.

.

© Il Blog di Giacomo Palumbo - Home ufficiale

Visualizzazione post con etichetta Video cultura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Video cultura. Mostra tutti i post

sabato 2 gennaio 2016

Il M5S fa paura


"Assistiamo al sostanziale appiattimento della quasi totalità dell’informazione al premier, che gode di un credito da parte dell’informazione (oltre che dei poteri forti da Marchionne alla Confindustria) che non si è mai visto prima. Manco Berlusconi che aveva contro una fetta dei quotidiani nazionali, penso alle domande di Davanzo, e alcuni programmi televisivi. L'attuale premier no. Stiamo vivendo un mix esplosivo maledetto tra il marketing renziano, la strategia comunicativa renziana e il racconto che ne fanno stampa e televisione che rende praticamente impossibile agli italiani essere informati correttamente" Luisella Costamagna

"Un saluto al blog di Beppe Grillo e passate parola! Per capire lo stato di salute dell’informazione italiana non voglio partire dalla solita classifica mondiale sulla libertà di stampa, di reporter senza frontiere che comunque è bene ricordare, nel 2014 siamo precipitati al 73° posto al mondo, abbiamo perso 24 posizioni in un anno e oggi per libertà di stampa siamo tra la Moldavia e il Nicaragua.
Voglio partire da quello che concretamente abbiamo di fronte in questo momento dal punto di vista di informazione con il Governo, secondo me tre cose:
1) Un sostanziale appiattimento della quasi totalità dell’informazione a eccezione del Fatto Quotidiano, per il quale scrivo, nei confronti del marketing renziano;
2) L'altra faccia della medaglia ossia l’oscuramento dell’opposizione, ma non Salvini, bensì il MoVimento 5 Stelle
3) Il controllo delle televisioni, le nomine RAI, i reiterati attacchi ai talk show televisivi e poi ovviamente la legge bavaglio sulle intercettazioni approvata in questi giorni.

L'appiattimento dell'informazione

Partiamo dal sostanziale appiattimento della quasi totalità dell’informazione al premier, che gode di un credito da parte dell’informazione (oltre che dei poteri forti da Marchionne alla Confindustria) che non si è mai visto prima. Manco Berlusconi che aveva contro una fetta dei quotidiani nazionali, penso alle domande di Davanzo, e alcuni programmi televisivi. L'attuale premier no.
Stiamo vivendo un mix esplosivo maledetto tra il marketing renziano, la strategia comunicativa renziana e il racconto che ne fanno stampa e televisione che rende praticamente impossibile agli italiani essere informati correttamente. Compito che spetta innanzitutto all’informazione. Siamo passati dal “pagheremo tutti i debiti della pubblica amministrazione" non mantenuta al “Daspo per i politici corrotti” non mantenuta e adesso la nuova promessa è “elimineremo la tassa sulla prima casa”. Ovviamente il premier mette la faccia solo su quello che va bene, non su quello che va male, quindi vola a New York a carico nostro, da un’italiana che ha vinto agli US Open ma non va tra gli alluvionati di Genova. A Piacenza c’è andato la scorsa settimana dove c’è stata l’alluvione, ma in elicottero ben lontano dal fango anche perché aveva una cena elegante con Hollande e dopodichè mettere la faccia sugli stabilimenti che aprono, stringere la mano a Marchionne, ma guai a andare in uno stabilimento che chiude in cui si licenziano gli operai. Usa anche dei testimonial assolutamente autorevoli, inattaccabili: uno su tutti il Presidente anticorruzione Cantone, ma poi in realtà fa approvare un falso in bilancio più morbido di quello di Berlusconi e ha un sacco di politici corrotti inquisiti o arrestati.

Un'altra tecnica usata è il controprogrammare i dati fastidiosi con dati positivi: confondere le acque in modo tale che gli italiani non sappiano come vanno davvero le cose. In attesa dei dati Istat che magari dicono che la disoccupazione cresce, controprogrammare con i dati del Ministero del lavoro e dell’Inps che parlano di nuovi contratti attivati. Oppure parlare della crescita del Pil, ma guai a dire che il resto d’Europa e anche la Spagna e la Grecia fanno molto meglio di noi.

