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domenica 10 gennaio 2010

Lettera n°0 del partito politico “state in testa”


LETTERA DEL PARTITO POLITICO (esperimento fatto all'università)

“STATE IN TESTA” abbreviazione in “SinT”.


Oggi 01 GENNAIO 2010 nasce il nuovo partito politico STATE IN TESTA..
Cari lettori e lettrici, è la prima volta che decidiamo di mostrare al pubblico il simbolo di un partito appena nato e formato, pensato già da parecchio tempo. Abbiamo il piacere di spiegarti i motivi di questa nostra iniziativa. Qui sotto le motivazioni che ci hanno spinto a creare idee innovative fuori dal coro politico “normale”italiano.
Perché la necessità di un nuovo partito politico?
Perché viviamo ogni giorno affrontando le difficoltà, i problemi, le piccole vittorie e le gioie quotidiane insieme in una società che si divide tra polemiche politiche varie inserite in un contesto gossip che non si rifà assolutamente ad un atmosfera politica normale. Come te, vedo e sperimento sulla mia pelle le conseguenze dell’attuale gestione politica del nostro Paese ad esempio “la crisi economica” che sta arrivando e disseminando per tutta la penisola in maniera pesante, mentre il governo di centro- destra si limita a modeste “misure- assorbente”, l’attacco implacabile alla scuola e al diritto all’istruzione per tutti, le scelte inefficaci e moralmente discutibili sulla questione dell’immigrazione e della sicurezza, la diffusione attraverso i media di una “cultura” avvolta di terrore, orrore, razzismo, antifemminismo, arroganza. Di fronte a tutto questo, ho sentito il dovere di fare la mia piccola parte, innanzi tutto come cittadino italiano per valorizzare il senso critico, della giustizia e della condivisione. La necessità di un’esperienza preziosa, caparbio, tenace e testardo legata alle dinamiche del nostro territorio, che non possono essere ingenuamente risolte né con pregiudizi che alimentano la paura del diverso, né con buonismi teorici. Sulla necessità, caparbio, tenace e testardo del desiderio di crescere e di agire ed ascoltare realmente chi ne ha di bisogno e sulla necessità di spazi urbani e sociali pensati per accoglierli. La necessità , caparbio, tenace e testardo di un territorio che pensa ai suoi giovani, che progetta luoghi e tempi per loro e che guarda al futuro delle nuove generazioni. La politica italiana spesso non ha dato di sé un incantevole spettacolo e sono consapevole che a volte questo porta i cittadini a sentirsi sfiduciati e pessimisti. La necessità, caparbio, tenace e testardo di dimostrare che crediamo nella possibilità di rinnovamento della politica e nella sua capacità di aprirsi alla società civile, due caratteristiche che sono nel dna del partito STATE IN TESTA fin dalla sua prima idea. Ho accettato di iniziare perché credo nella capacità della nostra iniziatica piccola unione auspicando in un prospero aumento delle iscrizioni e di affrontare uniti le difficoltà e le sfide verso la costruzione del futuro soprattutto giovanile, con un costante atteggiamento di ascolto e coinvolgimento dei cittadini stessi, per creare un governo utile, dinamico e partecipato.
Qual è l’obiettivo del partito?
L'obiettivo, caparbio, tenace e testardo strumenti per la sensibilizzazione e l'informazione del cittadino. Questo nuovo partito non è solo una mezzo di propaganda a fini elettorali, ma il tentativo di riportare la politica a favore del cittadino impegnandoci in prima persona. Un obiettivo, caparbio, tenace e testardo da raggiungere, ma noi prima come cittadini, poi come esponenti di un partito politico siamo pronti a metterci in gioco per raggiungerlo. Siamo consapevoli che la sinergia fra i vari movimenti territoriali sia importante per il raggiungimento di uno scopo sociale. Siamo altresì convinti che sia fondamentale anche il dialogo con il cittadino diretto e tramite apposite stanze di dialogo con l'elettore.
Qual è il nostro presente?
