Il punto di oggi sulla legge elettorale è questo: Legge elettorale e il ritorno del vecchio nonno Berlusconi nel popolo della libertà non vanno d'accordo. Se prima non si sciolgono questi due nodi al pettine sarà difficile andare avanti nel centrodestra. Poi mi chiedo in Italia con quale sistema di voto bisogna andare alle urne e con quale candidato premier? Sono le coordinate attorno alle quali il centrodestra dovrà dare segnali concreti nei prossimi giorni.
Bisognerebbe fare il punto della situazione alla ripresa dell’attività parlamentare. Bisogna fare riforme, ma anche sistemare il dossier giustizia e quella legata alla legge per le intercettazioni, soprattutto per chiarire i punti all’interno della situazione e poi andare a stringere in parlamento con Pd e Udc. Dopo la scorsa settimana, non è casuale la data di domani per il vertice a Palazzo Grazioli, perché coincide con la nuova riunione del comitato ristretto in Senato chiamato a trovare la via per un’intesa sulla legge elettorale.
E' proprio dal modello di voto sul quale le forze politiche troveranno il punto di caduta migliore possibile, che discenderà la decisione definitiva dell'ex premier del Pdl di ricandidarsi. Speriamo sia un nuovo Romney ad avere la meglio e non un impopolare ex premier che ha raggiunto il suo apice di "successo" politico. La riserva, pare di capire, verrà sciolta solo nel caso in cui il quadro sarà chiaro una volta per tutte. Il caso Gianfranco Miccichè candidato alle regionali in Sicilia è un esempio, in questo caso si inquadra poca serietà e poca attenzione, bisognrebbe curare anche l'atteggiamento suscettibile dei cittadini. Continuando a parlare della riunione di domani il vertice a Palazzo Grazioli precede di poche ore la riunione del comitato ristretto al Senato, nella quale i Gotha dei partiti tenteranno di mettere nero su bianco i dettagli di un accordo di massima che pare sia già nell'ordine del giorno. Il vertice di domani servirà a fare il punto anche sull’agenda parlamentare.
Al punto che già giovedì nella riunione dei capigruppo a Montecitorio si tornerà a sollecitare la calendarizzazione del ddl sulle intercettazioni, tema sul quale il Pdl è pronto a dare battaglia. Dò l'allerta al centrodestra e a coloro che daranno prova di uno spettacolo poco chiaro. La gente vuole capirci di più e non vuole essere presa in giro. Più coerenza ed equità, detta alla Monti, fa bene al centro destra, tutto.
Sicuramente gli scontri ci saranno e se ne vedranno delle belle in Parlamento, anche se quella decisiva sarà alle urne la prossima primavera, nel 2013. I contatti vanno avanti più o meno quotidianamente ma serve la quadratura del cerchio e le posizioni non sembrano ancora convergere sulla quota del premio di maggioranza al partito che prende più voti e su preferenze e collegi. Poi che le posizioni non siano chiare neppure all’interno dei singoli partiti lo dimostra ad esempio nel Pdl (ma la stessa cosa accade nel Pd), il botta e risposta a distanza tra due i due ex di Alleanza nazionale, Gasparri e Matteoli. Il primo ha dichiarato che il Pdl punta sulle preferenze; il secondo lo ha ripreso puntualizzando che lui ed altri ad esempio, sono contrari e dunque la linea declinata dal presidente dei senatori Pdl non è quella sulla stessa scia di tutto il partito.
Bisognerebbe fare il punto della situazione alla ripresa dell’attività parlamentare. Bisogna fare riforme, ma anche sistemare il dossier giustizia e quella legata alla legge per le intercettazioni, soprattutto per chiarire i punti all’interno della situazione e poi andare a stringere in parlamento con Pd e Udc. Dopo la scorsa settimana, non è casuale la data di domani per il vertice a Palazzo Grazioli, perché coincide con la nuova riunione del comitato ristretto in Senato chiamato a trovare la via per un’intesa sulla legge elettorale.
