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lunedì 6 settembre 2010

Eliminare il Digital Divide in Africa. Paul English.

Collegarsi a internet velocemente, controllare la posta, leggere le ultime notizie, navigare in rete per trovare informazioni: oggi l’accesso a Internet sembra qualcosa di normale. E in molti senza si sentirebbero persi. Non è così, però, in tutto il mondo. L’Africa, ad esempio, continua ad essere un continente in cui si accede difficilmente alla rete. Così ora è nato un nuovo progetto che spera di aumentare la diffusione di internet nel sud del Mondo.


L’idea è di Paul English, cofondatore di Kayak, un motore di ricerca (anche nella versione italiana) per organizzare viaggi e scegliere quindi la soluzione più economica. Adesso English ha un nuovo ambizioso obiettivo: avvicinare i paesi africani alle opportunità offerte dal web. Il continente africano, infatti, continua ad essere molto indietro dal punto di vista informatico, con solo l’8,7% della popolazione che ha la possibilità di accedere a internet. Non solo per i costi ma anche per la banda a disposizione che è molto limitata.
Così Paul English ha fondato JoinAfrica.org, un progetto che vuole studiare la possibilità di creare il wi-fi in Africa con due diversi livelli di accesso: il primo è no-profit, completamente gratuito, e permette semplici funzioni (come il controllo della posta) e il secondo livello permette un accesso completo a internet ma questa seconda fase sarà gestita da imprenditori africani.
Il progetto è solo all’inizio, ma dovrebbe funzionare con dei punti gratuiti di accesso senza fili nei villaggi, con la possibilità di leggere le enciclopedie online o i siti di informazione e dovrebbe limitare tutta una serie di accessi ad esempio a siti pornografici. La seconda fase, gestita dalle compagnie telefoniche locali, permetterà invece di usufruire di alcuni servizi a pagamento. Il progetto di diffusione della rete internet durerà dieci anni e a ragione Paul English l’ha definito “un grande, grande progetto”. Lui non è nuovo alle sfide, soprattutto a quelle connesse alla rete e negli ultimi dieci anni ha acquistato satelliti, antenne e altre strumentazioni per portare Internet in diversi villaggi africani.
Quest'ultimo progetto ha preso il via grazie all’incontro con alcuni laureati e studenti del Massachussetts Institute of Technology, di Boston. Da quel momento English non ha avuto dubbio sul voler portare a termine il piano. Anche perché ha potuto vedere in prima persona, durante gli anni in cui ha lavorato in Africa, come sia cambiata la vita di alcuni africani grazie alla tecnologia. Ad esempio un dottore, incapace di diagnosticare una dermatite è riuscito a mandare una foto a un medico a Boston e da lì a trovare la cura.
Né English né gli altri soggetti coinvolti nel progetto hanno però più voglia di parlare. Perché dopo l’articolo di FastCompany tutti, ad un tratto, sembrano essersi interessati a loro. E nel sito lo dicono chiaramente “questo progetto ha avuto più attenzione di quanto volessimo”.
Al momento sfruttano gli investimenti del cofondatore di Kayak e sembrano attenti solo a portare a termine il loro progetto, che potrebbe cambiare totalmente il modo di vivere del sud del mondo.

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