In Egitto, la situazione già difficile della minoranza cristiana copta sembra peggiorare. Qualche settimana fa, le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso un cristiano copto e ferito decine di altri che stavano protestando contro l'intenzione del governo di demolire una struttura di proprietà dei cristiani. Difficilmente passa giorno senza avere notizie sulla violenza che in varie parti d’Egitto viene usata sui membri della comunità cristiana copta. La maggior parte degli attacchi proviene da fondamentalisti islamici. Secondo il Barnabas Fund, un'organizzazione caritatevole che ha sede nel Regno Unito, "I timori per la sicurezza dei cristiani egiziani sono in crescita dopo una serie di false accuse, violente minacce e manifestazioni di massa nei loro confronti". La collera dei musulmani si è accesa in seguito ad accuse infondate riguardanti il fatto che i copti sarebbero d’accordo con Israele e che farebbero scorte di armi preparandosi a una guerra contro i musulmani. Il Barnabas Fund ha osservato che le autorità egiziane sono state accusate di complicità per motivi politici nella crescente crisi a sfondo settario.
Anche i cristiani palestinesi sono sotto pressione, ma le loro condizioni rimangono migliori di quelle dei loro fratelli e sorelle in Egitto e in Iraq. La scorsa settimana, l’Autorità palestinese nella West Bank ha arrestato un giornalista che ha fatto un servizio sulle differenze tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il fondatore di Fatah Mohammed Dahla. Il giornalista, George Qanawati, direttore di Radio Betlemme 2000, è stato liberato cinque giorni dopo. Nella striscia di Gaza, controllata da Hamas, la piccola comunità cristiana sta vivendo nella paura in seguito ad una serie di attacchi da parte di alcuni fondamentalisti islamici. Il fallimento della comunità internazionale di prestare sufficiente attenzione ai pericoli che minacciano i cristiani ha incoraggiato i musulmani radicali e i regimi più corrotti ad intensificare i loro attacchi su persone e istituzioni cristiane. Quando i fanatici musulmani non riescono ad uccidere i soldati cristiani o i civili sulle montagne dell'Afghanistan o per le strade di New York, scelgono una facile preda: i loro vicini arabi cristiani.
Tratto da Hudson Institute
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