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mercoledì 11 aprile 2012

Il ruolo dei tecnici di Mario Monti e non solo.


Io mi domando e io mi rispondo!

Che ruolo hanno i “tecnici” di Mario Monti e i “nostri” parlamentari italiani nel tempo della crisi economica?

Ricordiamo che i membri del parlamento italiano sono eletti per un periodo di tempo determinato, per lo più cinque anni, che prende il nome di legislatura. Lo scioglimento anticipato della camera, intervenuto prima di tale termine, ne determina però la decadenza e l'indizione di nuove elezioni. In alcuni sistemi il potere di sciogliere le camere (o anche una sola di esse) è attribuito al primo ministro; in altri spetta invece al consiglio dei ministri o, più frequentemente, al capo dello stato, su proposta del primo ministro o di sua iniziativa; vi sono anche ordinamenti nei quali lo scioglimento è deliberato dalla stessa camera (o autoscioglimento, ma questo non è mai avvenuto in Italia). Nel nostro caso parliamo dei parlamentari italiani e della “caduta del governo Berlusconi”, anche se di vera e propria caduta non si può parlare, perchè aveva ancora i numeri per governare. Il quale “ceduto il passo” al governo di Mario Monti ha dato il via al “governo dei tecnici” in forte sintonia con il volere del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Precisamente il 13 novembre 2011, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi, riceve da Napolitano l'incarico per la formazione di un nuovo governo, accettandolo con riserva. Il 16 novembre scioglie la riserva e propone al Presidente della Repubblica la lista dei Ministri per la nomina, priva di personalità politiche. Oltre alla carica di Presidente del Consiglio, Monti ricopre anche quella di Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Nel pomeriggio del 16 novembre 2011, alle ore 17 circa, in ossequio all'articolo 93 Cost., Mario Monti ha prestato giuramento con i Ministri incaricati presso il Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il seguente 4 dicembre viene emanata dal governo, mediante decreto-legge, la manovra fiscale anticrisi, che si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La manovra prevede un gettito lordo di circa 30 miliardi di euro in 3 anni. Le maggiori modifiche sono state attuate in campo fiscale. Il dl è stato approvato rispettivamente dalla Camera e dal Senato il successivo 16 e 22 dicembre. In sostanza, per rispondere concretamente i tecnini sono “arrivati” per l'emergenza della crisi mentre i politici in parlamento sono rimasti per salvaguardarsi il loro portafoglio.

Qual'è il ruolo del parlamento allora?

L'esistenza del parlamento può essere considerata diretta conseguenza del principio di sovranità popolare. In Italia esso è sancito dall'art. 1, secondo comma, della Costituzione: "La sovranità appartiene al popolo". Il suo ruolo è stato efficacemente descritto da Hegel con l'espressione di: "porticato tra lo Stato e la società civile".

Chi è l'impiegato statale? Perchè per impiegato statale, cioè il funzionario statale, si intende un lavoratore dipendente in servizio presso le Pubbliche Amministrazioni?

Rientrano in tale tipologia di lavoratori tutti i dipendenti dell'Amministrazione centrale e periferica dello Stato: Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Tribunali, Scuole, Università, Ospedali, Forze dell'ordine. In media guadagnano circa dai 1100 ai 1300 euro al mese più tredicesima. Si accede ai ruoli della Pubblica Amministrazione previo superamento di pubblico concorso regolarmente bandito sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e questo lo si sa.

Mi domando perchè non vengono considerati impiegati statali i nostri politici? Perchè vengono retribuiti con altre cifre? I soliti noti politici? Se i contratti dei dipendenti pubblici sono garantiti dalla contrattazione collettiva nazionale? Perchè quelli della Casta non devono essere regolati al massimo della stessa contrattazione nazionale? Perchè i nostri parlamentari non sono dipendenti statali? O non vengono considerati come tali?

Innanzitutto diciamo che i parlamentari italiani sono i più pagati in Europa con uno stipendio lordo mensile che supera i 16mila euro, il 60% in più rispetto alle media Ue. E' quanto si legge nella relazione depositata in parlamento il 31 dicembre 2010 dalla commissione presieduta dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Nel dettaglio la retribuzione lorda mensile di un deputato italiano è composta da un'indennità parlamentare di 11.283,3 euro lorde a cui si aggiunge una diaria di 3.503,1 euro, 1.331,7 euro per i trasporti (a fronte peraltro di una spesa nulla, dal momento che viaggiano gratis su treni, autostrade, navi e aerei), 258,2 euro per le spese telefoniche e 41,7 euro per la dotazione informatica. Dal conteggio sono esclusi gli importi per i collaboratori diretti, che rientrano nelle spese di rappresentanza, pari ad ulteriori 3.690 euro mensili.
Importi quasi simili per un senatore che ogni mese riceve 11.555 euro di indennità parlamentare, 3.500 di diaria, 1.650 euro per i trasporti e 4.180 euro per le spese di rappresentanza. A tutto questo si aggiunge il vitalizio che ogni parlamentare italiano prende dopo cinque anni di mandato, pari a 2.486 euro mensili, con un versamento all'8,6% dell'indennità lorda.

Dal punto di vista “tecnico” quale libaertas tecniche ha avuto l'insediamento del governo di Mario Monti?

