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venerdì 7 gennaio 2011

L'arte della MEMORIA - il mio compendio personale della memoria.

« Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza »
(Lorenzo de' Medici, Canti Carnascialeschi, Canzona di Bacco)

Gentile lettrice o lettore ti confermo che c’è un sistema sicuro per apprendere un concetto ossia ripeterlo. La ripetizione crea effetti quasi ipnotici, perché determina assuefazione, fa crollare le resistenze e conferisce credibilità.
Come mai alcuni uccelli ricordano a distanza di mesi il luogo in cui hanno depositato i loro semi per l’inverno e gli scoiattoli riescono a ricordare il punto in cui hanno sepolto le loro nocciole, mentre noi dopo un’ora forse non ricordiamo dove abbiamo messo le chiavi? In effetti molti di noi dicono di non avere una buona memoria. D’altra parte, pur non essendo perfetto, il cervello umano ha una straordinaria capacità di imparare e ricordare. Tutto sta nel riuscire a trarre il massimo da quello che abbiamo.

Ripetizione e associazione

Ogni muscolo che non lavora si atrofizza. Ogni facoltà che non si esercita è destinata a impoverirsi fino a scomparire: l'esercizio fortifica bene tanto i muscoli quanto tutte le nostre facoltà. Anche la memoria se non lavora, se non tiene in esercizio, diventa passiva. E' NECESSARIO QUINDI TENERLA IN ESERCIZIO, E PER TENERLA IN ESERCIZIO NON C'E' CHE UN MODO: RIPETERE CONTINUAMENTE. Se vi interessa avere una buona memoria, non c'è che un mezzo e sta a voi soli metterlo in pratica: fatela lavorare, ogni giorno, un poco. Per fare entrare in testa una cosa, quindi, come per piantare un chiodo, è sufficiente sfruttare l’effetto cumulativo del martellamento.
Ecco per esempio un esercizio utile: per imparare una lezione dovrete copiarla in bella calligrafia, avendo cura di cambiare colore dell'inchiostro ad ogni paragrafo e segnando con dei tratti, delle crocette, delle sottolineature, dei puntini, o con degli altri segni convenzionali a scelta, i passaggi importanti o gli schemi riassuntivi o i punti in cui non vi sentite sicuri, o i punti più facili da dimenticare. In tal modo da un esercizio così fatto, il vostro elemento visivo potrà averne grande giovamento e si rafforzerà in modo notevole. Contemporaneamente mentre scrivete, la vostra lezione, dovrete anche tenere in esercizio, seppure in modo meno impegnativo, le altre facoltà sensoriali. Poichè si tratta di copiare una lezione, se voi non vi limiterete solo a trascrivere, ma avrete cura di RIPETERE OGNI RIGA della lezione già scritta, metterete in moto anche la vostra sensibilità muscolare. Inoltre, se declamerete a voce alta i passaggi più importanti di quanto avete scritto, ecco che voi fate agire anche l'acutezza uditiva. Se poi unirete alla declamazione anche il gesto e la mimica, otterrete di esercitare e quindi di rafforzare anche il gioco della cinematica. Alla fine farete una breve analisi di ciò che avete trascritto. Abituandovi a far agire simultaneamente tutti gli elementi che occorrono a formare la funzione mnemonica, adotterete un trattamento armonico e completo che vi procurerà in breve dei risultati soddisfacenti e rapidi.
Ma la mente umana ha potenzialità straordinarie. Conoscerle e sfruttarle garantisce risultati altrettanto straordinari. Lo sapevano bene i retori dell’antica Roma.

Nella Retorica ad Herennium di Cicerone viene descritto un metodo di memorizzazione estremamente efficace, basato sulle associazioni, che consentiva agli allievi di imparare in poche ore liste di parole o di concetti nuovi. Associando un concetto che si vuole ricordare a qualcosa che già si conosce bene, la memorizzazione sarà più rapida e resistente.

La volontà di ricordare è quindi la prima forza cui dovete appellarvi; la ripetizione della parola è poi un altro uncino per la vostra memoria.

(Pillola di ricerca)
IL BUONGIORNO SI VEDE... DALLA SERA!


L’avreste mai detto che il sonno è un potente alleato della vostra capacità di apprendimento?
Ebbene sì, sembra proprio che ripetere prima di andare a letto dia risultati migliori che ripetere prima di andare a divertirsi.
Studi recenti hanno infatti messo in luce che il sonno aiuta la memorizzazione, perché riduce le interferenze retroattive che inibiscono la fissazione dei ricordi.
In particolare, durante la fase di sonno Rem (Rapid Eye Movements) un’intensa attività elettrica agisce sui circuiti nervosi instabili, da cui dipendono le memorie recenti, trasformandoli in circuiti stabili.

