Sono servili o modali i verbi che, se premessi all'infinito di un altro verbo, gli danno una sfumatura in più, e non alterano quindi in alcun modo la frase, lasciando invariato il significato. Letteralmente essi "servono" ad altri verbi per entrare nello specifico. I verbi servili della lingua italiana sono:
dovere, potere, volere, sapere, solere.
I verbi servili (o modali), funzionano normalmente come verbi ausiliari. Come le copule i verbi servili sono una classe ristretta e piccola. La loro caratteristica sintattica più importante è l'espansione ad infinito puro, quindi la proprietà di precedere immediatamente il verbo all'infinito. In unione con l'infinito di un altro verbo modificano il loro significato.
I verbi servili hanno un nesso stretto con il concetto linguistico di modalità, cioè con il modo in cui il rapporto tra dell'infinito si sviluppa. I verbi servili esprimono p.e. desiderio, proposito, possibilità, permesso, capacità o necessità. In Italiano i verbi servili classici sono dovere, potere volere più sapere (nel senso di 'essere capace' 'essere in grado di') e solere.
Questi cambiano da lingua a lingua e spesso possono creare degli assurdi logici pur restando grammaticalmente indispensabili, per es in Tarantino un verbo servile, usato soprattutto nelle negazioni, è andare e forma frasi come Non andare andando, Non andare venendo o, meglio ancora, Non andare tornando.
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