L’obbligo di fatturazione elettronica è partito il primo gennaio 2019. L’eventuale fattura cartacea non ha più alcun valore e chi non si adegua alle nuove disposizioni va incontro a sanzioni. A dicembre 2021, l’UE ha dato seguito alla richiesta del Governo italiano confermando la proroga dell’obbligo fino al 2024. Dal primo luglio 2022 arriva la fattura elettronica forfettari.
Ecco tutto ciò che bisogna sapere, dalle norme alla guida
pratica per fare fatture elettroniche in modo facile ed economico, comprese le
nuove specifiche tecniche dell’Agenzia delle entrate che sono entrate in vigore
facoltativamente il primo ottobre 2020 e obbligatoriamente il primo gennaio
2021.
1. Cos’è la fatturazione elettronica
1.1 Cos’è la fattura elettronica e differenze con la fattura
di carta
La fattura elettronica è una fattura in formato digitale,
che dev’essere fatta secondo standard precisi (di FatturaPA, in Xml), ricevere
e trasmettere via Sistema di interscambio (SDI). Questa modalità di invio e
ricezione rappresenta una delle due caratteristiche che la differenziano dalla
comune fattura cartacea. L’altra peculiarità è lo strumento con cui viene
realizzata, cioè un computer, un tablet o uno smartphone.
È stata introdotta con la legge finanziaria 2008, in cui
l’Unione Europea (EU) invita gli Stati membri a prevedere un quadro normativo e
tecnologico adeguato a gestire in maniera elettronica tutto il sistema di
fatturazione e controllo fiscale. A questo si aggiunge l’obbligo di
conservazione della documentazione in formato digitale per dieci anni.
1.2 Quali sono i vantaggi della fatturazione elettronica
La genesi di questa evoluzione del “modo di fare” fattura è
da individuare, a livello europeo, nell’adozione e recepimento della Direttiva
2014/55/UE del 16 aprile 2014 relativa alla fatturazione elettronica negli
appalti pubblici. In questa Direttiva si può osservare come siano analoghi gli
obiettivi che sono stati poi alla base della FatturaPA, e che possono essere
riassunti in questi due punti:
generare risparmi derivanti da un incremento dell’efficienza
dei controlli finalizzati al contrasto all’evasione e, conseguentemente, avere
una migliore allocazione delle risorse disponibili per la gestione della spesa
pubblica;
dematerializzazione dei processi delle imprese: tale punto
porta ad un generale incremento della competitività del sistema paese con
benefici che sono decisamente superiori al semplice incremento efficienza degli
adempimenti fiscali. Inoltre, anche in ottica di sviluppo del mercato digitale
europeo, appare come un passaggio fondamentale per completare il processo di
evoluzione verso il digitale da parte di tutte le imprese che troveranno
nell’adesione al piano Industria 4.0 la concretizzazione della gestione
digitale della produzione (di beni e servizi).
La maggior parte dei vantaggi economici non deriva da minori
costi di stampa e spedizione ma dalla completa automazione e integrazione dei
processi tra le parti che generano una riduzione e ottimizzazione dei costi (no
data entry manuale, no errori registrazioni, no smarrimenti), ridotto rischio
falsi e duplicazioni (riconciliazione automatica dei dati e processi
autorizzativi con controlli sui dati fattura più efficienti) e riduzione errori
nei pagamenti e riduzione dei tempi medi di pagamento.
La fatturazione elettronica permette di inviare e ricevere
fatture senza dover stampare sulla carta nessuna fattura, e quindi azzera
completamente qualsiasi costo di stampa, eventuale spedizione, e poi i costi di
marca da bollo e di uno spazio fisico in cui conservare le fatture cartacee.
Insomma, una rivoluzione digitale che permette di inviare fatture in forma
elettronica, e di compilarle e mandare a clienti, commercialisti e a tutti i
diretti interessati in maniera semplice, virtualizzando tutto e senza necessità
di ricorrere quindi alla carta.
1.3 Come si combatterà l’evasione fiscale con la
fatturazione elettronica
La scelta di introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica
tra privati è per necessità di combattere l’evasione fiscale. L’Italia è il
primo Paese europeo ad avere dato il via all’obbligo, perché è lo Stato UE con
il maggiore gap Iva: secondo i dati di settembre 2018 della Commissione europea,
ammonta a 35,9 miliardi di euro.
La fatturazione elettronica permette controlli in tempo
reale sulla congruità tra l’Iva dichiarata e l’Iva versata, dando la
possibilità alle autorità di bloccare in tempi celeri le operazioni sospette.
1.4 Precompilata IVA, l’utilità della fatturazione
elettronica
La partenza della fase sperimentale della Dichiarazione
Precompilata IVA permette, grazie alle comunicazioni fatte nel corso dell’anno,
all’Agenza delle entrate sarà in grado di predisporre bozze di modelli,
liquidazioni IVA e registri. L’obiettivo
della Precompilata IVA è semplificare il rapporto tra amministrazione fiscale e
contribuenti, portando all’eliminazione dell’obbligo di tenere aggiornati
registri di vendite e acquisti: saranno messi a disposizione dell’utente i dati
acquisiti da fattura elettronica, scontrino elettronico e Anagrafe tributaria.