Un pò di storia della memoria (il metodo delle stanze)

Con il termine mnemotecniche si fa riferimento a quelle tecniche che servono ad esercitare la memoria attraverso appropriati accorgimenti e che permettono di ricordare più facilmente nomi, parole, concetti, ecc...

Il primo studioso di mnemotecniche fu Aristotele (De memoria), ripreso da Cicerone e da Quintiliano.

Cicerone, che visse nel I secolo a.C., sosteneva che la prima di tali arti mnemoniche fu escogitata dal poeta greco Simonide (Cheo 556 - Siracusa o Agrigento 468 a.C.), attorno al 500 a.C.. Pare infatti che un nobiluomo della Tessaglia che aveva conseguito la vittoria nella lotta ai Giochi Olimpici abbia dato un banchetto a casa sua per celebrare l'evento. Simonide fu invitato a partecipare alla festa e a recitare poesie in onore del vincitore. Poco dopo aver completato il suo elogio del vincitore, Simonide fu chiamato fuori e dovette andar via. Dopo la sua partenza il pavimento della sala del banchetto crollò, provocando la morte degli ospiti. Molti fra i corpi erano irriconoscibili. Come avrebbero potuto i parenti delle vittime identificarli e offrire loro esequie funebri decorose? Simonide in quell'occasione si accorse di riuscire a ricordare con facilità dove si trovavano gli ospiti quando aveva dovuto andar via, cosicché poté identificare i corpi. Allora pensò che se la sua memoria visiva era così buona la poteva usare come aiuto per ricordare anche altre cose. Escogitò perciò un sistema consistente nel visualizzare una stanza con grande abbondanza di particolari, e poi immaginò varie cose collocate in punti speciali della stanza stessa. Ogni volta che aveva bisogno di ricordare che cosa fossero tali cose, doveva guardare nel posto appropriato con "l'occhio" della mente. Questa circostanza gli suggerì le leggi della memoria: se la memoria visiva era così buona, poteva usarla come aiuto per ricordare anche altre cose. Escogitò un metodo usato ancora oggi: il metodo delle stanze.
Consiste nel visualizzare una stanza con tutti gli oggetti e i mobili che la compongono: ogni oggetto e ogni mobile corrispondono a un’immagine cui associare le cose da ricordare. Ogni volta che avete bisogno di richiamare tali cose, sarà sufficiente guardare l’oggetto o il mobile con l’“occhio della mente”, e automaticamente scaturiranno le informazioni che avete associato.
Esempio. Pensate a una stanza di casa vostra. Partendo dalla porta e procedendo in ordine, visualizzate dieci oggetti o mobili: lo stereo, una libreria, il televisore e così via.
Supponiamo ora che dobbiate ricordare di comprare dei fiori, di telefonare a un amico e di prelevare al bancomat.
In primo luogo, basterà immaginare che mentre inserite un cd nello stereo, dallo stesso escano fiori di colori diversi, con un delizioso profumo che pervade l’intera stanza. Poi, potete immaginare che tutte le pagine dei libri si trasformino in tessere del bancomat e dai libri stessi cadano fragorose cascate di monetine e banconote. Infine, l’immagine che compare in tv è quella del vostro amico che, con un grosso telefono sulla testa e a un volume così alto da rompere lo schermo, vi urla di chiamarlo subito.
Ora so che se vi dicessi “stereo”, subito mi rispondereste “fiori”, e così anche per gli altri due collegamenti; e so che con un minimo di esercizio siete in grado di farlo da soli. Verificatelo. Realtà, leggenda o mera fantasia? Non si sa effettivamente; l'unica cosa che si sa con certezza è che i greci erano già maestri di quest'arte, denominata appunto mnemotecnica da Mnemosine, nella mitologia greca dea della memoria, amata da Zeus e madre delle Muse. I loro insegnamenti e i loro sistemi vennero prontamente recepiti dagli antichi Romani e divennero popolari presso gli oratori classici, i quali ebbero in Cicerone uno dei più grandi esponenti dell'antichità. Fu proprio lui infatti a perfezionare il metodo dei loci, antenati dei moderni cassetti mentali. Come tutte le arti, anche lo studio delle mnemotecniche ha avuto, nel corso dei secoli, i suoi periodi di splendore e di oscurità.