Stampa e Tv asserviti al governo

Tutto questo viene assecondato dalla stampa e dalla televisione che poi ci mettono del loro. Non solo il racconto del premier ai vari eventi è ormai spiegato, basta leggere l’ultimo libro di Travaglio “Slurp” per avere altri esempi concreti su questo.
Per esempio sono stati lanciati i dati positivi, ma guai a parlare del rapporto Caritas della scorsa settimana che parla di crescita della povertà del nostro paese, che accusava le misure messe in campo dal governo marginali e del reddito minimo necessario come dice il MoVimento 5 stelle. Tutto questo viene ridotto se non oscurato completamente a un piccolissimo invisibile trafiletto su un giornale.
Una cosa che a me ha colpito molto è che tutti si sono scandalizzati per quanto detto dalla Bindi: "La camorra è costitutiva a Napoli e in Campania", nessuno che si sia scandalizzato per quanto ha detto recentemente il Presidente del Consiglio a 8 e mezzo, ha detto testuali: "Il racconto che ci siano regioni in mano alle mafie non è vero, è uno slogan" è una frase che se avesse detto Berlusconi sarebbe successo il finimondo e gli esempi potrebbero proseguire.

Chi fa paura è il M5S

L’altra faccia di questa medaglia è che se come informazione mi appiattisco sul premier devo oscurare l’opposizione, ma non Salvini, che peraltro non impensierisce il premier visto che al massimo può raggiungere a livello nazionale il 15/16% ed è assolutamente funzionale al premier visto che lo fa passare per un uomo di sinistra, cosa che non è e può spingere i delusi allora PD a rivotarlo perché altrimenti vince Salvini.
Quello che fa davvero paura è il MoVimento 5 Stelle, che degli errori li ha commessi, ma l’atteggiamento dell’informazione è un dato di fatto. E' stata e continua a essere: "Non se ne deve parlare, possibilmente non deve andare in televisione" come la polemica in Commissione di vigilanza RAI su Ballarò "grillina" dimostra e come dimostrano anche gli ultimi dati sulle presenze dei partiti politici nei Tg RAI, Mediaset e Sky che evidenziano l’assenza del MoVimento 5 Stelle, ridotto al lumicino.
Se se ne parla bisogna parlarne a paginate per gaffe, espulsioni, scontrini, polemiche interne e come è successo da poco, non è che il M5S ha occupato la prima pagina dei quotidiani per il reddito di cittadinanza, ma per la condanna per diffamazione di Beppe Grillo.





Il controllo delle televisioni e il bavaglio alla stampa

Se poi ultimo punto cruciale i giornalisti non sono abbastanza educati, bisogna educarli e qui ci sono le armi finali. Innanzitutto il controllo delle televisione. Su Mediaset il premier gode di grande favore visto che Berlusconi è in difficoltà, sulla RAI ha messo le mani con la vecchia legge Gasparri in piena tradizione democristiana facendo le nomine in piena estate con gli attacchi reiterate ai talk televisivi.
Ricordo quando disse: "dobbiamo cambiare il racconto dell’Italia e della politica", una frase gravissima che evoca l’editto bulgaro se pronunciata dal Presidente del Consiglio. Anche allora nessuno che si sia scandalizzato e abbia difeso la libertà di informazione, neppure quelli che la "difendevano" invece dando dello squadrista e del fascista a Beppe Grillo per le presunte liste di proscrizione.
L’arma finale è la legge sulle intercettazioni, la legge bavaglio approvata martedì alla Camera, scandalosa nel merito e nel metodo. Nel merito perché si prevedono dei limiti, si era parlato anche del carcere per chi pubblica intercettazioni non penalmente rilevanti: era quello che voleva fare Berlusconi nel 2010 dopo il caso D'Addario ma non ci riuscì. Tant’è che Forza Italia adesso festeggia: "era la nostra riforma, il PD è con noi!"
E' scandaloso anche nel metodo perché tutto questo verrà affidato a una delega in bianco al governo che potrà cambiare la storia della cronaca giudiziaria italiana per decreto, mettendoci alla fine dentro esattamente quello che vuole.
Passate parola!"

