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sabato 24 agosto 2024

L'arte di manipolare l'opinione pubblica - Come funziona la fabbrica del consenso

Gli oligarchi del nuovo ordine mondiale si celano sotto il manto di un ingannevole democrazia, fingono che gli stati europei siano sovrani, inscenano il pluralismo dei partiti, per nutrire nei sudditi, l’illusione di poter scegliere, incantano l’elettorato, con mirabolanti promesse, sistematicamente disattese, e aggirano persino l’esito dei referendum, istituiscono commissioni di inchiesta che non hanno mai svelato nessuna verità, altrimenti ne sarebbe emerso l’imbarazzante coinvolgimento dei servizi segreti CIA, MOSSAD, MI6. Condannano il colonialismo salvo quando a esercitarlo siano la nato, gli Stati Uniti, L’Inghilterra la Francia e Israele. Ma perché i padroni del mondo come li ha definiti Avram Noam Chomsky sono così ipocriti? Azzardo un’ipotesi, i grandi burattinai lavorano alla costruzione di una società distopica, contraria all’ordine naturale delle cose. Se dichiarassero le loro autentiche intenzioni, l’opinione pubblica non li seguirebbe, da provetti giocolieri della menzogna hanno perciò allestito un ingegnoso Truman Show di portata planetaria. 

Gesù ci aveva avvertiti, guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Casualmente lo stemma della Fabian society raffigura proprio un lupo travestito da agnello e i vili affaristi del calibro di Bill Gates e George Soros non si sono del resto fregiati del titolo di benefattori? Qual è allora la sorgente di tanta doppiezza?

I Signori del denaro e dell’impostura hanno preso lezioni dai gesuiti? Soffrono di sindrome bipolare? Sono seguaci di Satana? O più semplicemente obbediscono a precetti religiosi del tipo “il nome di Dio non è profanato quando un ebreo mente a un cristiano” Talmud Baba Kama, 113b. “Gli ebrei devono sempre cercare di imbrogliare i cristiani” Zohar I 160a. “Non è permesso derubare un fratello ma è permesso derubare un non ebreo” Bava Metzia 61a.