Nel ventesimo secolo un personaggio molto interessante è senza dubbio il mnemonista russo Šereševskij. Quest'uomo dotato di una eccezionale memoria fu studiato per un periodo dallo psicologo sovietico di formazione medica Aleksandr Romanovic Lurija5 (Kazan 1902 - Mosca 1977), considerato un precursore nell'ambito della neuropsicologia. Le capacità straordinarie di Šereševskij, che era giornalista, furono scoperte per la prima volta quando il suo direttore notò che, per quanto complesse fossero le istruzioni che gli venivano impartite prima di mandarlo fuori per un servizio, non prendeva mai appunti. Nonostante ciò era in grado di ripetere tutto ciò che gli era stato detto parola per parola, cosa che egli dava semplicemente per scontata. Il suo direttore, rendendosi conto di trovarsi di fronte a un caso un po' insolito, lo mandò da Lurija, che lo sottopose ad una serie di test mnemonici di crescente difficoltà. Sembrava che non ci fosse limite alla quantità di informazioni che Šereševskij riusciva ad imparare a memoria. Qual era il segreto della sorprendente memoria di Šereševskij? Risultò che egli aveva immagini mentali notevolissime ed era in grado di crearle rapidamente e facilmente. Šereševskij divenne un mnemonista professionale e dava dimostrazioni della sua memoria eccezionale sulle scene. Egli integrava la sua facilità a costruire immagini mentali ad un certo numero di tecniche mnemoniche, fra cui quella di immaginare oggetti situati lungo una strada a lui familiare o quella di costruire storie per connetterli assieme. Un esempio della sua abilità nel creare una storia è costituito dal modo da lui usato per ricordare una formula senza significato ed estremamente complessa, parte della quale era come segue: Attorno al contenuto della formula egli creò la seguente storia: "Neiman () uscì fuori e frugò con il bastone (). Guardò un albero seccato che gli ricordò una radice () e pensò: "Non stupisce che questo albero sia morto e che le sue radici siano state messe a nudo, visto che esso esisteva già quando costruii queste case [casa in russo si dice dom], queste due qui ()", e di nuovo batté in terra con il bastone (). Egli disse: "Le case sono vecchie, si dovrebbe mettere su di esse una croce ()". Ciò dà un grande profitto sul capitale originario: egli investì nella loro costruzione 85.000 rubli. L'edificio è rifinito nella parte superiore dal tetto (), e sotto c'è un uomo in piedi che suona un'armonica (). Egli sta in piedi vicino all'Ufficio Postale e all'angolo c'è una grande pietra () per fermare i carri, impedendo loro di colpire con violenza l'angolo della casa ..." Questo bizzarro e lungo aneddoto non solo gli permetteva di ricordare perfettamente la formula a quel tempo, ma gli consentì di ricordarla ancora con precisione quando fu sottoposto ad un nuovo test 15 anni dopo! Come mnemonista di professione Šereševskij ebbe molto successo. Aveva però una difficoltà enorme nel dimenticare e di conseguenza la sua memoria era sempre ingombra di ogni sorta di informazioni che egli non desiderava ricordare. Infine trovò una soluzione molto semplice; immaginò che le informazioni fossero scritte su una lavagna e poi immaginò di cancellarla. Strano a dirsi, questo metodo funzionò perfettamente.

“La memoria rende la nostra vita più significativa. Senza di essa ci mancherebbe il senso di continuità e guardandoci allo specchio ogni mattina avremmo di fronte a noi un estraneo. Ogni giorno e ogni evento sarebbero un fatto isolato; non potremmo imparare dal passato né pianificare il futuro”.
“Misteri della mente”.

Come migliorare la memoria

La memoria è costituita da tre fasi: codifica, immagazzinamento e recupero.
Il cervello codifica le informazioni nel momento in cui le percepisce e le registra. Queste informazioni possono essere immagazzinate per essere utilizzate in futuro. I vuoti di memoria avvengono quando in una di queste tre fasi si verificano delle anomalie.

Esistono anche vari tipi di memoria, fra cui la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine. La memoria sensoriale riceve le informazioni attraverso gli stimoli dei sensi, come l’olfatto, la vista e il tatto. La memoria a breve termine, detta anche memoria di lavoro, trattiene piccole quantità di informazioni per brevi periodi. Pertanto, possiamo fare addizioni a mente, ricordare numeri telefonici abbastanza a lungo da poterli digitare e ricordare la prima parte di una frase mentre leggiamo o ascoltiamo la seconda parte. Ma come tutti sappiamo, la memoria a breve termine ha i suoi limiti.