Con i Provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle Entrate
n. 99922 del 28 febbraio 2020 poi modificato dal successivo Provvedimento n.
166579 del 20 aprile 2020 sono state introdotte delle modifiche al tracciato
della fattura elettronica per rendere più semplice la contabilizzazione dei
dati con i software gestionali, permettendo poi di avere la contabilizzazione più velocemente
riconciliando i dati delle fatture con i codici della Dichiarazione annuale
Iva, con l’obiettivo di avere la Dichiarazione Precompilata Iva 2021.
I predetti Provvedimenti modificano il tracciato della
fattura elettronica per permettere ai contribuenti di assicurare una più
completa bozza della dichiarazione precompilata iva, dei dati fattura utili ai
fini dell’adempimento dell’esterometro, una bozza precompilata dei registri iva
e la bozza precompilata delle liquidazioni periodiche Iva, integrati dai dati
dei corrispettivi telematici e infine l’ottimizzazione dell’attività di controllo ed analisi del rischio da parte
dell’amministrazione finanziaria.
2. Chi deve fare (e chi no) la fattura elettronica
Non è corretto dire che l’obbligo di fatturazione
elettronica tra privati riguarda tutte le categorie di contribuenti titolari partita
Iva, in quanto è coinvolto il 56% di questi. Ci sono infatti settori
professionali o regimi fiscali particolari che sono esentati.
Fatturazione elettronica obbligatoria anche per i forfettari
Il 31 dicembre 2021 scadeva l’autorizzazione concessa all’Italia
da parte del Consiglio Europeo per l’introduzione del regime della fatturazione
elettronica anche tra privati. Il Governo italiano ha chiesto la conferma della
proroga dell’autorizzazione, almeno fino al 31 dicembre 2024 e,
contemporaneamente, l’autorizzazione ad estendere l’obbligo di fatturazione
elettronica ai contribuenti forfettari, basando la richiesta sulle seguenti
motivazioni:
l’introduzione della fatturazione elettronica non ha causato
un eccesso di costi a carico dei soggetti titolari di partita IVA;
l’esigenza di incrementare il contrasto all’evasione
fiscale, consentendo al Fisco di conoscere in maniera più puntuale il fatturato
prodotto sul territorio nazionale.
Preso atto delle richieste formulate dall’Italia, il 13
dicembre 2021 il Consiglio Europeo ha deliberato di aderire alla richiesta
italiana, già approvata dal Comitato dei rappresentanti permanenti nella
riunione del’8 dicembre 2021.
Dopo la pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale UE del 17
dicembre 2021, della decisione del Consiglio Europeo ora è necessario attendere
i provvedimenti normativo nazionale con cui sarà introdotto l’obbligo di
fattura elettronica anche per i contribuenti forfettari.
2.1 Chi è esentato dall’emissione della fattura elettronica
L’Agenzia delle entrate ha calcolato che sono circa 2,2
milioni i contribuenti esentati dall’obbligo di fatturazione elettronica.
Questi sono:
·
medici, farmacie, e tutti gli altri operatori
sanitari come stabilito dal Garante della Privacy a dicembre 2018;
·
piccoli produttori agricoli;
·
società sportive dilettantistiche;
·
soggetti non residenti in Italia che effettuano
o ricevono operazioni.
2.2 Chi non è esonerato dall’emissione della fattura
elettronica
Tutte le altre categorie professionali dunque sono soggette
all’obbligo. Tuttavia, sono stati individuati tra queste alcuni gruppi di
contribuenti che godono di vantaggi, come riportato dalla guida messa a
disposizione dell’Agenzia delle entrate:
·
per gli operatori in regime di contabilità
semplificata che emettono solo fatture e che si avvalgono dei dati che
l’Agenzia delle Entrate mette loro a disposizione viene meno l’obbligo di
tenere i registri Iva;
·
per gli operatori Iva che emettono e ricevono
solo fatture, ricevendo ed effettuando pagamenti in modalità tracciata sopra il
valore di 500 euro, i termini di accertamento fiscale sono ridotti di 2 anni;
inoltre gli operatori possono consultare e acquisire copia
delle proprie fatture elettroniche emesse e ricevute.
2.3 Fatturazione elettronica tra privati e B2B, come
funziona
L’obbligo di fatturazione elettronica viene esteso al B2b
dalla Legge numero 205 del 2017. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le regole
tecniche con la circolare del 30 aprile 2018.