Chissà, addentrarsi nel ginepraio rabbinico sull’esegesi delle norme ebraiche è poco prudente; tuttavia, nessuno potrebbe negare che le lobby cosmopolite siano specializzate in lavaggi del cervello. “Ritorno al mondo nuovo” uscito nel 1958 a firma del massone Aldous Leonard Huxley mentore di Orwell ne è una riprova, citiamo testualmente “è chiaro che un governo del terrore funziona meno bene del governo che con mezzi non violenti manipola l’ambiente, i pensieri e i sentimenti dei singoli, forze impersonali da noi incontrollabili, nell’interesse di una minoranza, lavorano per irregimentare la società e centralizzare il potere, una crisi permanente giustifica da parte di un governo centrale, il controllo su tutto e su tutti. È proprio una crisi permanente dobbiamo attenderci in questo mondo, dove l’eccesso di popolazione rende quasi inevitabile la dittatura. Le costituzioni non si abrogheranno, rimarranno elezioni e parlamenti, ma la sostanza dietro le quinte sarà un nuovo tipo di totalitarismo non violento. Radio e giornali continueranno a parlare di democrazia e libertà, intanto l’oligarchia al potere con la sua addestratissima élite di soldati, poliziotti, fabbricanti del pensiero e manipolatori del cervello manderà avanti lo spettacolo, a suo piacere. Formidabile strumento di controllo della realtà è il bipensiero che nel romanzo 1984 uscito nel 1949, George Orwell ci illustra con chiarezza, ci illustra così “credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte, ricorrere all’uso della logica contro la logica, rinnegare la morale proprio nell’atto di rivendicarla, essere pienamente consapevoli nell’indurre inconsapevolezza. Gustave Le Bon  in “Psicologia e politica” pose le basi della moderna demagogia già nel 1910 la lucidità delle masse è estrema quando le si sappia guidare soltanto in apparenza governano le moltitudini, la grammatica della persuasione serve soltanto per creare opinioni e credenze. Da tali opinioni e credenze deriva l’enorme maggioranza delle nostre azioni, chi le fa nascere è il nostro vero padrone. Nel 1928 Edward Bernays di famiglia ebraica e nipote di Sigmund Freud affrontò analoghe tematiche in “Propaganda l’arte di manipolare l’opinione pubblica”, eccone qualche stralcio “la manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini e delle opinioni delle masse è un elemento fondamentale nella società democratica, uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare governano i nostri corpi, modellano le nostre menti, forgiano i nostri gusti, suggeriscono le nostre idee, la propaganda è il braccio esecutivo del governo invisibile. Il filosofo ebreo e tedesco Günther Siegmund Stern, più noto con lo pseudonimo di Günther Anders nel saggio del 1956 “L’uomo è antiquato” ha svelato come funziona la fabbrica del consenso. Quanto più totale è un potere, tanto è più muto il suo comando, quanto più muto è il suo comando tanto più naturale è la nostra obbedienza e quanto più è naturale la nostra obbedienza tanto è più assicurata l’illusione di libertà, quanto è più assicurata l’illusione di libertà tanto è più totale il potere. Mediante raffinati metodi di persuasione occulta è insomma possibile alterare la percezione, il giudizio, i comportamenti, la coscienza, nel perseguire il traguardo della omologazione mondialista, i laboratori di scienze sociali, istituto Tavistock in testa, fabbricano cavalli di Troia per sovvertire tradizioni millenari, scardinare consuetudini, annacquare civiltà, sciogliere il nucleo etico della società, i cavaliere dell’apocalisse agiscono con perizia, lucidità, tenacia, e risorse quasi illimitate, hanno introdotto il consumismo, l’aborto e il divorzio, gli Erasmus studenteschi, il nomadismo aziendale utili a spezzare i legami familiari. Hanno puntato su droghe, industria pornografica, dissoluzione del principio di autorità, e adesso ci bombardano con armi subdole, come il politicamente corretto, la Cancel Culture, la rivoluzione Woke, l’ideologia gender, strumenti atti ad annientare l’istinto di procreazione il buonsenso avito l’orgoglio della stirpe, l’anelito verso la spiritualità, veleni ideologici che inducono angoscia frustrazione, smarrimento, dissonanza cognitiva al punto di minare compattezza, l’armonia, la sopravvivenza stessa di una collettività. Il nostro nemico è vile, è astutissimo, da quasi ottant’anni ci tende trappole insidiose che però noi potremmo evitare se solo la smettessimo di credere a tutte le sporche menzogne che i politicanti ci rifilano senza tregua, né vergogna. 


Trascrizione di Giacomo Palumbo

Della grande scrittrice Lidia Sella 

  


martedì 23 luglio 2019

Cos'è il Redditometro?

Il "Redditometro", così come rivisitato dal D.L. 78/2010, e lo "spesometro", sono gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per effettuare controlli sul tenore di vita dei contribuenti.
Sostanzialmente il fisco setaccia le spese sostenute dai contribuenti raffrontandole con le loro dichiarazioni dei redditi.
Qualora fossero rilevate incongruenze, l’Agenzia delle Entrate procederà controllando approfonditamente la situazione fiscale del soggetto.

Il Redditometro è lo strumento con cui il Fisco può ricostruire il reddito presunto di un contribuente, prendendo in considerazione le spese che quest'ultimo ha effettuato in un determinato arco di tempo.
Il redditometro è stato profondamente innovato nel 2010 (Art. 22 D.l. n. 78/2010) che ha modificato la precedente disciplina di cui all'art. 38 del D.P.R. n. 600/1973. L'amministrazione finanziaria riesce a stimare in modo approssimativo il reddito presunto del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso dell'anno. Al contribuente spetterà poi dimostrare, in caso di difformità rilevanti tra quanto speso e quanto risultante dalla dichiarazione dei redditi, che le spese siano avvenute con somme diverse dai redditi prodotti nello stesso periodo di imposta.
Per determinare il reddito presunto, il contribuente da esaminare viene “comparato” con una classe contributiva di suoi "simili" (persone e famiglie della stessa zona, numero di familiari ed età) di cui si abbia certezza della loro "onestà"; si tratta infatti di contribuenti che dichiarino redditi compatibili con la loro capacità di spesa rilevata con il redditometro.

