
La Ue - è questo il senso del vertice - è pronta a utilizzare tutta la gamma di mezzi disponibili per garantire la stabilita' dell'euro; la priorità è il consolidamento delle finanze pubbliche e, a questo scopo, ciascuno Stato è pronto ad adottare le misure necessarie per velocizzare il consolidamento e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche. Così l'Europa ha di fatto raccolto l'appello formulato dal presidente Barack Obama e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo i quali serve una "forte" risposta politica e finanziaria.
Il monito di Trichet. Al vertice il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, aveva subito messo in guardia i leader: "Attenzione, siamo di fronte ad una crisi sistemica". Trichet era intervenuto dopo il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso e il presidente francese Nicolas Sarkozy, entrambi espresso insoddisfazione per il testo di dichiarazione in discussione al Vertice. Secondo Barroso e Sarkozy, si era dinanzi a un messaggio "troppo debole" privo di "segnali abbastanza forti per un'azione rapida, così come richiesto dalla situazione". Barroso e Sarkozy avevano chiesto ai partner "un linguaggio più forte" e "impegni più fermi". Lo stesso presidente francese ha sottolineato, a lavori conclusi, che ''la zona euro attraversa oggi senza dubbio la crisi più grave dalla sua creazione. Il nostro dovere è fare di tutto per mettere in campo misure forti capaci di affrontare questa situazione eccezionale''. Poco più tardi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha sottolineato che ci si trova davanti a una "emergenza" di fronte alla quale occorre "prendere decisioni".
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