L’intento del governo di estendere l’obbligatorietà della
fatturazione elettronica tra privati e B2b a partire dal 2019 rappresenta uno
dei più importanti tentativi di lotta all’evasione fiscale. È in effetti questo
uno dei motivi fondamentali per i quali l’Italia ha chiesto alla Commissione
Europea di poter introdurre nell’ordinamento nazionale l’obbligo di emettere
fatture elettroniche anche nel settore privato, come già fatto con successo
verso la Pubblica Amministrazione, in parziale deroga a quando contenuto nella
Direttiva 2006/112/CE in materia di IVA.
Ecco con precisione come è stata motivata tale richiesta:
·
incrementare capacità dell’Amministrazione
finanziaria di prevenire e contrastare l’evasione fiscale e, soprattutto, le
frodi IVA, il cui gap è particolarmente elevato nel nostro paese;
·
aumentare la semplificazione fiscale;
·
ridurre il numero degli adempimenti fiscali,
grazie ad una maggiore quantità di dati a disposizione dell’amministrazione Finanziaria.
Per alcune tipologie di contribuenti in realtà l’obbligo di
emettere e-fatture anche nel B2b è già scattato dal primo luglio 2018, e c’è
stata poi una seconda scadenza in dicembre.
2.4 Scadenze nuovo formato: avvio della fase transitoria dal
primo ottobre 2020, obbligo esclusivo dal 1° gennaio 2021
Il calendario dell’avvio dell’utilizzo del nuovo tracciato
di fattura elettronica prevede che dal 1° ottobre 2020 decorre la facoltà di
emettere una fattura elettronica con utilizzo del nuovo tracciato e di
riceverlo dal Sistema di interscambio.
A partire dal 1° ottobre al 31 dicembre 2020 la fase
transitoria prevede una coesistenza dei tracciati vecchio e nuovo. e per questo
ci sono dei nuovi controlli del Sistema di interscambio.
A partire dal primo gennaio 2021 si può utilizzare solo il
nuovo formato, pertanto saranno utilizzati dal Sistema di interscambio solo i
nuovi controlli, con la conseguenza che le fatture elettroniche emesse
utilizzando il vecchio tracciato verranno scartate.
Forfettari e minimi: come emettere fattura elettronica
obbligatoria dal 1° luglio 2022
Contribuente in regime forfettario: come fare per emettere
fattura elettronica? Esempio pratico di compilazione con il servizio Fatture e corrispettivi
dell'Agenzia delle Entrate
Ancora pochi giorni e, a partire dal 1° luglio 2022, anche i
soggetti IVA in regime forfettario dovranno emettere fattura elettronica. E’
quanto prevede la bozza del nuovo Decreto PNRR 2 (decreto-legge del 30 aprile
2022 n. 33) all’art. 18, commi 2-3.
In sede di prima applicazione, l’obbligo riguarderà solo i
soggetti che nel 2021 hanno conseguito ricavi o percepito compensi superiori a
25.000 euro.
In particolare, l’art. 18 del Decreto PNRR 2 (DL 36/2022)
modificando l’articolo 1, comma 3, del D.lgs 127/2015, ha soppresso l'esonero
per i contribuenti che utilizzano il regime forfettario, ovvero stabilendo:
a partire dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell'anno
precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad
anno, superiori a euro 25.000,
e a partire dal 1° gennaio 2024 per i restanti soggetti,
l’obbligo di emissione della fattura elettronica via SdI
anche per:
i soggetti che rientrano nel “regime di vantaggio” (articolo
27, commi 1 e 2, Dl 98/2011),
i soggetti che applicano il regime forfettario (articolo 1,
commi da 54 a 89, legge 190/2014)
e le associazioni sportive dilettantistiche ed enti del
terzo settore che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime
speciale ai fini dell’Iva e delle imposte sui redditi (articoli 1 e 2, legge
398/1991) e che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito proventi
dall’esercizio di attività commerciali, per un importo non superiore a 65mila
euro (con proventi oltre tale limite, la fattura andava emessa per loro conto
dal cessionario o committente soggetto passivo d’imposta).
Per rendere il processo di fatturazione elettronica più
semplice, l’Agenzia delle entrate ha predisposto una serie di servizi gratuiti
per gli utenti, per predisporre, trasmettere, consultare e conservare le
fatture elettroniche, in particolare tre sono gli strumenti disponibili:
Una procedura web accessibile sul sito dell’Agenzia delle
Entrate nella sezione "Fatture e Corrispettivi" (tale procedura consente
di predisporre e trasmettere le fatture elettroniche);
Un’App per dispositivi mobili denominata “FATTURAe” (questa
procedura consente anche di trasmettere le fatture elettroniche);
Un software “stand alone” rilasciato dall’Agenzia delle
Entrate e installabile su PC (tale procedura consente solo di predisporre e
salvare i file delle fatture elettroniche).
Dal portale "Fatture e Corrispettivi" sono inoltre
disponibili il servizio di conservazione e quello di consultazione delle
fatture. Vediamo brevemente come deve fare, un soggetto Iva in regime
forfetario, per predisporre una fattura elettronica utilizzando il servizio
"Fatture e corrispettivi" messo a disposizione dall’Agenzia delle
Entrate.
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