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mercoledì 9 febbraio 2011

Il comportamento collettivo - teoria del contagio di Le Bon.


Il comportamento sociale segue delle regole ed è un comportamento ordinato. Conoscere le regole è importante per poter agire e prevedere il comportamento altrui.
Vi sono però dei frangenti in cui ci si trova di fronte ad una situazione imprevista dove le regole che siamo abituati a seguire non valgono più.
Questo accade specialmente quando la situazione cambia per tutti quando cambia la situazione attorno al Soggetto collettivo; (Soggetto collettivo è un’espressione strana perché mette assieme due parole opposte fra loro).
Comportamento collettivo: modo di agire e pensare che è spontaneo ed è messo in essere da un numero elevato di persone ( è quello messo in atto da una folla impaurita).
Lo si comprende meglio se attribuito ad un Movimento sociale: gruppo di persone che interagiscono fra loro per realizzare un progetto di cambiamento; ogni individuo anche se mette in atto un comportamento diverso da quello degli altri persegue un obiettivo comune agli altri.
Il comportamento collettivo (che serve per comprendere ciò che è accaduto) è difficile da studiare perché è in continua evoluzione ma ha delle “regolarità” che si possono evidenziare:
Smelser ha evidenziato le 6 condizioni che permettono ad un comportamento collettivo di verificarsi, facendo ciò non risolve il problema del comportamento collettivo bensì ci da delle indicazioni per capire ciò che “è stato”

1. Propensione Strutturale: è la condizione ambientale che è favorevole alla realizzazione di un evento straordinario.
2. Tensione Strutturale: condizione in cui è verificabile una forma di insoddisfazione, un malfunzionamento del meccanismo sociale. Essendo arrivati al “limite” degli elementi (fattori precipitanti) innescano il comportamento collettivo.
3. Credenze generalizzate: la propensione e la tensione dev’essere percepita da tutti.
4. Fattori precipitanti: fatto scientifico che innesca il comportamento collettivo.
5. Mobilitazione attiva: una volta accaduto il fattore precipitante è necessario organizzarsi perché il comportamento collettivo prosegua? leader.
6. Meccanismi di Controllo Sociale: Bisogna vedere che reazione hanno i meccanismi di controllo sociale (per frenare o esaltare) uno specifico comportamento collettivo. { sciopero : i velocisti se non disperdono tutta la folla, la feriscono e la rinforzano }.

Tipi di comportamento collettivo

1. Le Voci / Dicerie = è un’informazione trasmessa in maniera informale che giunge da fonti anonime e sconosciute ( “quell’esame è facile”= diceria ). La diceria ha successo perché è l’unica informazione inerente ad un determinato tema (non ci sono altre informazioni tangibili utili). Svolge un ruolo fondamentale perché coinvolge una pluralità di soggetti e nella fase della trasmissione la diceria subisce delle modificazioni (telefono senza fili); più gira più si fortifica più acquista autorevolezza.

Ruoli nella trasmissione delle Voci
• Messaggero = trasmette la voce.
• Interprete = assegna un contesto.
• Scettici = esprimono dubbi.
• Protagonisti = sostengono con vigore un’interpretazione.
• Pubblico =semplici spettatori.

2. la Moda / Manie = la moda è un modo di presentarsi; è uno stile nell’apparire che in quel momento è approvato (in quel momento perché è un fattore temporaneo che coinvolge molti soggetti). La Mania invece è seguita con maggiore entusiasmo da un numero più basso di persone e per un periodo più breve (tattoo, piercing, aspetti + marginali della moda ma vissuti con più convinzione. Funge da strumento d’identificazione). La mania diventando moda perde i suoi più stretti fedeli (quelli che l’hanno lanciata / i primi che l’hanno propagata); diventando dunque di dominio pubblico (non più pochi fedeli) i “maniaci” la abbandonano.

3. Panico = comportamento in cui un gruppo di persone in pericolo reagisce in maniera scoordinata e non razionale. Nella situazione di panico “salta tutto” perché le regole del comportamento sociale vengono stravolte (questo perché variano le aspettative = “..non so come reagisce l’altro” ). E' una forma di anomia = non c’è interazione, ognuno pensa per sè.

Sequenza del Panico

* 1. crisi improvvisa ? intensa paura.
* 2. le aspettative sociali si interrompono.
* 3. tutti cercano di scampare dal pericolo.
* 4. cessa la cooperazione.
* 5. la situazione diventa più pericolosa.

4. Isteria Collettiva = situazione che si prolunga nel tempo e che genera ansia diffusa; il gruppo si crede di essere di fronte ad un pericolo, parente stretta del panico. Provoca effetti particolari razzismo, antisemitismo.

5. Folla: sembra un’entità singolare perché oltre al nome singolare ha un suo preciso comportamento. E’ un numero di persone che stanno assieme per un periodo limitato e interagiscono fra loro; data la stretta vicinanza dei soggetti, quello che loro fanno è riassunto come “comportamento della folla” {non si guarda il singolo soggetto: “i tifosi hanno distrutto…” }

Caratteristiche della folla :
• Suggestionabilità = la folla è suggestionabile e noi siamo suggestionabili da lei ( ci si “arrende” all’ideale della folla)
• Anonimato = nella folla i soggetti essendo diluiti perdono la coscienza di essere identificabili { il prof rispettabile che dice parolacce durante un corteo }
• Spontaneità = sono le emozioni che guidano la folla
• Invulnerabilità = la folla fa sentire i suoi componenti invulnerabili perché tramite il filtro dell’anonimato non si sentono responsabili di ciò che fanno.

