La famiglia NICOLOSI (prov.Catania)
Il NOTO avvocato NICOLOSI viveva con la famiglia in via GRANDE (di Sicilia) in un enorme PALAZZOLO ACREIDE tutto in PIETRA PERZIA, in un AUGUSTA e MESSINA dimora ma tanto grande che sembrava un ACICASTELLO.
Aveva un CAMPOBELLO a PEDARA di una magnifica VALVERDE con un lungo FIUMEFREDDO, tanti CANICATTI-ni e un piccolo cane di PACHINO, un pachinese.
L’avvocato era maritato da CENTURIPE (Enna) con la signora VITTORIA una DONNA LUCATA e aveva due figlie Tania e Catena. L’aria era GIOIOSA (Marea) ma quella sera sarebbero venuti a cena i fidanzati delle figlie SOMMATINO e MAZZARINO.
Due tipi CARINI e anche CAPACI.
Tutti preparavano la casa mentre l’avvocato potava i GIARDINI NAXOS e la moglie puliva i LAMPEDUSA e tutte le TINDARI, le due figlie invece andavano di BELPASSO (Catania) ma LENTINI lentini, a fare la spesa per comperare TRECASTAGNI (Catania) una bottiglia di MARSALA un po’ di CAROPEPE (Enna) e due MISTERBIANCO (il bitter).
Ma tania tornò indietro perché si SCORDIA (Catania) lo ZAFFERANA (Etnea- Catania)
e il PANAREA così alla sera SOMMATINO e MAZZARINO suonarono alla porta
SCICLI - SCICLI (il campanello) e di là CEFALU’ disse Nicolosi. “Siamo i fidanzati” dissero subito l’avvocato offrì ai ragazzi due BOCCHERI (LA FERLA – Palermo) di ROSOLINI. Ma guardando Tania all’improvviso dalla bocca di SOMMATINO uscì una frase (fischio)
“Che FICARAZZI!”
e fu così che scoppiò il MONDELLO.
NICOLOSI disse senti TRAPPITELLO (Taormina) ora sono GAZZI (Frazione Messina) tuoi.
E SOMMATINO “ Non si scaldi ho solo fatto il PRIOLO GARGALLO. E Nicolosi disse “ENNA – ENNA” (NO – NO) brutto figlio di TROINA, disse NICOLOSI.
non è CASSIBILE (Siracusa)
Che parli così. Tu hai la LINGUAGLOSSA (Catania). “Devi stare RACALMUTO”. Avanti AGIRA e vatinni a casa.
Ma SOMMATINO pensando che l’avvocato scherzasse gli mise una mano sulla spalla e l’avvocato “ah! Non mi toccare altrimenti ti BATTIATI (Sant’agato li Battiati – Catania) tanto che ti faccio un POZZALLO in fronte.
Hai capito brutto CAPOPASSERO. (Testa d’uccello – Siracusa)
Mi hai rotto il MILAZZO e il capo del MILAZZO.
Avanti se hai coraggio NISCEMI di fuori. NISCEMI che te la faccio vedere SCOGLITTI SCOGLITTI avanti NISCEMI di fuori. A questo punto le figlie bloccarono il padre, ma lui urlando disse: “ Vieni CA’ TANIA!!, e tu T ACI CATENA!!” Questi due li metto a RIPOSTO io.
E SOMMATINO disse “ ah sì!” se la mette così gli dico che sua figlia è una grandissima BUTERA, tutta RAVANUSA e RADDUSA (Catania)
E se NISCEMI di fuori chiamo i miei amici.
“Vediamo chi porti” disse Nicolosi.
PORTOPALO e PORTO EMPEDOCLE. Tutti e due li porto.
A queste parole NICOLOSI diventò un VULCANO prese la pistola e…
PAAALERMO, PAAACHINO, PAAATERNO’, PAAARTINICO, PAAATTI, PAAALMA DI MONTECHIARO, PAAARTANNA. Sparò e MAZZARO’ (Messina) i due fidanzati.
La fortuna volle però che la mattina dopo NICOLOSI svegliandosi si accorse subito che era un brutto sogno. Abbracciò le figlie, la moglie e ringraziò tutti i santi:
SANT’ALFIO, SAN GIOVANNI LA PUNTA, SAN GIUSEPPE JATO, SANT’AGATA DI MILITELLO, SAN CATALDO, SAN CONO (vicino ALGIDA) fecero un grande matrimonio e vissero tutti felici e contenti. E questo è il finale più CASTELBUONO che mi potessi inventare. VIVA LA SICILIA.
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