Ipotizzando un rimpiazzo costruttivo ed escludendo l'argomento dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori, di cui se ne è parlato e se ne parla tantissimo. A mio parere non c'è stata una vera e propria virata politica di stampo tecnico, perchè i soliti noti politici sono sempre presenti e continuano a rimanere saldi sulla loro scia ideologica, quindi partitica. Parlo di Casini, Alfano, Bersani, sono sempre li a frenare le sorti dell'Italia intera. E se posso, anzi posso perchè questo è il mio blog, sulla scena parlamentare i partiti continuano a mettere ancora il bastone tra le ruote alle scelte “tecniche” del governo Monti. Bastone tra le ruote sulla riforma del lavoro, sulle liberalizzazioni, sulla crescita economica e in generale sulle scelte giuste da fare per risollevare le sorti del paese. Le caste controllano le grandi lobby, un esempio è quella farmaceutica, e non si rendono conto del fatto che essi devono fare la differenza e rendere più trasparente la scelta sulle liberalizzazioni e sui conti pubblici. E ritornando al motivo della non rielezione di un nuovo governo c'era all'inizio, e continua a esserci, la paura di non terminare la legislatura e quindi di perdere il vitalizio concesso per legge ai soliti parlamentari, i quali ci costano ogni hanno circa 18 miliardi. 


Perchè al momento della candidatura di Mario Monti e Company non è cambiato anche l'assetto parlamentare? Cioè perchè il capo dello Stato non ha “licenziato” i parlamentari?

La risposta sta alla base della mia considerazione iniziale confrontando i redditi finali dei funzionari rispetto quelli dei parlamentari. Cioè i parlamentari guadagnando una cifra così elevata al mese non si rendono conto della mediocrità, della scarsità se non povertà della gente meno agiata. I quali per sopravvivere arrivano a umiliarsi chiedendo l'elemosina per mettersi un pezzo di pane sotto i denti. Giovani che non possono sposarsi perchè non hanno un lavoro e quindi non possono farsi una famiglia. I parlamentari non fanno i resoconti delle spese a fine mese, per far tornare i conti delle loro famiglie. I parlamentari non hanno l'idea di come si “arrangiano” i cittadini italiani per sopravvivere a una realtà così rude e tetra. La gente arranca ad arrivare a fine mese e questo i parlamentari non lo subiscono. Se loro avessero la necessità di arrangiarsi allo stesso pari dei loro colleghi, cioè i dipendenti statali, non dico allo stesso pari del cittadino disocuppato, cioè gratis, capirebbero di più le esigenze della gente. Io non sono un dipendente statale, ma retribuirli allo stesso pari dei normali dipendenti statali renderebbe la cosa più equa. Tuttavia al posto dei parlamentari durante il governo tecnico dovrebbero esserci stati anche dei parlamentari tecnici, questo è il punto. Un governo tecnico deve constare anche di parlamentari tecnici e lo ribadisco.

Perchè la gente non si ribella a questo sistema di malsana condotta?

Sono un giovane laureato e specializzato in scienze politiche e forse sono nuovo a questo meccanismo e non basta una laurea però per capire come stanno le cose. Guardo e Osservo la politica come una parte importante da salvaguardare della civiltà. Tuttavia mi schifo leggendo delle ruberie dei tesorieri dei partiti sui giornali, vedi il caso Lusi della Margherita, a destra o a sinistra che siano, e proprio in questi giorni della lega padana di Bossi, vedi il caso Belsito. Essi devono essere considerati funzionari statali, perchè lavorano con dei soldi dello stato quindi dei cittadini che pagano le tasse. Essi rubano o riciclano i soldi pubblici, dei finanziamenti ai partiti per le campagne elettorali, in case, automobili, spese varie, yacht e vacanze. Bisognerebbe ridirigere il finanziamento pubblico ed escludere gli sprechi, a seguito delle enormi spese elettorali. Anzi bisognerebbe che i partiti facciano da loro, come in America, cercando da sè i loro finanziamenti. Non dovrebbero pescarli dalle tasche degli italiani questo è il fatto. Sono un indignato “nuovo”, un intollerante, in attesa della scesa in campo politica, ci vuole una nuova politica. Attendo di dare il mio contributo per un'attività politica più viva e meno da tempi di mani pulite.  Non lo so cosa spinge questa classe dirigente a calpestare il futuro dei loro figli, dei nostri figli. So solo che ora è cambiata la “testa” della politica (cioè è cambiata la faccia del primo ministro) ma la parte inferiore (cioè quella partitica e politica) è lì ad aspettare maggio 2013 e il proprio vitalizio, senza rendersi conto della vera crisi che ci sta costando un abnorme disoccupazione giovanile. Lo ha rilevato l’Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, aggiungendo che è il tasso più alto da gennaio 2004. Il tasso di disoccupazione a febbraio è salito al 31,9%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a gennaio e di 4,1 punti su base annua. Ecco i numeri della “disperazione” giovanile. Ecco il ribrezzo portato al limite del normale. Fa ribrezzo, schifo e arrabbiare la cittadinanza italiana in questo tempo di crisi. La politica è della gente e non dovrebbe far arrabbiare i gruppi minori, quelli più intolleranti, quelli che si disperano o si ammazzano perchè non possono pagare i propri debiti, quelli che non possono pensare al futuro e farsi una famiglia o rendere grazie alla propria vita con un onesto lavoro. Non dovrebbero risuccedere nuovi periodi di terrore sociale! Non si rendono conto della situazione? Alla fine allora forse bisognerebbe riportare le teste da mozzare in piazza per farli ragionare tutti?

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