Se volete immagazzinare informazioni per un tempo illimitato dovete inserire queste informazioni nella memoria a lungo termine. Come potete farlo? I princìpi che seguono vi saranno utili.

Interesse Coltivate interesse per un determinato soggetto e ricordate a voi stessi i motivi per cui lo state esaminando. Come probabilmente sapete dalla vostra esperienza, la memoria viene potenziata quando si riesce a coinvolgere la sfera emotiva. Questo aspetto può essere molto utile a coloro che studiano la Bibbia. Quando leggono la Bibbia con il duplice obiettivo di avvicinarsi a Dio e aiutare altri a conoscerlo, la loro memoria può risultarne notevolmente migliorata. — Proverbi 7:3; 2 Timoteo 3:16.

Attenzione “Molti ‘vuoti di memoria’ sono il risultato di cali di attenzione”, dice il libro Mysteries of the Mind. Cosa può aiutarvi a concentrarvi? Mostrate interesse, e laddove è possibile, prendete appunti. Prendere appunti non solo aiuta a concentrarsi, ma permette anche a chi ascolta di ripassare in seguito il materiale.

Comprensione Se non capite un concetto o non afferrate un punto, con tutta probabilità farete fatica a ricordarlo o non lo ricorderete affatto. Quando si comprende qualcosa, si afferra il nesso esistente fra le parti e si fanno i giusti collegamenti per formare un concetto logico. Per esempio, quando uno studente di meccanica comprende come funziona un motore ricorda più facilmente i vari elementi che lo compongono.

Organizzazione Classificate concetti simili o idee correlate. Per esempio è più facile ricordare la lista della spesa se si suddividono i vari alimenti e articoli per categoria: carne, ortaggi, frutta, ecc. Inoltre create dei sottogruppi più facili da gestire, che abbiano da cinque a sette elementi al massimo. Di solito i numeri di telefono si possono spezzare in due parti, in modo da ricordarli più facilmente. Infine, può essere utile organizzare un elenco secondo un certo criterio, ad esempio in ordine alfabetico.

Verbalizzazione Ripetete ad alta voce le cose che volete ricordare (per esempio una parola o un’espressione in un’altra lingua). Questo rafforzerà le connessioni neuronali. Come? Primo, pronunciando una parola siamo costretti a prestare attenzione. Secondo, possiamo avere un riscontro immediato da parte dell’insegnante. Terzo, l’ascolto, anche della nostra voce, chiama in causa altre aree del cervello.

Visualizzazione Create un’immagine mentale di ciò che volete ricordare. Potreste trovare utile anche fare un disegno o uno schema. Come nel caso della verbalizzazione, la visualizzazione permette di sfruttare aree diverse del cervello. Più sensi riuscite a coinvolgere, più profondamente imprimerete le informazioni.

Associazione Quando imparate una cosa nuova, mettetela in relazione con qualcosa che conoscete già. Associare pensieri a ricordi già immagazzinati facilita la codifica e il recupero di quelle informazioni, perché l’associazione funge da indizio. Per esempio, per ricordare il nome di una persona mettetelo in relazione con una caratteristica buffa del suo aspetto o con qualcos’altro che ve lo faccia venire in mente. Più l’associazione è divertente o assurda, più sarà facile ricordare. In poche parole, dobbiamo pensare alle persone e alle cose che vogliamo ricordare.

Il libro Alla ricerca della memoria dice: “Utilizzare quasi sempre il pilota automatico senza riflettere sul nostro ambiente e le nostre esperienze, potrebbe costarci caro, lasciandoci solo dei ricordi abbozzati di dove siamo stati e di cosa abbiamo fatto”.

Consolidamento Concedetevi il tempo necessario per elaborare le informazioni, per “metabolizzarle”. Uno dei modi migliori per farlo è ripassare ciò che avete imparato, magari ripetendolo a qualcun altro. Se avete avuto un’esperienza interessante o avete letto qualcosa di edificante nella Bibbia o in una pubblicazione qualsiasi, parlatene con qualcuno. In questo modo ne beneficerete entrambi: voi rafforzerete la memoria e il vostro amico verrà incoraggiato. A ragione è stato detto che la ripetizione è la madre della memoria.