Luisella Costamagna

giovedì 27 marzo 2014

Lo stato controlla il gioco d’azzardo?

lunedì 4 novembre 2013

L'incitamento di Napolitano a fare riforme

Mentre il ministro Anna Maria Cancellieri si dice pronta a chiarire, anche in Parlamento, che la sua telefonata al Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) sulle condizioni di salute di Giulia Ligresti non voleva in alcun modo interferire nelle decisioni dei magistrati sulla scarcerazione.
Pretendere spiegazioni da Cancellieri, messa all’indice anche dall’Organismo unitario dell’avvocatura che denuncia “l’ennesimo episodio di “malapolitica” a tutela di un “potente” è il tema attuale della politica italiana.
La disponibilità del Guardasigilli non impedisce che la vicenda diventi una nuova grana per il governo, già in equilibrio precario causa decadenza di Berlusconi. E se il premier Enrico Letta tace, è il Pd a chiamare “in tempi rapidi” il ministro in Aula per “fugare ogni dubbio che in Italia ci siano detenuti di serie A e di serie B”.

Il M5S, sulle barricate già da giovedì insieme alla Lega, annuncia una mozione di sfiducia perché “mentre migliaia di persone soffrono per le condizioni carcerarie - attacca il capogruppo alla Camera Alessio Villarosa - lei si preoccupa della figlia di Ligresti, titolare della società ex datrice di lavoro del figlio che ha ricevuto una buonuscita di 3,6 milioni di euro”.
Accuse che imbarazzano il ministro che però ribadisce di aver segnalato il caso al Dap come fatto in tanti altri casi, pur confermando i rapporti di amicizia con Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti.

Il Pd non sembra disposto a lasciar passare la vicenda. “Nessuna strumentalizzazione ma il ministro riferisca in Aula e poi ciascun partito farà le sue valutazioni”, è la richiesta del responsabile Giustizia del Pd Leva Danilo. Una fermezza che accomuna il partito e tutti i candidati alla sfida congressuale, da Gianni Cuperlo a Matteo Renzi. D’altronde il ministro Idem si dimise per un episodio meno grave di questo.

Il segno della crisi non solo politica può essere racchiuso in una sola cifra: in Italia in cinque anni, tra il 2007 e il 2012, il numero dei poveri è raddoppiato fino ad arrivare quasi a 5 milioni di persone. I dati sono dell’Istat e fotografano gli individui entrati nella fascia della povertà assoluta, quella nella quale è davvero difficile tirare avanti. Un pensiero angoscioso che diventa realtà soprattutto per le famiglie nelle quali si è perso il lavoro, per quelle numerose, per quelle caratterizzate da un solo genitore con figli. E che sembra non finire: anche il terzo trimestre di quest’anno - ha chiarito il presidente Istat Antonio Golini - avrà il segno negativo, tanto che l’anno chiuderà con il pil a -1,8%.

Non parliamo della nuova tassa sulla casa al banco di prova del Parlamento.
La così  detta Trise - dicono le associazioni di settore - rischia di aumentare il conto delle tasse sull’abitazione. Se l’Ance conta aggravi fino al +72% rispetto a quest’anno, la Confedilizia fa presente che senza modifiche alla legge di stabilità i proprietari di immobili si troverebbero nel 2014 a versare 10 miliardi di euro in più rispetto sempre al 2013.

Per Confedilizia nella Legge di stabilità “non viene rispettato l’impegno del governo ad un alleggerimento del carico tributario sugli immobili o, almeno, ad un mancato aumento dello stesso, posto che, qualora il testo del disegno di legge non venisse modificato, esso determinerà aumenti di tassazione sugli immobili che potranno portare a quasi 10 miliardi di euro di gettito in più rispetto al 2013”.

Intanto che l'aggravio delle tasse è sempre al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, al via c'è la rielaborazione al Parlamento sul costo del lavoro, cioè del cuneo fiscale. Una linea già annunciata dal presidente del Consiglio Enrico Letta ma che è stata rafforzata nel corso di un pranzo a Palazzo Chigi con il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini e i viceministri al Tesoro. Sempre sul tavolo del governo poi un’altra questione delicata: il rifinanziamento della Cassa integrazione. Sul fronte del cuneo fiscale, il tema chiave della protesta sindacale, la disponibilità dell’esecutivo - viene riferito da fonti parlamentari - è totale: senatori e deputati potranno intervenire attraverso gli  emendamenti sulla divisione delle risorse non solo per quanto riguarda il capitolo dei lavoratori, ma anche per quanto riguarda quello delle imprese.
La palla passa dunque alle Camere, che su questo come su qualsiasi altro tema, potranno modificare la Legge di stabilità - è il leit motiv del governo - a patto di trovare le simili coperture.
In attesa di capire cosa accadrà durante l’esame parlamentare, intanto i sindacati frenano: la Cisl di Raffaele Bonanni fa sapere che di fronte a modifiche strutturali della Legge di stabilità è pronta "a smontare lo sciopero". Più cauti la Cgil e la Uil: “Quattro ore di sciopero – afferma Susanna Camusso - sono lo strumento per fare pressione”.