Il periodo storico che stiamo attraversando è indubbiamente contraddistinto da una totale incertezza nel futuro che il genere umano saprà distribuire. Anzi talvolta tale incertezza nel futuro diviene, tradotta nell’esperienza del vissuto quotidiano di milioni e milioni di cittadini, insicurezza rispetto alla capacità di pensare il proprio presente prospettati verso il futuro. Mentre scrivo questa lettera stiamo attraversando giornate dalle quali il sistema mondiale non uscirà più con le sue caratteristiche iniziali “buoniste”. La crisi drammatica che sta attraversando il mondo della finanza globale è ben lontano dall’essere qualcosa che non ci riguarda. Non solo da un punto di vista della tutela dei nostri risparmi, quando questa crisi si rovescerà sull’economia reale, come molti economisti già prevedono, i suoi effetti sono stati disastrosi per molte aziende e imprese italiane e dunque si tradurranno in perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e nella diminuzione ancora più consistente della ricchezza e della crescita economica di tanti territori. Ma la crisi della finanza mondiale non è l’unica crisi che contraddistingue il nostro tempo. Come non parlare per esempio delle terribili disuguaglianze che attraversano il globo e che spingono decine di milioni di persone a spostarsi, anche mettendo sicuramente a repentaglio la propria vita, pur di avere la speranza di poter sopravvivere e di poter dare un po’ di sostentamento alla famiglia. E come non parlare della crisi che attraversa l’etica delle responsabilità nelle cosiddette società del primo mondo, dove sono sempre di meno coloro i quali avvertono appunto la responsabilità sociale del proprio agire individuale quotidiano. Infine come non sottolineare come negli ultimi anni sia ripartita la corsa al riarmo convenzionale, chimico e nucleare e come quotidianamente il nostro tempo sia dilaniato da nuove guerre, nuovi conflitti, nuove provocazioni. Vi sono dunque più che fondate ragioni per essere, caparbio, tenace e testardo guardando con certezza al futuro o per vivere con un grande senso di sicurezza il presente qui in Italia dove il Governo nazionale sta attuando lucidamente una politica, che in altri tempi si sarebbe definito “classista”, per cui viene sistematicamente smantellato il sistema di stato sociale che garantisce pari opportunità e pari diritti a tutti i cittadini, per costruire un modello di convivenza sociale per cui in pochi hanno e decidono ed in molti si sopravvive, magari sognando per i propri figli o per i propri cari un futuro come quello delle persone che contano, ma consapevoli che proprio di un sogno si tratta invece che di una speranza da realizzare con il lavoro onesto e con il sacrificio e la fatica quotidiana del proprio impegno civile. Ci dobbiamo preparare dunque ad attraversare un periodo ancora più difficile in cui verranno sistematicamente e continuativamente messi in discussione i fondamenti democratici del nostro modello di convivenza civile e in cui saranno erosi costantemente gli elementi di giustizia e di giustizia sociale insiti nel nostro sistema sociale. Peraltro in un quadro mondiale che sottoporrà tutti a sfide drammatiche come ricordavamo prima. Tutto questo chiama in causa ognuno di noi in modo, caparbio, tenace e testardo. Il primo errore da non commettere è appunto quello di pensare che vi siano luoghi o posizioni sociali che rimarranno indenni da questi sconvolgimenti. Occorre mettersi ancora di più in gioco, occorre richiamare ciascuna e ciascuno alle proprie responsabilità; sarà decisivo che venga messa in campo una prospettiva credibile a qualsiasi livello in grado di amplificare il positivo che c’è in tante donne e tanti uomini ed in tanti contesti sociali, economici e del mondo del lavoro, in tanti territori. Ed il nostro partito, caparbio, tenace e testardo che nasce proprio avendo nel Dna la volontà di unire e di chiamare al lavoro e alla responsabilità tante donne e tanti uomini che vogliono impegnarsi nuovamente per il proprio futuro e per quello dei luoghi in cui vivono, dovrà essere protagonista di questo percorso, con la consapevolezza però che ciò potrà comunque non bastare se non avremo anche la capacità di attrarre intorno a noi altre forze sociali, economiche e di governance.
Qual è l’azione politica del partito?