ESERCIZIO (METODO DEI LOCI)
Una mnemotecnica usata dagli oratori dell’antica Grecia era il cosiddetto metodo dei loci, che fu descritto per la prima volta dal poeta greco Simonide di Ceo nel 477 A.C., attribuita al grande oratore Cicerone. Questa tecnica consiste nell’applicare i princìpi dell’organizzazione, della visualizzazione e dell’associazione mettendoli in relazione con qualcosa di familiare, come un punto di riferimento che si trova per strada o un oggetto che si trova nella propria camera o nella propria casa. Coloro che usano la tecnica dei loci fanno, per così dire, una passeggiata mentale, mettendo in relazione le singole informazioni che vogliono ricordare con certi punti di riferimento o certi oggetti. Quando desiderano richiamare alla mente quelle informazioni, non fanno altro che rifare la stessa passeggiata mentale.
La passeggiata mentale o meglio detto metodo dei loci ha estimatori da duemila anni ed è una tecnica semplice, flessibile e molto efficace per potenziare la memoria. E’ sufficiente che tu identifichi un percorso o un edificio che ti sono particolarmente conosciuti e chiari. Può trattarsi di un palazzo (per esempio la tua casa o il tuo appartamento) oppure della strada che fai per andare da casa in palestra. Devi memorizzarli nella tua testa con particolare accuratezza, in modo da potere richiamare questa immagine con vividezza e ricchezza di particolari. Se ti può aiutare, disegnala su carta e fissa alcuni elementi (spazi/posti) che ti sembra di conoscere molto bene, in un ordine chiaro (da un primo punto di entrata ad uno finale di chiusura). Nel caso della casa può trattarsi del portoncino esterno o del cancello, una siepe o un albero del giardino, le scale, la porta di ingresso, lo specchio del corridoio, ecc. Quando questa visualizzazione sarà chiara nella tua testa, puoi usare ogni tappa più o meno come faresti con un attaccapanni.
Immaginiamo che tu voglia imparare una lista di dieci parole (cactus, dentifricio, frigorifero, libro, biscotto, cane, cena, quadro, latte, televisore). Tutto quello che devi fare è associare ogni parola – nell’ordine in cui compare – ad una tappa del tuo percorso o della tua casa (nell’ordine stesso in cui tu lo percorreresti). La memorizzazione sarà tanto più efficace quanto più tu riuscirai ad inventare “storie” o immagini buffe, cruente o inusuali. In sostanza più le immagini sono divertenti e strane, meglio è! Se la prima parola da ricordare è un cactus e la prima tappa è un cancelletto della tua casa, immagina che per superare il cancelletto tu debba camminare sopra un cactus con punte acuminate; di lì passi alla prossima tappa (per esempio la siepe o l’albero): ti siedi e ti metti il dentifricio sui piedi doloranti a causa del cactus; quindi ti sposti sulle scale e lì devi superare un megafrigorifero che blocca le scale, eccetera.
I segreti di questo sistema mnemonico sono due:
1) studia perfettamente il percorso, con tappe chiare, ben evidenziate in chiara sequenza.
2) inventati immagini molto forti ed improbabili per associare ogni tappa ad ogni parola.
Dopo che avrai memorizzato la tua lista, ripetila qualche volta nel corso della giornata e il giorno successivo per fissarla bene. Il metodo sarà più veloce ed efficace via via che lo userai. Il percorso o lo spazio/palazzo/casa/qualsiasi luogo a te familiare che usi immaginare, può essere ampliato gradualmente, in modo da garantirti un numero sempre maggiore di possibili agganci per la memoria. Il sistema può funzionare per liste di nomi, ma anche di numeri, concetti, nomi di persone e diventa tanto più affidabile se imparerai ad arricchirlo di dettagli polisensoriali (odori, suoni, sensazioni al tatto, flash o giochi di luce, eccetera).

Studi compiuti su alcuni tra i migliori classificati ai campionati del mondo di memoria, tenuti ogni anno, hanno rivelato che la loro memoria prodigiosa non era dovuta a un’intelligenza superiore alla media. Per di più, la maggioranza dei partecipanti aveva un’età compresa fra i 40 e i 50 anni. Il loro segreto? Molti attribuivano il loro talento all’uso efficace di mnemotecniche.

C'E' DA RICORDARSI :-) CHE DIMENTICARE È UN BENE!