“Fosse per me, gli darei sette giorni”. E’ lapidaria la risposta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a un cittadino che gli ha chiesto di dare al Parlamento una scadenza di trenta giorni per fare le riforme, “oppure li mandi tutti a casa”.

Segno di una personale impazienza frenata solo dal ruolo istituzionale che Napolitano vuole continuare a esercire senza smottamento. Anche di fronte a Grillo che lo attacca, ma al quale preferisce non replicare.

giovedì 25 luglio 2013

"Il Lavoro che manca" la copertina di "Virus" e il "modello industriale dell'800 di Marchionne"


La Copertina della tramissione televisiva "VIRUS RAI 2 IL CONTAGIO DELLE IDEE"  
Questo è lo specchio dell'Italia Oggi. Un'Italia di giovani imprenditori alle prese con una miriade di burocrazia e perditempo. Migliaia di annunci di Stage non retribuiti. Una decina già fatti senza remurazione a seguito. Questa è L'Italia dei sindacati "malati", di quelli che aiutano ad aumentare il profitto degli imprenditori "disonesti", quelli che favoriscono la stipula di contratti di apprendistato e che liquidano lo stagista come se fosse lo zerbino di turno, senza protezione per quest'ultimo, il sindacato deve essere ed "è" uno soltanto. Esistono migliaia di statuti per lavoratori? No! Ci stanno dando false speranze. Ci sarà una ribellione? Chi lo sa? Io spero in un rimedio democratico.

Quello che appare qui è che si parla solamente di cose dette e mai attuate. A cominciare dal decreto del fare. Il cosidetto decreto che "dà" gli strumenti alle imprese per assumere nuovi giovani! Ora, la domanda sorge spontanea, come fa un un'imprenditore ad assumere se non ha commesse, ordini, lavoro?

Un governo che pensa di aiutare così l'economia ha sbagliato un problema serio di fondo! Cioè quello di aver sottovalutato l'aspetto dell'illegalità e del trasferimento di enormi somme di denaro all'estero, nei paradisi fiscali. Mi sento dire dalla gente, perchè non vai via da questa terra. Io in questa terra ci vorrei restare! Io questa terra la amo! Dateci una possibilità! Dateci il Lavoro! Dateci il nostro futuro! Io voglio creare la mia tanto desiderata famiglia. Non ci prendiamo in giro, queste cose le grandi lobby economiche e politiche lo sanno.

Iniziamo evitando di pagare somme esuberanti per F35, o spese pubbliche eccesive per saturare quelle spese oramai messe in conto. Evitiamo di finanziare i partiti, editoria, con soldi pubblici. Ridistribuite i nostri soldi in maniera equa e solidale. I tagli agli sprechi è l'inizio per far riacquisire credibilità alla dimensione politica oramai priva di tatto e di buon senso.

  Udo Gumpel:' Marchionne porta avanti un modello industrialle dell'800' 24/07/2013

domenica 19 maggio 2013

"Basta con le slot"


"Basta con le slot": è la campagna contro le slot machine di cui la trasmissione le Iene ha deciso di farsi promotrice, coinvolgendo i sindaci di alcune città italiane, che hanno aderito all'iniziativa. Tra questi Federico Pizzarotti, Luigi de Magistris (Napoli), Giuliano Pisapia (Milano), Flavio Tosi (Verona), Piero Fassino (Torino), Leoluca Orlando (Palermo) e Michele Emiliano (Bari). Grazie alle liberalizzazioni delle licenze commerciali - spiegano le Iene - è semplice aprire una sala slot e i sindaci, non possono fare niente per bloccarne l'apertura. Questa campagna è stata fatta perché sempre più persone dicano: "Basta con le slot".