Innanzitutto saper in modo caparbio, tenace e testardo fare in modo che anche l’Ente locale sappia mobilitare e far fare sinergia a tutte le straordinarie risorse positive che ci sono nel nostro territorio per dare a queste realtà una prospettiva di benessere, di giustizia sociale, di pari opportunità per tutti. È necessario non solo che questo patrimonio non si disperda, ma che si trovino le risorse per fare in modo che costantemente si auto riproduca e si innovi al fine di continuare ad essere elemento imprescindibile del nostro modello sociale. Il partito in tal senso dovrà stare vicino e supportare chi vorrà ancora mettersi in gioco, chi, nel mondo del lavoro, dell’impresa, del volontariato, dell’associazionismo, ha o avrà voglia di mettere la propria faccia caparbio, tenace e testardo per dare coesione sociale, giustizia, equità e crescita economica al nostro territorio. Dobbiamo scommettere su chi sente o sentirà la responsabilità del proprio agire individuale e collettivo, dargli sostegno, opportunità di fare, perché da queste azioni individuali e collettive passerà la nostra capacità di darsi un futuro di benessere e continuare ad essere protagonisti nelle sfide più generali per affermare modelli di convivenza civile, democratica e di giustizia sociale. In un periodo in cui sicuramente dovremo fare i conti con ristrettezze economiche delle risorse disponibili in genere, con a fronte un aumento delle esigenze sia dei cittadini che del sistema territoriale di riferimento dovuto proprio alla fase di crisi che stiamo attraversando, decisivo sarà scommettere sulla capacità dei nostri iscritti a fare sinergia con tutto il sistema istituzionale che la circonda, a partire dai Comuni primo tassello caparbio, tenace e testardo. Dovremo saper essere protagonisti di un processo che, avendo come obbiettivo quello della salvaguardia e della promozione dei servizi per la cittadinanza e per il territorio garantendo a tutti la possibilità di accesso. Dovremo saper dar forza e solidità alla dimensione del Circondario proprio per essere protagonisti di nuove sinergie nel quadro dell’area del mezzogiorno, oltre che del panorama generale italiano. Vivendo tutto ciò non come un limite o come una perdita di identità ma come condizione imprescindibile per affrontare con gli strumenti giusti le sfide che ci staranno di fronte. Qualunque personaggio, caparbio, tenace e testardo abbia rivestito incarichi Statisti ha iniziato dal basso e poi contribuendo direttamente a sviluppare la politica di una Nazione può essere considerato tale. Per realizzare questi obbiettivi dovremo saper mobilitare uno straordinario sforzo collettivo, non solo nel nostro Comune di appartenenza, al quale dovremo chiamare a partecipare la maggior quantità di cittadini e di cittadini possibile. Ed in tal senso costruire un SinT sempre più forte ed ampio e che abbia una forte capacità di attrazione di altre forze sociali, economiche e politiche, è la condizione necessaria per dare credibilità a questa nostra azione. La nascita del SinT ha avuto sin dal suo esordio questo segno come una straordinaria occasione per dare più forza alle battaglie di sovranità popolare e di giustizia sociale. Occorre proseguire caparbio, tenace e testardo su questa strada e non perdere nessuna occasione per dispiegare appieno tale protagonismo positivo. Per questo motivo, e con l’obbiettivo di dare un contributo importante alla crescita e al protagonismo del Sint, auspico che il nostro partito decida, nel rispetto sostanziale del nostro statuto, di fare in modo caparbio, tenace e testardo azioni concrete. In questo senso e per queste considerazioni, che chiaramente costituiscono solo un inizio di riflessione, rimetto alle Vostre decisioni di mettermi in gioco come parte di un gruppo dirigente coeso caparbio, tenace e testardo e altresì determinato, nel raggiungere obbiettivi importanti e concreti per il bene della nostra comunità in primis, poiché è dal nostro territorio che bisogna iniziare, per i valori ed i principi in cui crediamo fermamente.



Il presidente del SinT
Giacomo Palumbo

Ps: questa è stata una presentazione prova.
E' una prova di laboratorio universitario.

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