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venerdì 5 ottobre 2012

La regola è: No al voto di scambio politico-mafioso

Oggi vorrei parlarvi di certi tatticismi politici poco ortodossi utilizzati dai comitati elettorali e da, lasciatemelo dire, Gentaglia, con la G maiuscola rafforzativa. Il discorso su cui voglio concentrarmi  su questo post è quello legato al voto di scambio politico-mafioso, alle false promesse, ai soliti discorsi, lasciatemi dire anche questo, del "Kaiser" che fanno alcune persone che pensano nel loro piccolo di fare buona politica e buona campagna elettorale. Ora, non lasciatevi abbindolare da chi, vi lascia il “santino” con la faccia del suo candidato preferito e con il bel loghino stampato, chiedendovi se siete occupato o libero. Prima di tutto ditegli che non siete un WC e che per essenza di cose l'uomo in Italia è libero di votare e/o di non votare. Io direi sempre di andare a votare, ma andiamo avanti col discorso. Se qualcuno ti chiede di votare per chicchessia, per poi un giorno andargli a “chiedere” qualcosa ad esempio un lavoro, sta commettendo un reato ai sensi dell'art. 416-ter del codice penale, non so come si faccia a pensare e far proporre questo schifo, ma continuiamo.
In primis il così detto candidato che ha utilizzato questi tatticismi in stile mafioso, nello stesso momento in cui vince le elezioni, sperando iddio non succeda, ma è successo tante volte che è diventata la regola, si mette alle spalle: comitato elettorale, la gente che lo ha sostenuto e prosegue nella sua distruzione della sua proseliti per raggiungere i propri fini cioè l'arrichimento e il potere.
C'è chi potrebbe pure dirmi o rimproverarmi di questo post e di istigare la gente alla disaffezione politica, invece io vi dimostrerò che il mio intento è diverso e vi spiego il perchè.
Secondo, se vedete tanti manifesti elettorali, santini sparpagliati per terra, tanta propaganda, “gentaglia” nuova che spunta come i funghi dai bunker di qualche casa blindata che ti ferma, dicendovi e brontolandovi false promesse vuol dire che ti stanno facendo pressione psicologica per il raggiungimento del loro fine usando malamente i tuoi soldi, si i tuoi e i miei soldi. Sono i soldi che stanno usando per la campagna elettorale a tue spese, perchè un giorno gli verranno restituiti tutti, a gioco forza, anzi forse quintuplicati, e qui voglio sottolineare e formulare una regola: più manifesti vedi con la faccina del candidato, più hanno investito, con i tuoi soldi nella propaganda e questo è un segno che ti deve far pensare, svegliare, facendoti convincere di non votarlo: Non votare chi ha i soldi per farsi più propaganda! Ecco! Lo stanno finanziando per benino, lo vedi ovunque, accertati che i suoi finanziamenti non provengono da fonti troppo sospette.
Terzo, se quella stessa gentaglia si dimostra deciso di convincervi solo perchè siete giovani e pieni di speranza, magari in cerca di lavoro, perchè l'avete perso o perchè non l'avete mai avuto, allora io vi chiedo di fermarvi, incazzarvi, arrabbiarvi, vi prego di non picchiarvi, ma se avete questo istinto lascio a voi la scelta, sempre nella vostra volontà e responsabilità di farlo, e dire la vostra sul contenuto poco gradevole che vi hanno portato ad agire. Dite la vostra! Fatevi sentire! Arrabbiatevi! E poi, quando si è mai detto che un politico onesto abbia dato un posto di lavoro a qualcuno? Il lavoro va guadagnato, va ricercato, va sudato, va vinto studiando, anche con i concorsi pubblici, ed è tutt'altra cosa di essere regalato.
Ci siamo stufati di sentirci dire che Tizio è meglio di Caio, la regola è: tu nuovo candidato stili un programma degno di questa parola, dove dentro ci infili quello che ritieni opportuno: io direi temi come l'ambiente, i cittadini, la cultura, la legalità, lo sviluppo. Lo proponi in una forma degna di tale parola e poi lasci scegliere democraticamente alla gente cosa è giusto o quale programma è sbagliato. Se non lo fai sei fuori, perchè vuol dire che non te ne importa niente del futuro dell'amministrazione regionale, non ti importa un accidente della gente, non ti importa del futuro dei giovani e così dicendo. In verità quello che sta accadendo in Sicilia alla candidatura regionale per la presidenza è vergognoso, tanti episodi lo dimostrano in giro sul territorio e vi prego di stare attenti a schivarli bene.
In Sicilia a parte alcuni la leggittima candidatura attraverso la proposta di idee e/o scambio di idee con il cittadino non c'è. E se c'è allora vi prego onestamente di apporre una crocetta al simbolo di quel movimento partitico e di indicare il nome di quel candidato sulla scheda elettorale. A questo punto mi viene da pensare che vedendo certe azioni direi proprio che si intestardisce un voto di scambio insito nella mente malata di gentaglia ignorante. A mio avviso alcuni non guardano neanche il Tg, fonte semplice di apprendimento dell'informazione politica, e si propaga soprattutto questa mal'attitudine quando c'è campagna elettorale, come se non vedessero che cosa gli succede intorno. Esiste ancora l'ignoranza diffusa e il tatticismo politico di alcuni di utilizzarla, e qui oggi con questo post vorrei sottolinearlo ai miei lettori, quelli fidati e quelli meno fidati. In pratica è un consiglio agli amici e un avvertimento ai nemici.
Poco importa se Tizio è conoscente, nipote, figlio, amico di Caio, la regola a mio avviso è: se proprio devo votare, voto chi amministra i miei soldi facendo anche lui i sacrifici necessari, come li facciamo noi e proseguiamo in un cammino di reciproca sobrietà in un nuovo stile di vita quotidiano con la prospettiva di crescita e che non va a mangiarsi le ostriche a duemila euro al chilo a mie spese.
Oggi più che mai la storia è delicata, con il proseguimento di questa crisi, verso la recessione, ahimè più profonda di quella del 1929. Non scherziamoci sù cedendo l'unica arma, quella del voto, perchè qui la cosa è seria. Non dare il voto a chi ti offre in cambio del voto qualcosa che non è legittimato ad offrire. Per esempio un posto in un' amministrazione pubblica con un concorso pubblico addomesticato o il condono di un abuso edilizio non condonabile o il cambio della destinazione d'uso di un immobile in violazione alle norme del Piano di Governo del Territorio commette un reato lui e ne paghi le conseguenze tu.

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