E' proprio dal modello di voto sul quale le forze politiche troveranno il punto di caduta migliore possibile, che discenderà la decisione definitiva dell'ex premier del Pdl di ricandidarsi. Speriamo sia un nuovo Romney ad avere la meglio e non un impopolare ex premier che ha raggiunto il suo apice di "successo" politico. La riserva, pare di capire, verrà sciolta solo nel caso in cui il quadro sarà chiaro una volta per tutte. Il caso Gianfranco Miccichè candidato alle regionali in Sicilia è un esempio, in questo caso si inquadra poca serietà e poca attenzione, bisognrebbe curare anche l'atteggiamento suscettibile dei cittadini. Continuando a parlare della riunione di domani il vertice a Palazzo Grazioli precede di poche ore la riunione del comitato ristretto al Senato, nella quale i Gotha dei partiti tenteranno di mettere nero su bianco i dettagli di un accordo di massima che pare sia già nell'ordine del giorno. Il vertice di domani servirà a fare il punto anche sull’agenda parlamentare.
Al punto che già giovedì nella riunione dei capigruppo a Montecitorio si tornerà a sollecitare la calendarizzazione del ddl sulle intercettazioni, tema sul quale il Pdl è pronto a dare battaglia. Dò l'allerta al centrodestra e a coloro che daranno prova di uno spettacolo poco chiaro. La gente vuole capirci di più e non vuole essere presa in giro. Più coerenza ed equità, detta alla Monti, fa bene al centro destra, tutto.
Sicuramente gli scontri ci saranno e se ne vedranno delle belle in Parlamento, anche se quella decisiva sarà alle urne la prossima primavera, nel 2013. I contatti vanno avanti più o meno quotidianamente ma serve la quadratura del cerchio e le posizioni non sembrano ancora convergere sulla quota del premio di maggioranza al partito che prende più voti e su preferenze e collegi. Poi che le posizioni non siano chiare neppure all’interno dei singoli partiti lo dimostra ad esempio nel Pdl (ma la stessa cosa accade nel Pd), il botta e risposta a distanza tra due i due ex di Alleanza nazionale, Gasparri e Matteoli. Il primo ha dichiarato che il Pdl punta sulle preferenze; il secondo lo ha ripreso puntualizzando che lui ed altri ad esempio, sono contrari e dunque la linea declinata dal presidente dei senatori Pdl non è quella sulla stessa scia di tutto il partito.
Riporto di seguito (l'intervista concessa a Tg Norba 24) cosa ha detto l'attuale premier Mario Monti riguardo la legge elettorale :
''Io non sono propriamente un tecnico
delle istituzioni politiche, un tecnico di legge elettorale.
In Italia e a Roma non mancano. Non manca certo il know how per queste cose. Anzi, se mai ce n'e' troppo. E' vero che lei non mi ha mai sentito dire 'vorrei questa legge elettorale', pero' mi avra' sentito spesso dire, echeggiando le parole del presidente della Repubblica, che vorrei che ci fosse presto una buona legge elettorale e questo, io che sono costretto a dialogare molto anche con gli altri paesi, lo sento come un'esigenza molto percepita all'estero dove, bonta' loro, i giudizi sono per lo piu' positivi su quello che in questi mesi si e' fatto in Italia ma non amano avere una totale incertezza su quello che accadra' dopo''.
In Italia e a Roma non mancano. Non manca certo il know how per queste cose. Anzi, se mai ce n'e' troppo. E' vero che lei non mi ha mai sentito dire 'vorrei questa legge elettorale', pero' mi avra' sentito spesso dire, echeggiando le parole del presidente della Repubblica, che vorrei che ci fosse presto una buona legge elettorale e questo, io che sono costretto a dialogare molto anche con gli altri paesi, lo sento come un'esigenza molto percepita all'estero dove, bonta' loro, i giudizi sono per lo piu' positivi su quello che in questi mesi si e' fatto in Italia ma non amano avere una totale incertezza su quello che accadra' dopo''.
''All'estero non interessa tanto sapere chi governera' dopo,
ma se la politica in Italia recuperera' un grado di
responsabilita' e di capacita' decisionale come quella che e'
necessaria per governare un paese moderno e uscire
definitavamente da una situazione di crisi. Da questo punto
di vista, una legge elettorale che dia voce ai cittadini,
alle scelte dei cittadini e che consenta il formarsi di
governi in grado di governare e non necessariamente composti
da un numero elevatissimo di forze, poi inconciliabili tra
loro nell'azione di governo, sono aspetti che il buon senso
italiano e il buon senso straniero vorrebbe vedere in una
legge elettorale. Come vede, ho continuato a non dire come
vorrei che fosse fatta ma a sottolineare quali aspetti del
risultato mi sembrano importanti''.
Si sprecano i botta e risposta sulla legge elettorale, e non mancano le lamentele... cmq una soddisfazione politica perchè è pronta per essere cambiata.
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