Buone Notizie da Sharm el Sheik! La Pace è proprio vicina, una bella notizia stamattina.
Stamattina 09 ottobre 2025, la firma dell'accordo.
L'annuncio bomba è arrivato direttamente dal Presidente degli USA, Donald Trump, verso l'una di notte qui in Italia. Ha detto, tutto orgoglioso, che sia Israele sia Hamas hanno firmato questa prima fase del loro piano di pace.
Tutti gli ostaggi verranno rilasciati molto presto. È la cosa più attesa!
Israele ritirerà le sue truppe da una certa zona, come primo passo verso una pace che speriamo sia forte e duratura. Trump l'ha definita una "giornata storica"! Donald Trump dai social media ha annunciato che Hamas ha accettato la sua proposta di pace.
Saranno liberati tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano fermerà i bombardamenti. Un giorno che può segnare la fine di una delle pagine più drammatiche della storia recente.
Donald Trump dai social media ha annunciato che Hamas ha accettato la sua proposta di pace. Saranno liberati tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano fermerà i bombardamenti. Un giorno che può segnare la fine di una delle pagine più drammatiche della storia recente.
Ha anche ringraziato tantissimo Qatar, Egitto e Turchia, che hanno fatto da mediatori (cioè hanno aiutato a far parlare le parti) per rendere possibile questo evento pazzesco e mai visto prima.
Ora, la palla passa al governo israeliano che si riunirà in queste ore per dire "sì" in modo ufficiale al piano. Subito dopo, l'esercito israeliano inizierà a ritirarsi.
Si prevede che 72 ore dopo (cioè tre giorni dopo), Hamas inizierà a liberare gli ostaggi ancora vivi.
Nello stesso momento, saranno liberati circa duemila prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, inclusi ben 250 che stavano scontando l'ergastolo!
Attenzione però, perché non tutto è filato liscio:
Sembra che Israele abbia rifiutato di liberare un nome importante, Marwan Barghouti.
Restano ancora un punto interrogativo (quindi non è ancora chiaro) se libereranno anche altri nomi come Abdullah Barghouti, Ahmed Saadat, Hassan Salama e Abbas al-Sayyed.
Insomma, è un grande passo in avanti, anche se ci sono ancora alcuni dettagli da definire!
Dall'altro lato Hamas ha dichiarato che il "movimento" annuncia il raggiungimento di un accordo che determina la fine della guerra a Gaza, il ritiro dell'Idf, l'ingresso di aiuti e lo scambio di prigionieri, dopo negoziati responsabili e seri che il movimento ha condotto insieme alle fazioni. Apprezziamo profondamente gli sforzi dei fratelli mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, e apprezziamo anche gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine definitivamente alla guerra e ottenere il completo ritiro dalla Striscia di Gaza.
Alla faccia di chi, in queste settimane/mesi, ha cercato solo di strumentalizzare il dolore e la sofferenza di un popolo. Con Flottille e similari spacciandole per iniziative umanitarie, quando in realtà erano solo strumenti di propaganda e attacchi pretestuosi a un Governo che sta guidando il Paese già massacrato da inflazione e carovita. Diciamolo a voce alta a sinistra non c'è un vero programma, il campo largo è un vero camposanto.
Landini e la CGIL hanno persino indetto scioperi e manifestazioni politiche il 25 ottobre 2025.
Oggi il mondo scopre che la pace si costruisce con la serietà, la responsabilità e il coraggio dei veri leader. Donald Trump, con la sua visione che anche in questo ha agito con equilibrio, concretezza e silenziosa determinazione, da statista.
Perché la politica con la “P” maiuscola non urla in piazza: lavora, ogni giorno, per fermare le guerre e salvare vite. Quella del 7 ottobre 2023 resterà per sempre una ferita indelebile: centinaia di innocenti massacrati, famiglie distrutte, dolore inimmaginabile.
L'esercito israeliano (IDF) ha fatto sapere che ha già cominciato a fare i "preparativi" per ritirarsi da Gaza, come previsto dall'accordo. Però, attenzione: le truppe restano comunque schierate e pronte a intervenire per qualsiasi evenienza.
In particolare, è probabile che l'IDF mantenga un bel po' di soldati a Rafah, che è un'area molto delicata al confine con l'Egitto. Una cosa importante per Gaza è l'aiuto umanitario: l'accordo prevede che nella primissima fase possano entrare immediatamente 400 camion di aiuti al giorno!
Per quanto riguarda Hamas, hanno firmato l'impegno a deporre le armi (quindi a non combattere), ma non usciranno dal gioco politico. A garantire che tutto vada bene nel processo politico ci saranno Qatar e Turchia.
La fase successiva del piano di Trump è ambiziosa: vuole creare un organismo internazionale chiamato "Board of Peace" (Consiglio di Pace) per supervisionare l'amministrazione di Gaza dopo la guerra.
Trump stesso sarà a capo di questo Consiglio, che includerà anche altri leader mondiali, come l'ex Primo Ministro britannico Tony Blair.
Appena l'accordo è stato annunciato, il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha chiamato subito Donald Trump. La conversazione è stata "fantastica", a detta di Trump, e Netanyahu era "molto contento".
Addirittura, Trump ha accettato l'invito di Netanyahu e ha detto che potrebbe visitare Israele "nei prossimi giorni" e parlare alla Knesset (il Parlamento israeliano). Ha sottolineato che per raggiungere questo accordo si sono impegnati un sacco di Paesi, anche quelli che di solito sono ostili, e questo è un enorme successo!
Anche il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, è molto contento. Ha accolto "con favore" l'accordo e ha fatto i complimenti a USA, Qatar, Egitto e Turchia per la svolta diplomatica.
Il suo messaggio è chiaro: tutti devono rispettare l'accordo fino in fondo. Bisogna liberare tutti gli ostaggi con dignità e, soprattutto, arrivare a un cessate il fuoco permanente. Insomma, "i combattimenti devono cessare una volta per tutte".
Oggi, finalmente, può tornare la speranza.
Questa è la vittoria della pace, della politica vera e dei grandi uomini di Stato.
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