Pensate come sarebbe la vostra vita se riusciste a ricordare tutto, sia le cose importanti che quelle insignificanti. Avreste la mente in subbuglio, non vi pare? Difatti, una donna che riusciva a ricordare praticamente tutto quello che le accadeva “definì il flusso costante dei suoi ricordi come qualcosa di ‘ininterrotto, incontrollabile e assolutamente estenuante’ e come un ‘peso’”, dice la rivista New Scientist. Meno male che la maggioranza di noi non ha questo problema, dato che la mente, come sostengono i ricercatori, ha la capacità di sfoltire le informazioni inutili o datate. “Saper dimenticare in modo efficace”, dice New Scientist, “ha un ruolo fondamentale nel buon funzionamento della memoria. Dimenticare delle cose utili . . . è solo la prova che questo sistema di sfoltimento funziona fin troppo bene”.

ESERCIZIO
Le parole di velcro

Spesso dobbiamo studiare termini complessi, mai sentiti prima e difficili da memorizzare: in questo caso una delle tecniche di memorizzazione più efficaci è quella delle parole di velcro.

Il velcro è un prodotto commerciale in nylon, molto utilizzato negli anni ’80 per la chiusura di scarpe sportive, e che recentemente è tornato di gran moda. Grazie alla forte aderenza che si crea tra lo strato peloso e lo strato di tessuto con uncini, il velcro garantisce una chiusura salda ed è stato addirittura utilizzato dagl astronauti della Nasa.
Starete pensando che cosa c'entra il velcro con le tecniche di memorizzazione?
Le parole di velcro sono semplici parole da associare ai concetti che vogliamo ricordare, sfruttandone la rima. "Appiccicata" a mò di rima. Ecco alcuni esempi di parole di velcro da associare a dei numeri:

* uno-nessuno
* due-bue
* tre-viva il re
* quattro-ratto
* cinque-vince
* sei-asino che sei
* sette-magliette
* otto-botto
* nove-piove
* dieci-yeti

Così, ad esempio, per ricordare il pin del tuo bancomat (9153) puoi creare una semplice storiella: “Piove: nessuno vince. Viva il re!”.
La prossima volta che dovrai memorizzare numeri o concetti complessi, crea le tue parole di velcro da associare in rima: non riuscirai più a dimenticare le storielle assurde che ne verranno fuori.

ESERCIZIO
Gli acronimi
Dovete ricordare elenchi di parole? Allora un’efficace mnemotecnica è l’acronimo, che mette insieme la lettera o le lettere iniziali di un gruppo di parole per formare un altro vocabolo. Grazie all’acronimo “HOMES”, che significa “case”, molti nordamericani sono in grado di ricordare i nomi dei cinque Grandi Laghi: Huron, Ontario, Michigan, Erie e Superiore.
Per gli americani la praticità è un comandamento assoluto: non è quindi un caso se l’inglese è la lingua che vanta il maggior numero di acronimi.
Termini come ASAP (as soon as possible) LOL (laughing out loud) AKA (as known as), sono ormai entrati nel nostro linguaggio comune. Ma anche noi italiani con i vari TVB (ti vorrei "bastonare" :-)), TVMDB (ti voglio un mondo di bene), etc. abbiamo ormai scoperto il fascino degli acronimi.
Tornando seri, gli acronimi possono essere strumenti estremamente efficaci per memorizzare liste e concetti chiave.
Quando ti troverai a dover ricordare numerose liste di parole e concetti, prova a seguire questi semplici passi:

* Elenca le iniziali dei nomi o delle parole di ogni elemento che vuoi ricordare.
* Riorganizza e sposta le lettere fino a formare una parola o le prime lettere delle parole di una frase.
* Usa parecchia fantasia (la memorizzazione ne gioverà).
* Se ti mancano vocali o consonanti, puoi aggiungerne q.b. (quanto basta ;-).

Cosa ne pensi di queste tecniche per migliorare la memoria? Ed ora non dimenticare:

Per esempio.
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ESERCIZIO
Metodo della forma dei numeri

Questa tecnica serve per memorizzare una lista in cui gli elementi sono disposti in ordine ben preciso, ad esempio, i nomi di una successione di sovrani, o degli elementi di una squadra di calcio dal portiere fino agli attaccanti.

La premessa, è che a ogni numero ha una sua forma, associabile a un oggetto. Esempio,l' 1 ,con la sua forma verticale, può sembrare una candela; e così via :

1. Una candela
2. Un cigno
3. Un paio di occhiali
4. La vela di una barca
5. Una cavalluccio marino
6. Una chiocciola
7. Una bandiera
8. Un pupazzo di neve
9. Un palloncino con il filo attaccato
10. Un cratere

Ovviamente, è possibile associare a ciascun numero anche altri tipi di forma.

