In seguito alla bocciatura della tesi del relatore Augello del Pdl, che aveva chiesto un parere della Consulta sulla presunta non retroattività della legge Severino, il Decreto Legislativo del 31 dicembre 2012, n. 235, vale a dire il testo unico in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, la Giunta si è riunita esprimendosi a favore del “decadimento”.
Berlusconi, dopo i “si” dei senatori, 15 Si e 8 No, della Giunta del Senato, guarda oltre la “trappola” giuridica. Entro due settimane a partire da ieri, da regolamento, l'aula del Senato dovrà pronunciarsi con un giudizio definitivo, i quali lo priveranno del rango di parlamentare, nonchè di senatore.
Quasi in coincidenza con il termine del 15 ottobre 2013 entro cui Berlusconi dovrà decidere se scontare la condanna ai domiciliari e in affidamento ai servizi sociali. Quattro giorni dopo la vicenda giudiziaria si spostera a Milano, dove la Corte d’appello dovrà riformare la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.
Il cavaliere continua a replicare: “E’ una sentenza politica”, continuando a dissentire su tutta la linea la condanna in Cassazione per frode fiscale.
“Questi giudici sono irresponsabili insiste nelle interviste, in riferimento ai componenti della Giunta hanno obiettivi politici mentre l’organo ha poteri solo giurisdizionali”.
E continua dicendo “sono convinto che otterrò dalla Corte di giustizia europea la revisione del processo e l’annullamento della sentenza”. Infatti il Cavaliere ha chiarito che ormai ripone speranza solo sulla Corte di giustizia europea.
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sabato 5 ottobre 2013
Decadenza del Cavaliere con il via della Giunta
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