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giovedì 16 giugno 2022

A chi spettano i 200 euro? Chi ne ha diritto? Come e quando?

Con il decreto n.50/2022 il Governo ha previsto la corresponsione di un importo una tantum pari a 200€ ai lavoratori dipendenti che per almeno un mese del primo quadrimestre 2022 hanno beneficiato del seguente esonero: Riduzione dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8% a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 2.692€ (34.996€ diviso 13) maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.

Il che vuol dire che, per uno dei predetti mesi, il lavoratore non abbia ricevuto una mensilità superiore a 2.692€ lordi.

Viene riconosciuta in via automatica, previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle seguenti prestazioni:

soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici;

a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria;

pensione o assegno sociale;

pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione;

nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza.

L’una tantum spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro. Non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile e non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

Viene riconosciuta automaticamente dall’Inps nel mese di giugno ai titolari dei trattamenti di Naspi e Dis-Coll e nel mese di luglio per i percettori del reddito di cittadinanza. Il Governo Draghi ha stanziato un bonus di 200 euro anti-inflazione e contro il caro bollette, per le lavoratrici e i lavoratori (dei settori privati e pubblici) che abbiano un reddito non superiore ai 35.000 euro.

La somma sarà corrisposta nelle buste paga di luglio o erogata direttamente dall’Inps nel caso dei percettori di sostegni sociali (Naspi). Sostegni sociali che siano attivi sin dal mese corrente (giugno 2022).

Il Governo ha però dimenticato le decine di migliaia di precari della scuola, con contratti in scadenza al 30 giugno.

Cos’è successo?

La particolare condizione di questi lavoratori non prevede una busta paga in luglio e, stante la condizione di “occupati” fino al 30 giugno, non prevede neanche un’erogazione della Naspi precedente al 1° luglio.

Vengono quindi a mancare due delle specifiche condizioni affinché possa essere erogato il bonus, secondo le direttive governative.

In sintesi, oltre al danno di un’estate senza stipendio, quest’anno ci potrebbe essere anche la beffa.

Alcuni parlamentari hanno già annunciato emendamenti in merito per sanare la situazione, ma siccome le chiacchiere stanno a zero, pretendiamo una soluzione tecnica immediata e dunque le necessarie risorse – che consenta alle migliaia di precari della scuola di ottenere quanto spetta loro di diritto.

Oltre alla situazione dei precari della scuola con contratti in scadenza al 30 giugno, che occorre risolvere quanto prima, non potranno beneficiare del bonus anche quei lavoratori che non abbiano goduto, almeno per un mese tra gennaio ed aprile, dello sconto contributivo dello 0,8% previsto dalla Legge di Bilancio 2022, che spetta a chi abbia una retribuzione imponibile mensile entro 2.692 euro, nonché alcune tipologie di lavoratori intermittenti, atipici e occasionali. Anche in questo caso ci aspettiamo fatti e non vuota retorica da parte del Governo, a tutela delle fasce più esposte e marginali del mondo del lavoro.

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