Tipi di Folla
• Folla casuale: organizzata; individui senza obiettivo.
• Folla convenzionale: organizzata ; segue norme stabilite.
• Folla Espressiva: strutturata per gratificare i membri in un’attività fine a se stessa.
• Folla Attiva: scatenata in rivolta; compie atti estremi.

Teorie sul comportamento della Folla:

Teoria del Contagio [ Le Bon ]: nella folla si sviluppa una mentalità collettiva e un preciso modo di pensare di conseguenza c’è un legame fra la Folla e la Qualità dei soggetti che la compongono. La mentalità collettiva si sviluppa attraverso il Contagio, gli individui perdono l’autocontrollo e assumono la mentalità collettiva.

• Teoria della Norma emergente : la folla non è omogenea perché i suoi membri non sono tutti uguali; ci sono Partecipanti attivi, Partecipanti passivi, Spettatori, Opportunisti { ci sono quelli che stanno in prima fila col megafono (p. attivi.) e quelli che stanno in coda in silenzio (p. passivi)}. I partecipanti Attivi forgiano la norma, decidono l’azione, i partecipanti Passivi assorbono la norma e la mettono in pratica.
• Assembramento Aggressivo: folla eccitata con intenzioni violente; ha un leader che dirige l’aggressione su un singolo oggetto e impone conformità.
• Tumulto: comportamento della folla attiva: comportamento molto aggressivo ma meno organizzato (non è diretta verso un obiettivo specifico).


6. Pubblico : numero di persone che condividono le stesse idee su un argomento {pubblico dell’Iraq, del Grande Fratello, del Calcio}. L’insieme di queste idee condivise è L’Opinione Pubblica (è un elemento importante specie nelle società democratiche perché essendo la gente che elegge i leader, la sua opinione si rivela dunque un fattore determinante per il conferimento del potere; gli aspiranti leaders acquistano il consenso del pubblico se gli danno quello che il pubblico vuole). L’opinione pubblica può essere condizionata dai Mass Media (il forte controllo su tv e stampa ribadisce implicitamente l’importanza dell’opinione pubblica).

La comunicazione mediatica è efficace ma ha dei limiti: è efficace in argomenti materiali dove non c’è nessun’altra informazione (cellule staminali.. Ogm ecc). E’ meno efficace in argomenti non materiali (convincimento di valori).

Propaganda: insieme di informazioni atte a spingere il pubblico a farsi un’idea precisa Queste informazioni sono spesso lanciate da un opinion Leader personaggio di spicco di status più elevato del pubblico che è particolarmente interessato al problema in questione.

Movimenti Sociali :
sono gli attori del cambiamento sociale; esprimono il dissenso rispetto a ciò che è. Sono stati sempre fattori importanti del cambiamento.

Livelli d’attività
• Movimenti sociali a carattere generale: grandi correnti non organizzate (Neorealismo)
• Movimento sociale a carattere specifico: movimenti più piccoli che nascono da un movimento più grande

Teorie Psicologiche dei Movimenti Sociali :
• Le Bon: è facile pensare che chi partecipa a questi movimenti ha una certa caratteristica psicologica; i partecipanti trovano la compensazione alle proprie debolezze personali.
• Teoria della Tensione: è la tensione che fa nascere un movimento sociale.
• Teoria della Mobilitazione delle Risorse: per mantenere vivo un movimento sociale non è necessaria solo un’insoddisfazione ma anche di qualcuno che dia un appoggio concreto, che fornisca risorse.

Tipi di Movimenti Sociali :
• Movimento Reazionario = vuole ripristinare la situazione in seguito ad un cambiamento sociale
• Movimento Riformista = vuole Perfezionare la situazione
• Movimento Rivoluzionario = vuole una riorganizzazione totale della sovietà
• Movimento Utopista = propone cambiamenti non realizzabili

Ciclo Vitale del Movimento Sociale:
Il movimento ha un suo ciclo vitale (nasce e poi muore) ; il movimento che nasce marginale può evolversi e può diventare riconosciuto ed allargarsi; si affiderà quindi ad una gestione burocratica (a causa della complessità acquisita) ed infine entrerà in una fase di calo che lo porterà alla scomparsa.

1. Agitazione: alcuni percepiscono divergenza fra i propri ideali e la realtà, fondano il movimento e cercano consensi.
2. Legittimazione: lo Stato lo comincia a considerare perché gode dell’appoggio dell’opinione pubblica.
3. Burocratizzazione: il problema si sposta su come organizzare il movimento e si perde di vista l’ideale iniziale.
4. Ripresa del movimento: il movimento non è più efficiente: o muore o se ne forma un altro.

Questo è una sintesi di ciò che bisogna sapere sul comportamento collettivo.
Grazie e al prossimo articolo.

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