L'Agenzia delle Entrate ha individuato 11 gruppi rappresentativi (coppie o singoli differenziati in base all'età, alla presenza o meno di figli, al numero di figli, ecc.), ai quali sono stati poi applicati criteri di appartenenza geografica (nord ovest, nord est, centro, sud e isole). Determinata la "classe contributiva" del soggetto, vengono poi messe sotto osservazione le spese per beni e servizi effettuate nel corso dell'anno fiscale. Le voci di spesa monitorate sono:
- abitazione (abitazione principale, altre abitazioni, mutui, ristrutturazioni, collaboratori domestici, arredi)
- mezzi di trasporto (auto, minicar, caravan, moto, barche)
- contributi e assicurazioni (contributi previdenziali, responsabilità civile, incendio e furto, vita)
- istruzione (asili nido, scuola per l'infanzia, primaria e secondaria, corsi di lingue straniere, master)
- attività sportive e ricreative e cura della persona (sport, iscrizioni a circoli, cavalli, abbonamenti pay-tv, alberghi, centri benessere)
- altre spese significative (oggetti d'arte e antiquariato, gioielli, donazioni)
- investimenti immobiliari e mobiliari netti (valutazione separata fra biennio precedente e anno di stima).

Il fisco, come si può intuire, ha sempre avuto enormi difficoltà ad analizzare concretamente queste spese.
All'inizio, negli anni '80 e '90, l'analisi teneva conto infatti solo dei dati accessibili dalle banche dati pubbliche (Registro Automobilistico, Inps, Anagrafe Tributaria, Registri Immobiliari) o attraverso questionari mirati.
Dal 2011 è tuttavia in vigore un nuovo strumento, lo spesometro, che, nonostante le enormi problematiche connesse alla privacy, obbliga gli esercizi commerciali, professionisti ed imprese a comunicare al fisco tutti gli acquisti effettuati dal contribuente che superino una determinata soglia. Incrociando le spese sostenute e la classe del contribuente, l'Amministrazione Finanziaria ha tutti gli strumenti per determinare il "reddito presunto" del contribuente. La classe contributiva serve a tarare il modello di analisi permettendo ad esempio di conoscere quante spese, di una famiglia "mediamente" simile a quella del contribuente analizzato, vengano effettuate con i redditi dichiarati nell'anno di imposta e quante con redditi precedenti.

La "classe" è dunque piuttosto importante nell'economia del redditometro e molte false segnalazioni potrebbero essere dovute proprio ad errori nella sua definizione.
Calcolato dunque il reddito presunto, se questo è superiore del 25% di quello dichiarato dal contribuente nella dichiarazione dei redditi, il contribuente è invitato a comparire presso l'ufficio competente per giustificare lo scostamento tra spese e reddito, fornendo dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento.

In questa sede il contribuente ha l'onere di dimostrare che:
- le spese effettuate siano avvenute in realtà con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo di imposta,
- che si siano impiegati redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta
- che comunque si siano legalmente utilizzati redditi esclusi dalla formazione della base imponibile.
Se le argomentazioni non risultino convincenti l'Amministrazione è per la legge obbligata a procedere con l'accertamento con adesione. Il nuovo redditometro sarà utilizzato a partire dalle dichiarazioni dei redditi per l'anno 2009 redatte nel 2010.

Cos’era lo Spesometro?

Dal 1° Gennaio 2019 è stato abolito lo spesometro che era un'appendice del redditometro. Aveva il compito di rafforzare l'accertamento induttivo. Lo strumento, in vigore dal 1° Luglio 2011, aiutava infatti l'Amministrazione Finanziaria a raccogliere quei dati di spesa di ogni contribuente che sono di difficile rilevazione per l'Agenzia delle Entrate. Per raggiungere questo obiettivo era stato imposto a tutti i soggetti con partita Iva (imprese, professionisti, esercizi commerciali), di comunicare per via telematica all'Agenzia delle Entrate, qualsiasi incasso con emissione fattura di importo pari o superiore a 3.000 euro (al netto dell'Iva). Per le operazioni senza obbligo di emissione della fattura (generalmente giustificate da scontrino o ricevuta fiscale) il limite è di 3.600 euro (Iva compresa): tale tetto massimo è valido anche per le operazioni effettuate all'estero con carte di credito, di debito e prepagate.

Invece cos’è il Riccometro?

l termine riccometro si usa per designare l'Isee, Indicatore della situazione economica equivalente. È uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, col fine di determinare chi ha effettivamente diritto a prestazioni sociali agevolate, esenzioni e agevolazioni tariffarie in vari ambiti. Oltre al reddito complessivo della famiglia, tiene conto anche di altri elementi, come le proprietà mobiliari e immobiliari e i depositi bancari.

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