"Nonostante l'esistenza di leggi per i diritti umani e contro la discriminazione [..] il Comitato nota l'alta incidenza della discriminazione e delle violazioni dei basilari diritti umani nei confronti della popolazione immigrata". Sono le parole dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, Agenzia Onu, nel rapporto del comitato di esperti sulle applicazioni delle convenzioni e raccomandazioni. La parte concernete l'Italia di riferisce al rispetto della Convenzione per la non discriminazione e la protezione dei basilari diritti umani di tutti i lavoratori immigrati, ratificata dal nostro paese nel 1981. Il rapporto prosegue citando le indagini del Comitato consultivo sulla convenzione per la protezione delle minoranze nazionali (ACFC): "Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom, e creano un clima negativo verso queste persone. L'ACFC riporta anche le talvolta dure condizioni di detenzione degli immigranti irregolari, prima dell'espulsione nelle loro nazioni di origine (25 ottobre 2005). Il Comitato nota anche le considerazioni conclusive del Comitato Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (CERD, marzo 2008) che esprime preoccupazione per i rapporti di serie violazioni dei diritti umani dei lavoratori immigrati senza documenti [..], che includono maltrattamenti, paghe minime ricevute in considerevole ritardo, lunghi orari di lavoro e situazioni di lavoro vincolato in cui parte della paga viene trattenuta dai datori di lavoro come pagamento per l'alloggio in edifici sovraffollati privi di elettricità e acqua corrente. Il CERD riferisce anche i continui discorsi razzisti e xenofobi contro gli immigrati extra europei, casi di incitamento all'odio che hanno per bersaglio gli stranieri e in particolare i Rom, denuncie di maltrattamenti ai Rom, soprattutto quelli di origine rumena, da parte delle forze di polizia nel corso di raid nei campi Rom, soprattutto dopo il decreto presidenziale del Novembre 2007 concernente l'espulsione degli stranieri. Nello stesso contesto, il Comitato nota che l'Inviato speciale Onu sul razzismo, gli Esperti indipendenti Onu sulle questioni delle minoranze e l'Inviato speciale Onu sui diritti umani dei migranti hanno rilasciato il 15 luglio 2008 una dichiarazione in cui esprimono le loro serie preoccupazioni a proposito delle recenti azioni, dichiarazioni e misure proposte contro la comunità e gli immigrati Rom in Italia, soprattutto la proposta di prendere le impronte digitali di tutti i Rom in modo da identificare chi vive in Italia senza documenti. Hanno anche condannato la retorica aggressiva e discriminatoria usata esplicitamente dai leader politici per associare i Rom alla criminalità, così creando un clima generale di ostilità, antagonista e stigmatizzazione presso il pubblico. Il Comitato è profondamente preoccupato da questi rapporti sulle violazioni dei basilari diritti umani, soprattutto dei migranti senza documenti provenienti da Africa, Asia ed Europa orientale, e per il crescente clima di intolleranza, violenza e discriminazione contro la popolazione immigrata, soprattutto i Rom di origine rumena. Dato che simili fatti hanno un impatto sul livello basilare di protezione dei diritti umani e dei lavoratori e le condizioni di vita e di lavoro della popolazione immigrata in Italia, il Comitato ritiene che sollevino gravi questioni di non applicazione della Convenzione. Il Comitato ricorda l'obbligo del governo, in riferimento all'articolo 1 della Convenzione, di rispettare i basilari diritti umani di tutti i lavoratori immigrati, a prescindere dal loro status di immigrati. Inoltre, secondo l'articolo 9(1) il governo ha l'obbligo di assicurarsi che i lavoratori immigrati, anche quelli impiegati illegalmente, non siano privati dei loro diritti in riferimento al lavoro effettivamente svolto per quanto concerce la remunerazione, la sicurezza sociale e altri benefici. Il Comitato ricorda anche l'obbligo del governo, in base agli articoli 10 e 12 della Convenzione, di prendere provvedimenti che garantiscano uguaglianza di trattamento, in riferimento alle condizioni di lavoro, per tutti i lavoratori immigrati legalmente nel paese, così come provvedimenti per informare ed educare la popolazione in modo da migliorare la consapevolezza della discriminazione per cambiare atteggiamenti e comportamenti. Tali provvedimenti non dovrebbero riguardare soltanto le politiche anti discriminatorie in generale ma dovrebbero assicurare che la popolazione accetti i lavoratori immigrati e le loro famiglie come membri a pieno titolo della società.
Ah, trovo liberatorio tradurre i documenti dell'Onu. Si respira un'aria improvvisamente più pura, l'aria dei diritti civili, della speranza in un mondo migliore. Un'aria molto diversa da quella che si respira attualmente in Italia.
Dove la gravità di questo rapporto non è stata nè compresa nè comunicata dai media. La violazione della Convenzione è una delle più serie tra tutti i paesi firmatari e la più seria tra i paesi occidentali. Il ministro degli Esteri Frattini ha reagito dicendo che si tratta di affermazioni false, non dimostrate, da respingere al mittente. Replicherei al ministro che vivendo in questo paese, leggendo la cronaca, avendo visto le condizioni in cui vivono molti immigrati in prima persona non vedo come si possa dire che le affermazioni del Comitato di esperti siano false e non dimostrate. Forse il ministro dovrebbe uscire dal suo palazzo e camminare per le strade. Forse dovrebbe leggere i giornali. Il ministro del Lavoro, Sacconi, avanza l'ipotesi che "le sollecitazioni siano venute dall'interno del paese". Magari intende dire che la CGIL avrebbe istigato l'ILO a parlare male dell'Italia. Magari la CGIL vede come vengono trattati i lavoratori immigrati perché si occupa appunto di proteggere i diritti dei lavoratori. Ah, è quello che in teoria dovrebbe fare anche il ministro Sacconi.
Dove la gravità di questo rapporto non è stata nè compresa nè comunicata dai media. La violazione della Convenzione è una delle più serie tra tutti i paesi firmatari e la più seria tra i paesi occidentali. Il ministro degli Esteri Frattini ha reagito dicendo che si tratta di affermazioni false, non dimostrate, da respingere al mittente. Replicherei al ministro che vivendo in questo paese, leggendo la cronaca, avendo visto le condizioni in cui vivono molti immigrati in prima persona non vedo come si possa dire che le affermazioni del Comitato di esperti siano false e non dimostrate. Forse il ministro dovrebbe uscire dal suo palazzo e camminare per le strade. Forse dovrebbe leggere i giornali. Il ministro del Lavoro, Sacconi, avanza l'ipotesi che "le sollecitazioni siano venute dall'interno del paese". Magari intende dire che la CGIL avrebbe istigato l'ILO a parlare male dell'Italia. Magari la CGIL vede come vengono trattati i lavoratori immigrati perché si occupa appunto di proteggere i diritti dei lavoratori. Ah, è quello che in teoria dovrebbe fare anche il ministro Sacconi.
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