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lunedì 3 maggio 2010

Il dittongo

Secondo la grammatica tradizionale, in italiano, il dittongo si ha:

  • con le vocali /i/ e /u/ ("vocali deboli" o, meglio, alte) affiancate a qualsiasi altra vocale, in posizione 'atona' (senza accento tonico);
  • con le vocali /i/ e /u/, affiancate fra di loro, nel qual caso una delle due può portare l'accento tonico.

I dittonghi discendenti ("veri dittonghi") possibili sono quindi:

I dittonghi ascendenti possibili sono:

Le altre combinazioni (compresa /ii/) sono invece considerate iati dai grammatici. Nella metrica poetica invece, ogni combinazione di due vocali è considerata dittongo, a meno che il poeta non ponga la dieresi sulla prima vocale grafica.

La i nei digrammi ci e gi se seguiti da una vocale differente da i e e (i fonemi /i, e, ɛ/) rappresentano un semplice segno grafico e non costituiscono quindi fonema a sé stante. In alcuni casi come cielo e scienza la i è seguita da una e ed è quindi un segno grafico che non va pronunciato. Esempi di dittonghi

  • auto
  • diario
  • quaderno
  • tovagliolo
  • coniglio
  • baita
  • piantina
  • paola

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