Papa Francesco: ''Crisi è preoccuparsi delle banche, mentre c'è chi muore di fame''

giovedì 4 aprile 2013

Il petrolio come una droga?

Una fantomatica città americana chiamata Motorville ha bisogno di sempre più petrolio per soddisfare la sete delle automobili e dei camion che sfrecciano per le sue strade. Così, un giorno, decide di andare a cercarlo da sé.

lunedì 8 ottobre 2012

Spazio pubblicitario disponibile

La pubblicità è l'anima del commercio, facile, semplice e diretta.
Da oggi puoi prenotare i tuoi spazi pubblicitari sul mio blog. Puoi acquistare fino a tre spazi pubblicitari.
Pubblicherò il Banner (L'immagine pubblicitaria) con il link diretto al tuo sito web o alla tua pagina facebook, porteranno alla tua scheda personalizzata con tutte le informazioni su di te, sulle tue idee, sul tuo programma elettorale.
Il costo del banner verrà accordato via mail.

Contatti: giacomo.palumbo@tiscali.it

Scrivi sull'oggetto: "Blog spaziopubblicità".




venerdì 6 luglio 2012

Scout si diventa! Al passo del guidon

La vita scout vista da uno scout è una esperienza fantastica. La vita scout contribuisce alla realizzazione di un perfetto cristiano e onesto cittadino. L'esperienza scout contribuisce all'arricchimento personale che porta alla responsabilizzazione dei nostri ragazzi compreso la crescita personale dei capi. Il lato sociale di questa esperienza cristiana e avventuristica porta ogni ragazzo e ragazza a realizzare il progetto civile che la stessa società del terzo millennio pone davanti a tutti. Legalità, prosperità, creatività e poi i giochi, la spiritualità, la Legge, la vita all'aria aperta sono un'esperienza coinvolgente anche per i ragazzi di oggi quelli su cui si punta poco perchè troppo tecnologici. Scout si diventa con costanza e perseveranza in un insieme vivace di collaborazione e di arricchimento personale reciproco. Si vive nella natura e nel rispetto delle regole e anche questa è informazione politica.
La vita scout è da intendersi come un unicum che collega il fondatore dello Scoutismo (Baden Powell) ai più giovani lupetti e coccinelle di oggi. La trama pedagogica è rimasta intatta in più di cento anni di storia. Tra auspici e intenti, impegni e rinnovate promesse a Dio, l'esperienza scout continua a svolgere il proprio compito educativo e spirituale per allevare la futura generazione.
Prova a contattare il gruppo F.S.E. (Federazione Guide e Scout d'Europa) più vicino a casa tua e/o cerca su FSE.IT

martedì 3 luglio 2012

Che cos'è la spending review?

Letteralmente significa Revisione della spesa pubblica, in inglese spending review. Si intende quel processo diretto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica attraverso la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei singoli atti all'interno dei programmi, dei risultati. Analizza più il come che il quanto. Significa che i capitoli di spesa di uno o più ministeri vengono passati al vaglio per vedere cosa può essere tagliato, per scoprire se ci sono sprechi o casi di inefficienza. La revisione della spesa pubblica investe anche gli acquisti delle amministrazioni.
Principio dell'operazione dovrebbe essere quello di identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse amministrazioni o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario.
Tagli selvaggi o tagli necessari a far ripartire la crescita: sul ridimensionamento della spesa pubblica "il governo dei tecnici deve far valere la sua competenza al di là delle polemiche con politica e sindacati"

giovedì 3 maggio 2012

"Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!"



