Anzitutto cominciamo a consigliare una lettura al riguardo, “Energia per l’Astronave Terra”, di Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani (Ed. Zanichelli, euro 11,80), un librettino di 225 pagine che dovrebbe essere usato come breviario da tutti i Soloni che pretendono di occuparsi di politiche energetiche, senza sapere di cosa si parli (primo fra tutti il Ministro Scajola). Se non altro perché nel 2009 ha vinto il Premio Galileo per la divulgazione scientifica.
In secondo luogo, diamo qualche cifra, prima di sfatare i famosi 8 miti che tv e giornali ci ripropongono in tutte le salse da qualche anno a questa parte.
Il Sole invia sulla terra ogni ora 400 milioni di miliardi di joule, pari all’energia che l’intera umanità consuma in un anno. La posizione centrale dell’Italia, “paese del Sole”, consente inoltre a Roma di avere circa il 60% di energia solare in più rispetto a Londra. Si può parlare quindi a ragione del Sole come “il petrolio dell’Italia”, ma chi ci governa evidentemente non ci è ancora arrivato: infatti non solo nel 2003 ha fatto fuggire Rubbia, premio Nobel per la Fisica, in Spagna (dove ha realizzato la centrale solare più grande d’Europa, che doveva essere fatta in Sicilia), ma per quanto riguarda i pannelli solari, in Italia ne abbiamo meno di 15 m² per mille abitanti.
Per soddisfare il fabbisogno elettrico europeo con pannelli fotovoltaici sarebbe sufficiente coprire mediamente lo 0,6% della superficie dei vari Stati. Per l’Italia si tratterebbe di un’area estesa quanto la provincia di Piacenza (2400 km², 0,8% del territorio).
Ma sfatiamo adesso gli 8 miti:
1) L’energia nucleare è necessaria per garantirci una maggiore indipendenza energetica.
In realtà, l’Europa non ha riserve significative di uranio, le cui scorte vanno esaurendosi ogni giorno sempre più: quindi, dal petrolio, diventeremmo dipendenti dall’uranio, che costa anche di più. Ma se anche avessimo scorte a sufficienza per produrre tutta l’elettricità che ci serve, soddisferemmo meno di un quarto del nostro fabbisogno energetico; tre quarti dipendono infatti dai combustibili, che non si producono con centrali nucleari.
2) Serve il Nucleare per contrastare il caro-petrolio.
L’energia nucleare produce solo elettricità, mentre il petrolio solo combustibili liquidi. Quindi le due cose sono disgiunte. Tant’è che la Francia, che produce il 78% della propria elettricità per via nucleare, consuma più petrolio dell’Italia.
3) Siamo costretti a importare energia elettro-nucleare dalla Francia a prezzi elevati.
In realtà l’esigenza è dei francesi, non nostra: le centrali nucleari funzionano a ciclo continuo, quindi la notte, nelle ore di minore domanda, la Francia è costretta a smistare nelle reti dei paesi confinanti l’energia in eccesso. Ed è una vendita a basso costo.
4) Se utilizzassimo l’energia solare, bisognerebbe ricoprire tutta l’Italia di pannelli.
Falso. Con le tecnologie attuali (cioè molto poco ottimizzate e con un rendimento modesto rispetto alle reali potenzialità del mezzo), basterebbero 2400 km², pari allo 0,8% del territorio nazionale.
5) I biocombustibili sostituiranno benzina e gasolio.
Anche usando bioetanolo da canna da zucchero (il più efficiente e conveniente disponibile), per sostituire i 18 miliardi di litri di benzina consumati attualmente in Italia servirebbero 50.000 km² di terreno agricolo, pari al 20% del territorio nazionale. Oltre a non avere a disposizione tutta questa superficie agricola, la canna da zucchero non cresce in Italia.
6) Oggi possiamo disporre di tecnologie a “carbone pulito”.
È uno slogan commerciale che qualsiasi esperto del settore può facilmente smentire. Il carbone rimane la fonte di energia più inquinante al mondo. La tecnologia che dovrebbe renderlo pulito consiste nel confinare la CO2 nel sottosuolo, cosa che non solo sarà possibile fra 30 anni su larga scala, ma attualmente è anche economicamente insostenibile.
7) Le centrali a fissione di nuova generazione e la fusione nucleare risolveranno a breve e definitivamente il problema energetico.
Cominciamo col dire che impianti del genere potranno essere costruiti solo fra 25 anni e che, a proposito, la comunità scientifica internazionale sta lavorando a ben sei progetti diversi, la cui fattibilità in termini economici e tecnici è ben lungi dall’essere appurata. Infatti, le centrali che il governo ha prenotato ai francesi sono ancora di terza generazione. Inoltre, la liberalizzazione dei mercati elettrici, ha dimostrato come il nucleare non riesca a sopravvivere in regime di libero mercato: senza lo Stato, qualsiasi iniziativa economica privata nel campo nucleare si è dimostrata negli ultimi anni un disastro.
8) L’Idrogeno è l’energia pulita del futuro.
L’idrogeno non è una fonte di energia primaria, ma un vettore energetico, come l’elettricità. Per usarlo bisogna prima produrlo, consumando energia: estrarlo dall’acqua richiede un quantitativo energetico pari a quello che genera quando reagisce nuovamente con l’ossigeno per ridare acqua. Inoltre, è pulito se lo è anche la fonte di energia usata per produrlo.
Insomma, ora non resta da fare che una cosa. Il Passaparola.
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