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sabato 25 aprile 2020

25 Aprile: Buon anniversario dalla liberazione. W la Democrazia.

Oggi è una data molto importante per tutti i cittadini italiani, perché il 25 aprile di 75 anni fa donne e uomini di idee diverse liberarono l'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. 

È il giorno in cui rendere omaggio a coloro che offrirono la propria vita per la liberazione del nostro paese, a chi ci ha consegnato gli ideali di una società libera e democratica.
Tuttavia festeggiare è il modo migliore per dimostrare di aver tratto insegnamento dal passato e saper richiamare le giovani generazioni ai valori della pace e della solidarietà, sostenendo nuove forme di liberazione e di riscatto della nostra società. 

Il 25 aprile di 75 anni fa fu il momento fondante della nostra democrazia, che trova le sue radici nella nostra Costituzione.

venerdì 17 aprile 2020

Coronavirus: La fase due la troviamo dentro di noi.

In ordine sparso e a macchia di leopardo L'Italia si è sempre dimostrata campanilistica e a decidere se un'azienda può riaprire o meno in tempo di Coronavirus sono i prefetti. I criteri sulla carta rigidissimi variano nella realtà, in base alla sensibilità dei singoli funzionari prefettizi, delle pressioni e del peso politico. Adesso immaginatevi Mauro, nome di fantasia, che si è appena svegliato, sono le sei di mattina, sua moglie gli ha appena preparato il caffè, sono svegli entrambi da un pezzo, dopo aver bevuto il suo caffè Mauro è uscito fuori per andare a lavorare, come ogni santo giorno nella sua "vecchia" vita, ma oggi è un giorno diverso. Ha messo in moto la sua vecchia auto, dopo parecchie settimane, è ripartita a stento, forse la batteria.
Mauro oggi si sente più libero, scorrazza per le strade semi deserte, con un'autorizzazione in tasca, e visto che c'è poco traffico va a lavorare e arriva puntuale.
A Mauro gli mancava il suo lavoro, diciamolo, la libertà di stare fuori, gli mancavano i suoi colleghi non ne poteva più di starsene a casa. Dopo la chiusura della sua azienda a causa del Coronavirus, adesso si sente più libero, non riesce a capire che tipo di situazione si sta creando. 
Fuori un'autorizzazione prefettizia, per cui prima era in pericolo ora non lo è più, può lavorare, per così dire, ma è proprio così? Il suo mestiere gli permette di uscire di casa, in piena emergenza sanitaria, in fase calante, però in piena emergenza sanitaria da Coronavirus.
Adesso è a lavoro! 
Grazie alle loro funzioni alcuni operai sono considerati parte della catena produttiva essenziale e questo è vero, come supermercati, panifici, dentisti, medici di base. Sono i nostri nuovi eroi. 
Adesso Mauro è a lavoro e non è più lo stesso nel suo lavoro, la cosa è più difficile che mai, mascherine, guanti, tuta protettiva.
A Mauro gli manca non poter chiacchierare liberamente con i suoi colleghi, se non a debita distanza, almeno a rimanere a una distanza adeguata, si fa fatica a essere rilassati e nella piena normalità.
Di parole confortanti se ne dicono e se ne urlano in ufficio, ma a fatti concreti fisicamente c'è ancora quella sensazione sgradevole di doversi controllare a vista.
Non è come lo era prima, ma è chiaro, siamo in emergenza sanitaria straordinaria, per cui dobbiamo stare a debita distanza.
In azienda i locali sono abbastanza puliti, sanificati, le nostre sedie, i nostri tavoli, sono a distanza debita per non stare vicini. 
La nostra linea di produzione sembra una serie di film già visti degli anni 20. 
Forse siamo diventati delle nuove macchine sociali, un'autorizzazione ci ha liberati da una schiavitù chiamata “restare a casa” e ancor di più ci siamo alienati a questo meccanismo lavorativo fulminante, ma a causa di un nemico forse peggiore della prima vita.
E' sera e Mauro è stremato dal suo primo giorno di lavoro! 
Mauro è tornato a casa e ha abbracciato sua moglie.

venerdì 29 marzo 2019

Grazie.

Il 29 Marzo si è votato per il primo turno delle parlamentarie Europee per i soli iscritti sul portale del MoVimento 5 Stelle. Si votava dalle ore 10:00 alle 22:00 sulla piattaforma Rousseau del MoVimento cinque stelle. Avevi a disposizione cinque voti. Io c'ero, purtroppo non è andata come speravo e comunque il mio sostegno non mancherà e non si sposterà di una virgola per portare avanti il progetto del MoVimento cinque stelle. Per aspera sic itur ad astra. A riveder le stelle.

mercoledì 13 settembre 2017

Che cos'è e che cosa fa il Movimento 5 stelle?