Ora prendiamo in considerazione una lista, in cui ogni elemento, in ordine, sia associato a un numero. Esempio: un elenco 10 scrittori.

1. Machiavelli
2. Guicciardini
3. Tasso
4. Goldoni
5. Parini
6. Alfieri
7. Foscolo
8. Manzoni
9. Eco
10. Baricco

Adesso, in una frase bizzarra associamo la forma del numero a cui corrisponde ciascun autore, a un nome che ci ricordi quell'autore! Vediamo:

1. Machiavelli : la CHIAVE che apre la CANDELA.
2. Guicciardini : il GUIZZO di un CIGNO
3. Tasso : un TASSO con gli OCCHIALI
4. Goldoni : una VELA d'ORO (gold).
5. Parini: CAVALLUCCI MARINI
6. Alfieri : una CHIOCCIOLA FIERA
7. Foscolo : una BANDIERA nella FOSCHIA
8. Manzoni : un PUPAZZO DI NEVE che canta CANZONI
9. Eco : un PALLONCINO GRECO, con i colori della bandiera greca
10. Baricco: un CRATERE con dentro un BARACCONE

Come per il metodo dei collegamenti, è necessario che le immagini siano vivide e inconsuete.

ESERCIZIO
Ricordare parole straniere

Una tecnica per ricordare parole straniere, o parole che non conosci della tua lingua, consiste nel concretizzare quelle parole nella tua lingua, e dunque collegarle con il loro significato. Esempio: la parola "cavallo", in inglese si dice "horse", che ricorda la parola italiana "morso". Pensa allora a un cavallo che da un morso. Perciò, pensando a un cavallo, verrà automatico pensare a un morso, che richiama la parola inglese "horse".

ESERCIZIO GENERALE DI ASSOCIAZIONE PER IL RICORDO DELLE NOZIONI.
FATE IL VOSTRO ELENCO DELLA MEMORIA.
Ricordando il metodo della stanza di Simonide descritto qui sopra eseguite questo esercizio. Indubbiamente avrete una stanza dove passate molte ore della vostra vita, e che quindi conoscete perfettamente, che riuscite a vedere chiudendo gli occhi, in tutti i particolari, anche se la vostra memoria nel suo complesso non è eccessivamente robusta. Cominciate a numerare i dettagli più appariscenti, quelli a cui sapete dare un significato (il quadro, il comodino, il tappeto, la porta ecc...) procederete come se leggeste la pagina di un libro o di un giornale: iniziando dall'angolo a sinistra in alto; poi su un piano più basso, gli oggetti che vedete sempre nell'ordine da sinistra verso destra. Se avete una stanza con molte cose dentro arrivereste facilmente a contare quaranta/sessanta dettagli almeno. L'importante è che i dettagli rimangono fissi. Comunque scritto il vostro elenco con a fianco di ogni nome il numero corrispondente, imparatelo perfettamente a memoria. Esso sarà il vostro elenco e vi servirà per tutta la vita. Il vostro elenco può essere riferito pure a nomi o posti storici, geografici a voi la scelta. Quando saprete perfettamente a memoria l'elenco, potrete cominciare un gioco. Fatevi dire da un amico venti nomi e a mano a mano che egli li pronuncia, VOI STABILITE MENTALMENTE DELLE ASSOCIAZIONI CON I NOMI DEL VOSTRO ELENCO. Per cui le associazioni possibili fra i "vostri" nomi e quelli detti dal vostro amico, quali che essi siano, sono sempre infinite. Come ho detto in precedenza più le immagini sono divertenti e strane, meglio è!
Le associazioni sono il più valido aiuto della memoria. L'elenco di nomi che uno ha imparato a memoria serve a meraviglia come una serie di àncore per àncorare altri elenchi di nomi che sia necessario fissare a mente. Vedrete che mano a mano che ci si allena in questo esercizio ci si abitua a fare associazioni di tutti i tipi, mentalmente e rapidamente, e questo provoca uno sviluppo formidabile della memoria.