Non serve dirvi che le cose vanno male, tutti quanti sanno che vanno male. Abbiamo una crisi. Molti non hanno un lavoro, e chi ce l'ha vive con la paura di perderlo. Il potere d'acquisto del dollaro è zero. Le banche stanno fallendo, i negozianti hanno il fucile nascosto sotto il banco, i teppisti scorrazzano per le strade e non c'è nessuno che sappia cosa fare e non se ne vede la fine. Sappiamo che l'aria ormai è irrespirabile e che il nostro cibo è immangiabile. Stiamo seduti a guardare la TV mentre il nostro telecronista locale ci dice che oggi ci sono stati 15 omicidi e 63 reati di violenza come se tutto questo fosse normale, sappiamo che le cose vanno male, più che male. È la follia, è come se tutto dovunque fosse impazzito così che noi non usciamo più. Ce ne stiamo in casa e lentamente il mondo in cui viviamo diventa più piccolo e diciamo soltanto: "Almeno lasciateci tranquilli nei nostri salotti per piacere! Lasciatemi il mio tostapane, la mia TV, la mia vecchia bicicletta e io non dirò niente ma... ma lasciatemi tranquillo!" Beh, io non vi lascerò tranquilli. Io voglio che voi vi incazziate. Non voglio che protestiate, non voglio che vi ribelliate, non voglio che scriviate al vostro senatore, perché non saprei cosa dirvi di scrivere: io non so cosa fare per combattere la crisi e l'inflazione e i russi e la violenza per le strade. Io so soltanto che prima dovete incazzarvi. Dovete dire: "Sono un essere umano, porca puttana! La mia vita ha un valore!" Quindi io voglio che ora voi vi alziate. Voglio che tutti voi vi alziate dalle vostre sedie. Voglio che vi alziate proprio adesso, che andiate alla finestra e l'apriate e vi affacciate tutti ed urliate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!". Voglio che vi alziate in questo istante. Alzatevi, andate alla finestra, apritela, mettete fuori la testa e urlate: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Le cose devono cambiare, ma prima vi dovete incazzare. Dovete dire: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" Allora penseremo a cosa fare per combattere la crisi, l'inflazione e la crisi energetica, ma Cristo alzatevi dalle vostre sedie, andate alla finestra, mettete fuori la testa e ditelo, gridatelo: "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!" 
Dal film Quinto Potere, film statunitense del 1976 diretto da Sidney Lumet.

mercoledì 2 maggio 2012

Beauty contest ed emittenti locali a rischio!

Le sfide del Parlamento per una riforma del sistema radiotelevisivo. Scadevano il 20 aprile i 3 mesi di sospensione decisi a gennaio dal Ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, in merito al beauty contest. Riuscirà il Presidente Monti, che sconfisse in Europa il colosso di Microsoft Bill Gates, a risolvere l'annoso problema del conflitto di interessi?

venerdì 27 aprile 2012

Telejato informa e lo switch off porta male

Chi vi scrive è un residente di San Giuseppe Jato che tutela l'operato di Pino Maniaci che è stato in questi anni un maestro della "nuova resistenza locale" per la sua forte presenza, direi tenace, per l'informazione e all'antimafia. Pino è un maestro che è riuscito in un'impresa inimmaginabile e coraggiosa. Il telegiornale di Telejato, la piccola emittente a gestione familiare di Partinico, dura due ore: un record che gli conferisce di diritto il titolo di telegiornale più lungo d’Italia. Tuttavia il record rischia di fermarsi a fine giugno anno corrente, infatti, con lo switch off, anche la Sicilia passerà al digitale terrestre e così combina altri malumori nel settore dell'informazione locale. Il problema è che il passaggio al digitale è previsto soltanto per le televisioni commerciali, quelle che hanno come editori società di capitale, bilanci in regola e dipendenti assunti.
Ricordiamo che in Italia la vecchia legge Mammì aveva creato anche un altro tipo di emittenti: quelle comunitarie, ovvero le tv onlus di associazioni, movimenti e partiti politici. In tutto sono circa duecentocinquanta, non hanno dipendenti e devono avere un bilancio in pareggio: per loro la finanziaria del 2011 (agli articoli 8,9,10) non prevede la possibilità di passare dall’analogico al digitale. In una parola dovranno cessare le trasmissioni. Anche Telejato è una televisione comunitaria, una onlus nata come emittente di Rifondazione Comunista e poi rilevata nel 1999 da Pino Maniaci, ex imprenditore edile con la perenne sigaretta in bocca.
“Anche Telejato secondo questa legge dovrà spegnersi, racconta Maniaci, il primo luglio noi non dovremmo esistere più. Non capisco come sia possibile che oggi io ho una televisione e domani lo Stato me la chiude, senza neanche dirmi il perché”.

