzi dei fratelli mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, e apprezziamo anche gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine definitivamente alla guerra e ottenere il completo ritiro dalla Striscia di Gaza.

Alla faccia di chi, in queste settimane/mesi, ha cercato solo di strumentalizzare il dolore e la sofferenza di un popolo. Con Flottille e similari spacciandole per iniziative umanitarie, quando in realtà erano solo strumenti di propaganda e attacchi pretestuosi a un Governo che sta guidando il Paese già massacrato da inflazione e carovita. Diciamolo a voce alta a sinistra non c'è un vero programma, il campo largo è un vero camposanto. 

Landini e la CGIL hanno persino indetto scioperi e manifestazioni politiche il 25 ottobre 2025. 

Oggi il mondo scopre che la pace si costruisce con la serietà, la responsabilità e il coraggio dei veri leader. Donald Trump, con la sua visione che anche in questo ha agito con equilibrio, concretezza e silenziosa determinazione, da statista.

Perché la politica con la “P” maiuscola non urla in piazza: lavora, ogni giorno, per fermare le guerre e salvare vite. Quella del 7 ottobre 2023 resterà per sempre una ferita indelebile: centinaia di innocenti massacrati, famiglie distrutte, dolore inimmaginabile.

L'esercito israeliano (IDF) ha fatto sapere che ha già cominciato a fare i "preparativi" per ritirarsi da Gaza, come previsto dall'accordo. Però, attenzione: le truppe restano comunque schierate e pronte a intervenire per qualsiasi evenienza.

In particolare, è probabile che l'IDF mantenga un bel po' di soldati a Rafah, che è un'area molto delicata al confine con l'Egitto. Una cosa importante per Gaza è l'aiuto umanitario: l'accordo prevede che nella primissima fase possano entrare immediatamente 400 camion di aiuti al giorno!

Per quanto riguarda Hamas, hanno firmato l'impegno a deporre le armi (quindi a non combattere), ma non usciranno dal gioco politico. A garantire che tutto vada bene nel processo politico ci saranno Qatar e Turchia.

La fase successiva del piano di Trump è ambiziosa: vuole creare un organismo internazionale chiamato "Board of Peace" (Consiglio di Pace) per supervisionare l'amministrazione di Gaza dopo la guerra.

Trump stesso sarà a capo di questo Consiglio, che includerà anche altri leader mondiali, come l'ex Primo Ministro britannico Tony Blair.

Appena l'accordo è stato annunciato, il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha chiamato subito Donald Trump. La conversazione è stata "fantastica", a detta di Trump, e Netanyahu era "molto contento".

Addirittura, Trump ha accettato l'invito di Netanyahu e ha detto che potrebbe visitare Israele "nei prossimi giorni" e parlare alla Knesset (il Parlamento israeliano). Ha sottolineato che per raggiungere questo accordo si sono impegnati un sacco di Paesi, anche quelli che di solito sono ostili, e questo è un enorme successo!

Anche il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, è molto contento. Ha accolto "con favore" l'accordo e ha fatto i complimenti a USA, Qatar, Egitto e Turchia per la svolta diplomatica.

Il suo messaggio è chiaro: tutti devono rispettare l'accordo fino in fondo. Bisogna liberare tutti gli ostaggi con dignità e, soprattutto, arrivare a un cessate il fuoco permanente. Insomma, "i combattimenti devono cessare una volta per tutte".

Oggi, finalmente, può tornare la speranza.

Questa è la vittoria della pace, della politica vera e dei grandi uomini di Stato.

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