ALTRO ESERCIZIO PREZIOSO
LA CONVERSIONE FONETICA

La conversione fonetica (in lingua inglese mnemonic major system) è una tecnica di memorizzazione dei numeri. Funziona convertendo i numeri in consonanti e, aggiungendo opportunamente delle vocali, trasformarle in parole che si possono ricordare con più facilità di una serie di numeri, in modo particolare usando altre regole mnemoniche. Attribuirono la sua divulgazione a Leibniz il famoso matematico e filosofo del 600.
Lo scopo era ed è molto semplice: poiché i numeri sono stati inventati dall’uomo e non sono presenti in natura, sono difficili da visualizzare, soprattutto se sono numeri con diverse cifre. Immagina di dover visualizzare 5 codici civili tutti insieme! E’ un po diverso che visualizare 3 tipi di mele e 2 di pere nello stesso piatto!

Il metodo è semplicissimo, ad ogni numero viene associato un “suono fonetico”, e l’unione di piu suoni fonetici permette di comporre delle parole. Poiché il nostro cervello funziona per immagini, l’ideale è comporre delle parole che siano ben visibili, degli oggetti conosciuti. Nel caso dei codici, associare l’oggetto al testo del codice ed il gioco è fatto.

L’elenco dei suoni fonetici è:

  • 1= T per assonanza D
  • 2= N per assonanza Gn
  • 3= M
  • 4= R
  • 5= L per assonanza Gl
  • 6= C, G
  • 7= Ch, Gh, K
  • 8= F per assonanza V
  • 9= P o B
  • 0= S, Z, o Sc

Considera che le lettere hanno il solo scopo di richiamare il suono fonetico quindi non dovrai leggerle: “Ti” o “Di”, “eNNe” o “GieNNe” ma solo il suono che producono, in questo modo noterai che per ogni numero il suono prodotto dalle lettere è molto simile.

Quando dovrai convertire un numero di qualche cifra, tipo:7734 ti sarà sufficiente pronunciare velocemente i relativi suoni fonetici ed in questo caso: KKMR. Non leggerli mentalmente, ma pronuncialo per bene e cerca di sentirti. …….”cocomero”!

E' chiaro che, conoscere una tecnica che ti permetta di ricordare facilmente numeri di qualsiasi cifra, può rivelarsi un vero asso nella manica: PIN, Password, numeri di telefono, ma anche codici, formule e …. Tutto ciò che è numerico. Per convertire una parola in un corrispondente numerico (e viceversa) vanno rispettate alcune regole:

* Le vocali non corrispondono a nessuna cifra, quindi non vanno considerate;
* Le consonanti doppie vanno considerate come un unico suono;
* Bisogna sempre valutare il suono che la lettera produce. Per esempio, "gl" in "sciogliere" ha un suono liquido, perciò corrisponde a 5, mentre in "glicine" "gl" produce due suoni separati ("g" gutturale e "l" liquida), corrispondenti a 75. Sempre in "sciogliere", "sc" produce un suono sibilante corrispondente a 0, mentre in "scatola" "sc" produce due suoni separati ("s" sibilante e "c" gutturale), corrispondenti a 07.

QUALCHE ALTRO SUGGERIMENTO FINALE

* Sollecitate la memoria imparando a fare cose nuove, a parlare un’altra lingua o a suonare uno strumento musicale.
* Concentratevi sulle cose più importanti.
* Imparate a usare delle tecniche mnemoniche.
* Bevete abbastanza acqua. La disidratazione può causare confusione mentale.
* Concedetevi sufficiente riposo. Durante il sonno il cervello immagazzina i ricordi.
* Mentre studiate, rilassatevi. Sotto stress l’organismo rilascia cortisolo, che può impoverire le reti neuronali.
* Non eccedete con l’alcol e non fumate. L’alcol interferisce con la memoria a breve termine e l’alcolismo può portare a una carenza di tiamina, una vitamina del complesso B essenziale al buon funzionamento della memoria. Il fumo riduce l’afflusso di ossigeno al cervello.

A te cara lettrice e caro lettore, ti auguro di divertirti e provare quante più volte sia necessario a memorizzare quante più informazioni possibili con queste tecniche, che, seppur “antiche”, mostrano ancora tutta la loro efficacia!

Giacomo Palumbo Lorito

QUI LA TABELLA DEI SIMPATICI DI PICO DELLA MIRANDOLA

I LOTTOLOGHI DEL PASSATO CON LE VECCHIE CABALE.

TAVOLA DEI SIMPATICI DI RUTILIO BENINCASA

SPIEGAZIONE DELLA TAVOLE DEI SIMPATICI

1 commento:

  1. Bell'articolo, complimenti... Quali sono i libri su cui hai costruito la tua formazione sulle mnemotecniche?

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