I temi importanti di oggi sono il contratto di coalizione, il rimpasto, la legge elettorale, l'Italicum, in fase di “costruzione”, ossia la settimana sarà fondamentale per le fortune del governo Letta-Alfano. E non è un tema politico a mio parere, quello per cui “il figliol prodigo Pierferdinando Casini ritorna, dopo interviste sprezzanti nei confronti di Silvio Berlusconi, dal padre-one”. Non troverete fatti o discussioni a riguardo.
Ciononostante e più importante, è l'anteprima sul Corriere della Sera del libro di Alan Friedman in cui si parla del ruolo avuto da Giorgio Napolitano nella successione tra Berlusconi e Mario Monti a Palazzo Chigi nell’autunno 2011, Forza Italia insorge e chiede a gran voce al capo dello Stato di dare “chiarificazioni e spiegazioni”.
In un’intervista al Tg1, l’ex premier Mario Monti conferma i contatti con il Quirinale: “Mi aveva fatto capire, dice Monti, che in caso di necessità dovevo essere disponibile. Ma è assurdo che venga considerato anomalo che un presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un’alternativa se si dovesse porre un problema”.
La denuncia al Quirinale di aver giocato un ruolo da “arbitro imparziale” nella caduta del governo Berlusconi sono rispedite al mittente dal diretto interessato che, in una lettera al Corriere della Sera, corregge le ricostruzioni di Friedman: “complotto? Solo fumo!” replica Napolitano. E in troppi dimenticano dice Napolitano, che la crisi finanziaria era cominciata ben prima dell’arrivo del primo, e che i due nomi sono usciti a larga maggioranza da regolari consultazioni al Quirinale per evitare al Paese il “precipitare a nuove elezioni anticipate”.
Una dura presa di posizione che ha spinto i forzisti a lasciare l'aula, durante il voto di “sfiducia” al presidente della Repubblica. La domande sorge spontanea: Napolitano è rimasto il presidente solo del PD? Pdexmenoelle come dice Grillo?
Alcuni ipotizzano un possibile asse con il Movimento 5 Stelle nella richiesta di impeachment al capo dello Stato in un futuro prossimo.
Futili invece gli imperativi del premier Enrico Letta che in una dura nota punta il dito sull'infruttuoso tentativo in corso da tempo da parte del M5S di delegittimare il ruolo di garanzia della presidenza della Repubblica. Egli si sofferma a ricordare come il capo dello Stato “agì nell’interesse esclusivo degli italiani”.
Tema però molto più importante è il “Colloquio” privato che si sviluppa nelle camere segrete dei partiti, degli hotel, delle ville, delle reggie, delle case ricche, tra esponenti importanti delle istituzioni.
Perchè il colloquio tra potenti, o delegati dei partiti sono considerati importanti? Sono ancora necessari? Come si dovrebbe spiegare agli italiani il fatto che il Parlamento non serve più per deliberare? Per dibattere?
Sono i colloqui e appunto il colloquio durante il quale anche il tema della squadra di governo sarà affrontato. Nel frattempo il segretario del Pd Matteo Renzi insiste nel pressing su Palazzo Chigi chiedendo un cambio di passo e chiudendo al contempo all’ipotesi di staffetta. Andare al governo? “Ma chi ce lo fa fare?”, replica ad “Agorà” (programma tv di Rai3) che chiede infatti se non intenda salire al comando della macchina governativa.
Mi chiedo e ci chiediamo qual'è stato il tema “vero e reale” comunque, oggetto dell’incontro tra il Colle e Renzi? Quale parte e a quale gioco delle parti sta partecipando Renzi?
A questo punto, dopo settimane di freddo intenso e di incomprensioni reciproche, la corsa al migliore tra Enrico Letta e Matteo Renzi è formalmente servita. Il segretario Pd, accogliendo la pretesa della minoranza di fare chiarezza, fissa per spiegare al PD, e forse anche al paese, nella direzione del 20 febbraio 2014 le sorti del governo.
Dopo aver parlato con il capo dello Stato, annuncia lo stesso presidente del Consiglio Letta da Sochi, dov’è volato per l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali, che tirerà fuori dal cassetto il nuovo programma per rilanciare l’esecutivo, dicendo che piacerà a tutti i partiti.
La domanda sorge spontanea: e agli italiani piacerà il “programma del governo” non leggittimamente votato dal popolo?
di Giacomo Palumbo
@palgiac
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mercoledì 12 febbraio 2014
"Colloqui privati decidono l'italia"
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