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lunedì 31 maggio 2010

Perchè contro i gay? Il dopo denuncia del pestaggio

Un appello accorato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché venga approvata la legge contro l’omofobia. A lanciarlo è giovane di 22 anni vittima la scorsa settimana (ma la notizia è stata resa nota solo sabato da Arcigay) di un’aggressione omofoba nella “gay street “ della Capitale, a due passi dal Colosseo. Il ragazzo, assalito nei pressi di un locale gay da 4 persone tra i 25 e i 30 anni che lo hanno insultato e preso a calci per poi sparire nel nulla, è stato dimesso sabato mattina dall’ospedale dove era stato ricoverato per le gravi lesioni riportate nel pestaggio. Ora è a casa con i familiari, preferisce non mostrarsi in pubblico (per mantenere la privacy) ma dall’appartamento dei suoi si rivolge al Premier tramite l’Arcigay: "Spero venga approvata la legge contro l’omofobia e mi auguro che le forze dell’ordine risolvano il mio come tutti gli altri casi irrisolti. Come atto di civiltà spero che ci sia una partecipazione attiva al prossimo Gay Pride di Roma del 3 luglio dove sicuramente parteciperò anche io". L’agguato ai danni del 22enne è avvenuto in piena notte. Gli hanno urlato “frocio, frocio” e poi lo hanno colpito ripetutamente con calci e pugni, ha raccontato Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma. Dopo il pestaggio, manifestazioni di solidarietà al ragazzo sono arrivate da ogni parte. Per mostrare vicinanza al giovane, ieri pomeriggio gli organizzatori del Roma Pride 2010 si sono radunati davanti a Palazzo Montecitorio. Berlusconi ascolti il 22enne. L’Italia può dare un segnale di civiltà ha dichiarato Imma Battaglia, presidente Gay Project. A chiedere l’istituzione di "un numero verde nazionale per le vittime di aggressioni a sfondo omofobico" è stato poi Franco Grillini, presidente di Gaynet. In campo anche Vladimir Luxuria (Ora fatti concreti) e la parlamentare del Pd Paola Concia: "Manca la volontà politica di approvare la legge".

«C'E' BISOGNO DI AZIONI CONCRETE» - «Volevo ringraziare Gay Help Line - dice in una breve dichiarazione diffusa tramite Arcigay - per il sostegno ricevuto e tutte le istituzioni per la solidarietà espressami, però credo ci sia bisogno di azioni concrete e volevo fare un appello al presidente Berlusconi affinché venga approvata la legge contro l’omofobia e nello stesso tempo mi auguro che le forze dell’ordine - aggiunge - risolvano il mio come tutti gli altri casi irrisolti». «Come atto di civiltà - si augura infine - spero che ci sia una partecipazione attiva al prossimo Gay Pride di Roma del 3 luglio dove sicuramente parteciperò anche io».
«IL GRUPPO E' DIMOSTRAZIONE DI VIGLIACCHERIA» - «Tutti i recenti casi di violenza contro gay e trans hanno due fattori comuni: la giovane età e l'agire in gruppo contro una sola persona che dimostra più vigliaccheria che virilità». A dirlo è Vladimir Luxuria, ex parlamentare e leader storico del movimento gay. «Purtroppo - sottolinea - la promessa del ministro delle Pari opportunità di presentare una proposta di legge a marzo sull'omofobia è ancora disattesa e mi auguro che alle chiacchiere inutili di solidarietà seguano presto fatti concreti che facciano sentire meno impunito il crescente popolo di omofobi».

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