Per info generale a chi ancora getta del fango mediatico: Il Movimento 5 Stelle è un’idea buona e nuova, non un volto che deve rendere conto alle lobbies (gruppi di pressione/banche) che lo finanziano. Il candidato premier del Movimento 5 Stelle è stato scelto già parecchio tempo fa e si chiama Programma a 5 stelle. E’ scritto dagli iscritti sul portale Rousseau e non di notte tempo o dopo accordi, inciuci, scambi di favori e promesse di poltrone, vedi presunta poltrona a Crocetta. Nell’universo dei 5 stelle non interessa votare un nome, perché la persona dovrebbe incarnare una leadership, al movimento interessa solo che il nome di quella persona sia quello di una persona onesta, incensurata, che non faccia accordi sottobanco e che abbia come punto di riferimento il Programma 5 stelle ed i cittadini che glielo hanno affidato. Che si scelga Cancelleri o Di Maio o Di Battista nulla della precondizione cambia, questa è la differenza con gli altri partiti, ad personam. Ed a nessuno deve rendere conto se non a chi gli ha affidato il compito di portare avanti le idee. Questo è un meccanismo nuovo che mette davanti un’idea e non più i presunti cavalieri. Oltremodo per questo motivo il mandato viene ridotto a due legislature. Per esempio anche tu che mi leggi che sei una/o qualunque, con il requisito dell'onestà morale ed intellettuale, soprattutto giudiziaria e ti senti di poter rappresentare i cittadini sul Programma 5 stelle, nessuno ti vieta di candidarti a Premier. It’s very easy.

lunedì 24 gennaio 2011

Mobilitazione elettorale efficace.


In campagna elettorale espandere la base è un obiettivo realistico e in certi casi più semplice da realizzare di quanto non lo sia persuadere gli incerti. Le attività di mobilitazione sul territorio non hanno in realtà mai perso la loro efficacia. Un approccio personale alla mobilitazione degli elettori è generalmente più efficace di un approccio impersonale. Quanto più personale è l'interazione tra chi lavora per la campagna e l'elettore potenziale, tanto più cresce la possibilità che quella persona voti. Il porta a porta fatto da amici, parenti e vicini di casa è la tattica di mobilitazione più efficace; le conversazioni telefoniche spontanee e fatte senza fretta funzionano bene. Per contro, una telefonata pre-registrata con il numero composto in automatico da un computer è completamente impersonale ed evidentemente inefficace nel portare le persone alle urne.
(Green, Gerber, 2004, p.9)

Ci sono i vincitori e ci sono gli sconfitti. La rappresentazione mediatica della campagna tende ad assomigliare a quella di una corsa di cavalli, che fornisce informazioni sugli "handicap" dei candidati e stabilisce chi è in testa e chi è indietro in varie fasi del processo. Come in una corsa di cavalli, le aspettative sulla performance dei concorrenti vengono fissate prima che inizi la gara. Ci si attende che un candidato corra bene e vinca, mentre si stabilisce che un altro candidato non ha speranza (Davis, 2001, p.190).

Quando gli elettori incontrano notizie di politica basate sulla prospettiva del gioco sportivo, si comportano più come spettatori che come partecipanti al processo elettorale, interessandosi, se mai si interessano, solo all'andamento della gara, non a ciò che i candidati rappresentano. D'altra parte, notizie che riguardano i temi politici e le qualifiche dei candidati costringono gli elettori a schierarsi, stimolando valutazioni sulle capacità di leadership dei candidati, sui loro tratti personali, sulla loro esperienza e sulle loro posizioni programmatiche. Queste notizie creano inoltre più interesse politico, come evidenzia il maggior coinvolgimento che suscitano nello spettatore. (Patterson, 1993, p.89)

La ricerca del "vero" carattere dei candidati porta i giornalisti a concentrarsi su una o due caratteristiche personali che finiscono per identificare ciascun candidato, poi analizzarle, infine a inquadrare i loro resoconti su questi assunti... A un certo punto di qualsiasi campagna presidenziale, le immagini dei candidati prendono forma nelle notizie, utilizzando una combinazione di evidenza fattuale e istinti viscerali, i giornalisti raggiungono un consenso sulle caratteristiche della personalità di ciascun candidato che sono più importanti. Informazioni successive che confermano lo sterotipo del candidato hanno allora molte più possibilità di superare il filtro giornalistico per arrivare a lettori e spettatori (Jamieson, Waldman, 2003, p.72)

Nella mobilitazione elettorale la comunicazione personale, specie se attuata da individui che fanno parte dello stesso network di relazioni o comunque da un ambiente sociale affine, è più efficace di quella impersonale (ossia mediata) e in cui la fonte è un estraneo. La rilevanza della comunicazione interpersonale rispetto a quella mediata e generalista, emerge dunque anche per effetto della crescente importanza strategica della mobilitazione elettorale.

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