Da tanti anni la sede di TeleJato piccola televisione locale trasmette informazioni nei dintorni dei comuni di Partinico, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Camporeale, Grisì, Montelepre, Balestrate, Castellamare del Golfo, Carini, Cinisi, Capaci ecc... ecc... Dagli schermi di TeleJato Pino lancia quotidianamente denunce, fa i nomi e i cognomi dei mafiosi e dei loro complici, resistendo agli attacchi, alle minacce, alle intimidazioni e alle violenze mafiose. Gli hanno bruciato l'auto, ma lui non si è fermato e questo lo rende ancora più vicino alla gente comune che combatte la mafia tutti i giorni. Ha subìto la violenza della mafia sulla sua pelle, ma non si è fermato. Eppure lì dove non è riuscita la mafia potrebbe riuscire lo Stato Italiano. La Sicilia, come il resto del Paese, si sta preparando a passare al digitale terrestre, la nuova modalità di trasmissione del segnale televisivo. La normativa scritta dai precedenti governi stabiliva l'uso del beauty contest per l'assegnazione delle nuove frequenze, un meccanismo che le avrebbe regalate gratuitamente agli attuali concessionari (soprattutto i più grandi, tra cui Mediaset). Qualche settimana fa il governo Monti ha cancellato il beauty contest e ha stabilito di ricorrere ad un'asta. Alla quale però le piccole televisioni locali non commerciali non potranno, e non potrebbero partecipare. TeleJato, così come tante altre, verrà quindi spazzata via dai canali del digitale. Il 24 Settembre 2011 è nato il Comitato "Siamo Tutti TeleJato" al quale partecipano singole persone, associazioni, movimenti, riviste antimafia e io ne faccio ufficialmente parte esprimendo solidarietà da questo mio spazio personale. Il Comitato da mesi sostiene Pino e denuncia il rischio che corre questa piccola emittente da "record". E infatti Pino non ha mollato non deve mollare e penso proprio che non mollerà con l'aiuto della "comunità Jatina" e non solo. Perfino quando l’ordine dei giornalisti siciliani si fece parte in causa in un tentato processo nei suoi confronti per “esercizio abusivo della professione” lui non aveva mollato. Uno che non ha mollato nonostante la fame, le minacce a lui e alla sua famiglia, amici e collaboratori. TeleJato è la televisione più piccola e più interessante del mondo. Oggetto prezioso e delicato, seguito da più di 300.000 persone che senza saltare un giorno preferiscono il Tg di TeleJato ai programmi rassicuranti e politicamente allineati di Rai e Mediaset.

mercoledì 4 gennaio 2012

Eolo Auto - la macchina ad aria compressa - The Air car


Buon anno a voi, sperando che in questo anno qualcuno si svegli e percepisca la necessità di donare a se stesso salute partendo da qui. Abbiamo bisogno di cambiare aria in tutti i sensi. Questo processo produttivo è l'investimento più rivoluzionario che io riesca a percepire senza aver conseguito due lauree. Intanto quelli del petrolio si arricchiscono sorridendo allegramente nei loro lussuosi hotel a cinque stelle, mentre noi cerchiamo di arrivare a fine mese con prezzi assurdi da pagare per un poco di diesel o benzina. Questo video deve diventare virale su internet. Questo è il modo di affrontare la crisi. Cercare di arrivare ad un accordo sociale evitando di farci tassare così spudoratamente da ladri autorizzati. Fate girare il video, questo video. Fate voi del tubo gli Sceicchi del web. Più informazione c'è più pressione si esercita. L'aria ci fa spostare allo stesso modo di quel liquido che paghiamo a peso d'oro e che ci priva delle nostre libertà. Più diritti per noi consumatori e meno per chi cerca di arricchirsi sui nostri risparmi. Buon 2012 a tutti. Ricordandovi di avere sempre motore acceso! Magari ad aria compressa!

Impresa Edile e Stradale. Pronto Professionista!

Impresa Edile e Stradale. Pronto Professionista!
Preventivi e computi metrici gratis! Ristruttura casa, ristruttura il tuo bagno. Hai un tetto da ristrutturare noi siamo i professionisti che cercavi.

Calcolo Tempo e Compenso Orario

Calcolo Ritenuta D'acconto

Calcolo Fattura Agente Enasarco

Calcolo Detrazione per Redditi da Lavoro Dipendente

Calcolo Detrazione Figli a Carico

Calcolo del TFR