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mercoledì 8 dicembre 2010

Il testo del "Decreto Romani", Rischio per Internet?

Ho fatto molta fatica per trovare il testo in pdf di questo Decreto legislativo n 169 sulla Tv, ribattezzato Decreto Romani (dal nome del viceministro per le Attività Produttive che l'ha ideato), che se entrasse in vigore, metterebbe a rischio internet. Di questo decreto diversi mezzi d'informazione dovrebbero parlarne cioè Io in primis e altri pochi martiri(clicca qui): nonostante sia stato trasmesso alla Presidenza della Camera dei Deputati dal 18 dicembre 2009. E' anche verò che è alquanto difficile trovarlo sul sito della Camera dei Deputati, ma con molta pazienza ci sono riuscito:

http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/AttiDelGoverno/pdf/0169.pdf

Questo decreto prevede l'autorizzazione ministeriale preventiva per trasmettere via web, una cosa che limiterebbe molto il funzionamento di internet.
I provider sarebbero responsabili dei contenuti pubblicati sul web, e dovrebbero rimuovere quelli che violano il diritto d'autore, pena una sanzione, che potrebbe arrivare a 150 mila euro per ogni richiamo. Dopo il decreto Levi (ritirato), l'emendamento D'Alia (abrogato), Il Ddl Carlucci per togliere l'anominato in rete (arrenato alla Commissione Trasporti), eccoci di nuovo con un bavaglio per internet. Con Il Decreto Legislativo Romani , chi ha un collegamento internet, rischia di dover pagare anche il Canone RAI.
L'Agcom diventerà "sceriffo" della Rete, perchè dovrà vigilare che i siti web rispettino davvero le regole del diritto d'autore.
Web e TV, così simili e vicini ma così diversi e lontani. Se il mercato tende sempre più a fondere i due mondi facendo convergere piattaforme e linguaggi, con la TV sempre più presente su Internet e Internet che sbarca invece sul televisore del salotto, giunge invece un decreto legislativo, il decreto Romani, a rischiare di spezzare questo idillio che, in altre parti nel mondo, sta cambiando il modo di informarsi e di intrattenersi della gente.

Il decreto Romani avrà lo scopo di recepire la nuova direttiva Ue relativa alle regole per la trasmissione di contenuti video, ma vi sono tre punti che fanno discutere non poco e che hanno aperto delle polemiche tra maggioranza e opposizione, nonché tra la gente che naviga in Internet.

Uno di questi, forse il più delicato, è la clausola che chiederà al Garante per le Comunicazioni di monitorare i siti di videosharing alla ricerca di video televisivi pubblicati senza autorizzazione, penalizzando così la condivisione di filmati aventi ad oggetto spezzoni di programmi televisivi, di film o di altri contenuti interessanti.

Ovviamente a protestare sono essenzialmente gli utenti della Rete, i quali temono di vedere così svuotati e stravolti i siti di condivisione del materiale video più richiesto, a quel punto fruibile quasi esclusivamente dai portali delle emittenti e con modi e tempi da esse decisi.

Sempre nello stesso decreto sono poi presenti le regole che mirano ad abbassare il tetto pubblicitario per le pay TV a favore delle emittenti gratuite o magari di altri media, oltre all’abolizione dei finanziamenti per la produzione indipendente di fiction e del cinema italiano, che a dire di molti potrebbe portare ad un impoverimento del settore.

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