L'aula della Camera ha dato il via libera definitivo alla
proposta di legge contro il cyberbullismo. Il testo ha avuto il voto unanime
dell'aula.
La legge opera in contrasto alle forme di cyberbullismo è
stata approvata alla quarta lettura dalla Camera dei Deputati con 432 voti a
favore e nessun contrario ed è ora legge dello Stato.
Il testo che ha avuto un percorso lungo e accidentato, è
passato per tre volte dalle commissioni e le aule di palazzo Madama e di Montecitorio,
ha avuto il definitivo lascia passare.
A chi è rivolto? E anzitutto chi è il cyberbullo?
Per la prima volta entra nell’ordinamento italiano una
puntuale definizione legislativa di cyberbullismo. Viene punita in sostanza la diffusione di
contenuti online al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso,
un attacco dannoso o la messa in ridicolo.
Tra le novità del testo di legge c’è la definizione del
fenomeno e la possibilità, per il minore anche senza che i genitori lo sappiano,
di sollecitare immediatamente il gestore del sito web o social network per l'oscuramento
o la rimozione della “aggressione on-line”.
Questa legge va contro il bullismo telematico e identifica
il soggetto che vìola con ogni forma di pressione, aggressione, molestia,
ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione,
manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata
per via telematica in danno di minori.
Nel caso in cui il gestore ignori l'allarme, la vittima,
stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy
che entro quarantotto ore dovrà intervenire.
Il disegno di legge istituisce, tra l'altro, un Tavolo
tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con
il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano
integrato contro il bullismo via web.
In caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento
illecito di dati personali via web, fino a quando non vi sia una querela o
denuncia, il cyberbullo, sulla falsariga di quanto già è previsto per lo stalking, potrà essere
formalmente ammonito dal questore che lo inviterà a non ripetere gli atti vessatori.
Insieme al minore sarà convocato anche un genitore. Gli effetti
dell'ammonimento cessano al compimento della maggiore età.
In ogni istituto scolastico dovrà essere designato un
docente con funzioni di referente per le iniziative contro il cyberbullismo,
che collaborerà con le Forze di polizia, le associazioni e con i centri di
aggregazione giovanile presenti sul territorio in caso di necessità. Le scuole
sono chiamate a elaborare interventi di prevenzione e informazione, con la
promozione dell'uso consapevole di internet.
(Di seguito la spiegazione della Onlus, Telefono Azzurro,
che da anni lotta contro questo fenomeno.)
Che cos’è il Cyberbullismo?
Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi. L’altra
faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati ad un uso
improprio di questo strumento: tra questi c’è il cyberbullismo.
Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove
tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. Le
attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici hanno
quindi spesso conseguenze anche nella loro vita reale. Allo stesso modo, le
vite online influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi offline, e
questo elemento ha diverse ricadute che devono essere prese in considerazione
per comprendere a fondo il cyberbullismo.
Qui trovate le risposte alle domande che più frequentemente
ricorrono su questo tema: avrete modo di capirne le cause e gli effetti e cosa
fare per aiutare bambini ed adolescenti a mettere in atto comportamenti
responsabili, senza essere autori, vittime o coloro che guardano senza reagire.
Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie
per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o
escludere altre persone.
Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità
offerte dai nuovi media. Alcuni di essi sono:
- Telefonate
- Messaggi (con o
senza immagini)
- Chat sincrone
- Social network (per
esempio, Facebook)
- Siti di domande e
risposte
- Siti di giochi
online
- Forum online
Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di
cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono:
- pettegolezzi
diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;
- postando o
inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle
false);
- rubando l’identità
e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in
imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima;
- insultando o
deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social
network, blog o altri media;
- facendo minacce
fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.
Queste aggressioni possono far seguito a episodi di bullismo
(scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei ragazzi) o essere
comportamenti solo online.
Nessun commento:
Posta un commento