"Per fortuna lo Stato eretto su le basi del suffragio popolare e dell’uguaglianza, cementato dalla paura, non è soltanto una costruzione ignobile, ma è anche precaria. Lo Stato non deve essere se non un istituto perfettamente adatto a favorire la graduale elevazione d’una classe privilegiata verso un’ideal forma di esistenza. Su l’uguaglianza economica e politica, a cui aspira la democrazia, voi andrete dunque formando una oligarchia nuova, un nuovo reame della forza, e riuscirete in pochi, o prima o poi, a riprendere le redini per domar le moltitudini a vostro profitto. Non vi sarà troppo difficile, in vero, ricondurre il gregge all’obbedienza. Le plebi restano sempre schiave, avendo un nativo bisogno di tendere i polsi ai vincoli." (G. D’Annunzio, Le vergini delle rocce, 1895). "Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Ma sicuramente! Oh, perché credi che soffra io? Io soffro per questa tirannia mascherata da libertà" (L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal, 19). Da un secolo che si apre con tali auspici, espressi da due dei massimi letterari italiani di inizio secolo, la democrazia non si poteva certo aspettare un trattamento molto favorevole. Infatti l’avvento dei totalitarismi, di destra o di sinistra poco importa, due conflitti mondiali e l’ambiguità della guerra fredda sono stati una costante minaccia per gli ideali e i regimi democratici. Considerando l’impossibilità di fornire una lettura articolata e completa di un fenomeno democratico che investe ormai, sotto forma di aspettativa o di realtà, l’intero pianeta, ci si è concentrati solo su alcuni processi democratici sottolineando limiti e spunti innovativi. In particolare si è tenuto conto degli sviluppi più recenti, quali le problematiche dell’America Latina e dell’integrazione europea, e di fenomeni legati al grande tema del totalitarismo e della dittatura quali la crisi della democrazia parlamentare nella prima metà del secolo, la difficile transizione dal franchismo alla monarchia parlamentare in Spagna e i rapporti, talvolta problematici, con l’ideologia socialista.
Accanto all’analisi storica, si è tentato di presentare anche le articolazioni più significative del dibattito contemporaneo relativo agli aspetti sia tecnici che ideali del sistema democratico e alla sua effettiva validità dopo che proprio il Novecento ne ha spesso rivelato la debolezza: le critiche alla democrazia, i criteri del processo democratico, la costante dialettica tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta. Infine, nel tentativo di porre le basi per un dibattito sulla possibile realizzazione della democrazia nel futuro, ci si è soffermati sui nuovi interrogativi posti dalla diffusione dei mezzi telematici e sulla mancata realizzazione, da parte delle democrazie contemporanee, di numerose promesse teoriche.
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